Nella selva dei Settanta, grande partecipazione all’iniziativa che ha coinvolto oltre 250 studenti.
Iniziativa del Cicognini-Rodari con la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e l’Archivio di Stato
Prato, 18 aprile 2024 - L’Italia inquieta dei grandi mutamenti che hanno cambiato, anche in meglio, la vita delle donne e degli uomini, ma anche il Paese tragico del terrorismo, delle stragi, del sequestro Moro. La selva, a tratti molto oscura, degli anni Settanta ha appassionato oltre 250 studenti che lunedì per un’intera mattinata hanno partecipato al confronto promosso dall’ Istituto Cicognini Rodari, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e dall’Archivio di Stato.Un’esplorazione a trecentosessanta gradi quella condotta dalle ragazze e dai ragazzi di tutte le classi quinte e di una classe quarta dell’istituto che si sono confrontati con vicende, protagonisti e passaggi cruciali di un decennio che ha letteralmente cambiato l’Italia. In apertura il saluto di Mario Di Carlo, dirigente dell’Istituto, di Diana Toccafondi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio e di Leonardo Meoni, direttore dell’Archivio di Stato che hanno messo in evidenza la positiva ed eccezionale collaborazione tra le tre istituzioni con l’obiettivo di offrire agli studenti un’opportunità assolutamente originale di confronto con la storia del Novecento. “Generazioni diverse condividono oggi un medesimo tempo: quello del presente che interroga e cerca risposte soprattutto nelle fonti, non si rassegna alla ricerca che oppone il segreto, ma sente la forza e il dovere della conoscenza”, ha affermato Toccafondi. Dagli studenti, a conclusione dell’incontro, l’invito a riflettere rivolto a tutta la comunità scolastica. “Forse sarebbe forse meglio sorvolare sulla storia antica, per poi riuscire ad addentrarsi nella selva e sottobosco degli anni ’70 e non solo?”, scrivono nel bilancio della giornata Lorenzo Biso, Simone Giannoccaro, Cosimo Gori, Elena Guarducci, Agostino Lenzi, Danilo Raffaello Michelacci e Francesco Toni. Al confronto hanno partecipato studenti e docenti, in particolare il professor Andrea Sacchetti, testimoni significative - come Benedetta Tobagi, che è anche storica del terrorismo, e Susanna Occorsio - studiose e ricercatrici come Ilaria Moroni dell’Archivio Flamigni (che conserva le carte di Aldo Moro) e Raffaella Cortese de Bosis. È stata quest’ultima a rivelare una notizia, conosciuta soltanto dagli addetti ai lavori: a lungo centinaia di faldoni che contenevano le carte del processo Occorsio sono stati conservati a Prato, in un magazzino del Macrolotto. Ad aprire quel magazzino a De Bosis, che ha studiato a lungo quelle carte e ha fatto in modo che venissero consegnate all’Archivio di Stato di Firenze, andava un gentilissimo poliziotto prossimo alla pensione. Era stato l’autista di Antonino Caponnetto.
L’organizzazione dell’incontro è stata curata da Eva Nardi, docente del Cicognini Rodari, Chiara Marcheschi dell’Archivio di Stato di Prato con Diana Toccafondi.
Ecco la testimonianza dei ragazzi
Appello per lo studio della storia contemporanea
Schiacciati dal peso del piombo, ci dimentichiamo degli arbusti che crescono inosservati. Pertanto, ci è sembrato molto azzeccata la metafora della selva e del sottobosco per parlare dei ‘70. Dato che insieme ci presentano la storia, fondamentale esplorarli entrambi per comprendere il nostro presente. In particolare, ci hanno colpito gli interventi di Benedetta Tobagi e Susanna Occorsio. La prima, storica e ricercatrice, illustrando lo scenario politico e sociale di questi anni- nazionale e internazionale. La seconda, condividendo con noi il ricordo del padre, il giudice Vittorio Occorsio, e testimoniando un’incrollabile fede nella giustizia e una strenua passione per la verità. Stessa passione immortalata da Fabrizio De André nel suo album “Storia di un impiegato”, da cui è stato scelto ed eseguito durante l’incontro “Il bombarolo”. Perfetta descrizione del clima di tensione e delle conseguenti rivolte popolari che hanno caratterizzato il decennio. Ecco che De André e molti cantautori suoi contemporanei diventarono sottobosco dell'epoca, rappresentando una forte volontà di cambiamento.
La nostra generazione ha immaginato gli anni '70 prima attraverso vaghi ricordi d'infanzia dei nostri genitori; poi i media ci mostrano un'epoca spesso con prospettive più solide delle nostre. Infine, la scuola, che si concentra necessariamente sulla “selva”: sul fermento politico di quegli anni. Quello di oggi è stato uno scontro con una realtà totale, complessa e plurale. Siamo stati pervasi da un senso di smarrimento. Dove sono i fantomatici anni ‘70 che pensavamo di conoscere? Concludiamo, dunque, con un invito a riflettere rivolto a tutta la comunità scolastica: sarebbe forse meglio “sorvolare” sulla storia antica, per poi riuscire ad addentrarsi nella “selva” e “sottobosco” degli anni ’70 e non solo?
Lorenzo Biso, Simone Giannoccaro, Cosimo Gori, Elena Guarducci, Agostino Lenzi, Danilo Raffaello Michelacci, Francesco Toni, studenti ISISS Cicognini Rodari
Tutti i nomi degli studenti protagonisti della mattinata
Gli studenti Ginevra Fico, Cosimo Gori, Lorenzo Mameli e Sofia Sanesi hanno illustrato il contesto sociale degli anni Settanta; Alessandro Castellani, Rebecca Compagnoni, Victor Giusti, Giulia Paolercio e Ilaria Casale hanno curato le domande e le riflessioni conclusive; Giulia Galassi e Viola Mancin hanno letto l’ultima lettera di Aldo Moro alla moglie; Martina Dardi, Beatrice Bruno, Noemi Tronci hanno cantato Agosto di Claudio Lolli, Francesco Toni si è cimentato ne Il bombarolo di Fabrizio De André per concludere tutti insieme con Viva l’Italia di Francesco De Gregori; Lucrezia Cipolli Nesti e Sergio Calabrese Ioppolo hanno letto alcuni passaggi del volume dedicato a Vittorio Occorsio dal figlio Eugenio. Ad accogliere compagni e docenti, controllando il buon svolgimento dell’incontro, gli alunni Giada alpi, Alexandra Beldiman, Alvaro Bondi, Sara Burchietti, Elisa Cecchi, Filippo Goracci, Mattia Lombardo, Guglielmo Mazzinghi e Giulia Riccardi
Venerdì consegna al presidente Mattarella della Costituzione tradotta per la prima volta nel linguaggio della comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA).
Al Quirinale una delegazione con i rappresentanti della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e dell’Istituto Gandhi
Prato, 17 aprile 2024 - Verrà consegnata venerdì pomeriggio 19 aprile nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la Costituzione tradotta a Prato, per la prima volta in forma integrale, utilizzando il linguaggio simbolico della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA).Provvederà alla consegna, che avverrà al Quirinale, una delegazione guidata dalla presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Diana Toccafondi e dal dirigente dell’Istituto Gandhi, Mario Battiato. Parteciperà anche la dottoressa Adriana Cogode, prefetto emerito di Prato, che ha condiviso e appoggiato il progetto. Il progetto è stato promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato che ha sostenuto la pubblicazione del volume, è stato realizzato dall’Istituto comprensivo Gandhi di Prato. La stampa del volume, reso disponibile anche sul web e scaricabile gratuitamente, è stata affidata a Gli Ori-Editori contemporanei.
L’obiettivo dell’inclusione, e quindi la piena applicazione dell’articolo 3 della Costituzione, ha motivato la scelta di tradurre e rendere fruibili tutti i 139 articoli attraverso un linguaggio comprensibile per tutti. Con il termine CAA si indicano, infatti, le strategie che, attraverso il ricorso a un linguaggio simbolico codificato, possono semplificare e migliorare la comunicazione di tutte le persone che hanno difficoltà, temporanee o permanenti, nell’utilizzare i più comuni canali comunicativi.
Nella selva dei Settanta, 250 studenti a confronto con la storia che ha cambiato l’Italia.
Intervengono Susanna Occorsio e Benedetta Tobagi. Iniziativa del Cicognini-Rodari con la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e l’Archivio di Stato
Prato, 9 aprile 2024 - Nella selva dei ’70. Vite, immagini, parole è il titolo dell’incontro organizzato da Istituto Cicognini Rodari, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e Archivio di Stato di Prato, in programma il 15 aprile prossimo a Prato presso l’Auditorium della Camera di Commercio di Pistoia - Prato (in via del Romito 71). Nel corso dell’iniziativa circa 250 studenti si confronteranno con la storia complessa e dolorosa che ha cambiato l’Italia. L’incontro è rivolto alle studentesse e agli studenti delle tredici classi quinte di tutti gli indirizzi dell’Istituto Statale d’Istruzione Secondaria Superiore Cicognini Rodari ed è dedicato al clima culturale e agli avvenimenti che hanno caratterizzato gli anni ’70 in Italia, un periodo di forte impatto per la storia del nostro Paese, denso di nuove istanze sociali e segnato da lotte, violenze, stragi, che hanno profondamente inciso a tutti i livelli sulla nostra società e le nostre istituzioni.
Dopo i saluti istituzionali e dei rappresentanti degli enti organizzatori, Mario di Carlo (dirigente scolastico dell’ISISS Cicognini Rodari), Diana Toccafondi (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato) e Leonardo Meoni (direttore dell’Archivio di Stato di Prato), l’incontro si apre con l’intervento di Andrea Sacchetti, docente dell’Istituto Statale d’Istruzione Secondaria Superiore Cicognini Rodari e di alcuni suoi studenti del Liceo Classico, che inquadreranno il contesto storico e i suoi molteplici fermenti sociali e culturali.Benedetta Tobagi, scrittrice e storica, e Ilaria Moroni, direttrice dell'Archivio Flamigni, affronteranno poi il complesso tema dei terrorismi politici in Italia e delle fonti che consentono la ricostruzione di quelle vicende. Susanna Occorsio, figlia del magistrato Vittorio Occorsio, e Raffaella Cortese de Bosis, storica e autrice, illustrano come la memoria personale divenga storia delineando la figura di Vittorio Occorsio e le vicende legate al processo per il suo omicidio, vicende che toccano incidentalmente anche Prato. L’incontro è a cura di Eva Nardi, docente del Cicognini Rodari, Diana Toccafondi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e Chiara Marcheschi dell’Archivio di Stato di Prato.
A conclusione una tavola rotonda aperta dalle riflessioni di alcuni studenti dell’indirizzo economico sociale. Ad arricchire il programma, le esecuzioni musicali degli studenti e dei docenti dell’indirizzo musicale e le letture degli studenti dell’indirizzo di scienze umane.Dopo il 15 aprile sono previsti in Archivio di Stato alcuni incontri di approfondimento sulle fonti documentarie del periodo e, più in generale, sul tema della ricerca documentaria.
Giornata di studi in memoria di Maurizio Fioravanti.
Martedì 26 marzo saranno presentati, alle ore 16:00 in Aula Magna del PIN Polo Universitario di Prato, gli atti della giornata di studi in memoria di Maurizio Fioravanti.
Intervengono:
- Matteo Biffoni, Sindaco di Prato
- Daniela Toccafondi, Presidente PIN-Polo Universitario Città di Prato
- Diana Marta Toccafondi, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Prato
Presentano:
- Bernardo Sordi, Professore Ordinario di Storia del diritto medievale e moderno, Università degli Studi di Firenze
- Massimiliano Gregorio, Professore Associato di Storia del diritto medievale e moderno, Università degli Studi di Firenze
L'evento è aperto a tutti gli interessati.
L’impegno per ricollocare Prato 88 di Mauro Staccioli, opera simbolo della città .
Il Comune di Prato e la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato sono più che mai impegnati per la ricollocazione di Prato 88 di Mauro Staccioli dopo lo smontaggio dell’opera, collegato alla realizzazione del nuovo Centro per l’arte Contemporanea Luigi Pecci. Nel mese di dicembre, su proposta dell'assessore alla Cultura Simone Mangani, è stato approvato dalla giunta comunale il progetto di fattibilità tecnica-economica, in cui oltre alle soluzioni per il rimontaggio, sono state confermate le risorse economiche per un importo complessivo di 200mila euro. Decisivo il ruolo svolto dalla Fondazione Cassa di Risparmio che ha erogato le risorse per effettuare la progettazione tecnica dell’intervento. Ciò ha consentito infatti al Comune di attivare l’impegno e le procedure per la definizione del progetto esecutivo. Già nei prossimi giorni arriveranno le risposte sulle analisi geologiche effettuate sul posto: ai fini del progetto esecutivo è stata inoltre chiesta l'autorizzazione preliminare che sarà rilasciata dalla Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio.
“Abbiamo seguito con interesse e grande partecipazione le vicende di Prato 88, opera simbolo della città contemporanea e dell’immagine della città - mette in evidenza Diana Toccafondi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio - ci siamo messi a disposizione con convinzione, collaborando con il Comune di Prato per attivare il processo per la ricollocazione che certo presenta aspetti di complessità. Spero che proprio questo impegno condiviso delle istituzioni possa rendere più rapidi i tempi di restituzione dell’opera alla città’’.
“Giuliano Gori, sempre contemporaneo per la sua città, collezionista in dimensione comunitaria”. Ecco come su Prato Storia e Arte lui stesso ha raccontato il legame tra creatività, moda e arte.
Prato, 29 gennaio 2024 - “Giuliano Gori è stato sempre contemporaneo per la sua città e per il territorio che lo ha visto operare attivamente. Ha vissuto il suo ruolo di collezionista in una dimensione comunitaria, aperta al dialogo e alla novità, portatrice di benefici culturali diffusi. È stato un uomo dall’anima imperitura, come imperituro è ciò che ci ha lasciato”. Così Diana Toccafondi, a nome della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, di cui Gori è stato anche socio, ricorda il ruolo preziosissimo di animatore culturale svolto dall’imprenditore-mecenate che ha accompagnato la Fondazione Cassa di Risparmio anche nell’acquisizione di Tempo di Dani Karavan, la grande ruota che - come una porta - segna l’ingresso nel distretto tessile. Sulla rivista della Fondazione, Prato Storia e arte, Giuliano Gori ha pubblicato una emblematica e preziosa riflessione sul rapporto tra Prato, la creatività, la moda e l’arte. L’articolo, sul numero 101 del settembre 2007, si intitola L’Arte Moderna a Prato nel decennio ’50-60 e ricostruisce una stagione di grande fermento con l’impegno per la nascita della Galleria d’arte moderna, un’intuizione che troverà più tardi concretizzazione nel Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. “La creatività è il principale motore che alimenta l'industria tessile pratese, peculiarità questa che motiva e avvalora la riconosciuta vocazione della città nei confronti dell'arte contemporanea – scrive Gori - L'attitudine generalizzata in città nei confronti dei nuovi linguaggi artistici è indicativamente consequenziale all'attività svolta dalla maggioranza degli imprenditori tessili pratesi, costantemente impegnati a esprimere con largo anticipo i dettati della moda. L'impegno richiede una spiccata dote che, per certi versi, è assimilabile a quella dell'artista contemporaneo”.
Il ruolo di Giuliano Gori, generoso animatore della cultura di comunità, è stato ricordato anche nell’ultimo numero di Prato Storia e Arte, presentato qualche settimana fa. Alessia Cecconi ripercorre la stagione indimenticabile degli artisti di Montepiano che vede protagonisti Bruno Saetti e Gastone Breddo. Accanto a loro c’è l’istrionico e spumeggiante Rinaldo Frank Burattin che - racconta Alessia Cecconi - mentre crea e organizza mostre, scrive ai due maestri lettere da ogni dove, spesso controfirmate anche da Giuliano Gori, complice promotore di personali e antologiche a Montepiano”. Giuliano Gori, generoso animatore della cultura di comunità in ogni sua forma, appartiene a quei giganti che ogni tanto ci fanno visita, lasciando la terra più bella. A lui, al suo esempio e alla sua opera, va tutta la nostra riconoscenza.
Fondazione Cassa, c’è il bando per i contributi 2024. “Ascolto e dialogo, responsabilità verso le fasce più deboli”.
Il 40% delle risorse per educazione, istruzione e formazione. Richieste on line entro il 20 febbraio, necessario accreditarsi entro il 13 febbraio.
Prato, 22 gennaio 2024 - La Fondazione Cassa di Risparmio di Prato ha aperto oggi, lunedì 22 gennaio, il bando per l’assegnazione dei contributi destinati ad associazioni, istituzioni ed enti “con la volontà di mantenersi in un atteggiamento di ascolto e dialogo con la comunità locale, partecipe delle sue dinamiche e delle sue necessità”. Una scelta, questa, riaffermata con decisione nel Documento previsionale e programmatico 2024. La Fondazione, per dare sostegno ai progetti delle diverse realtà attive sul territorio pratese, nel 2024 mette a disposizione 1 milione e centomila euro. Risorse che in larga parte verranno assegnate con il bando che è stato pubblicato sul sito dell’ente questa mattina.Pluralismo sociale, spirito di servizio, sussidiarietà e assunzione di responsabilità nei confronti dell’interna comunità con particolare riguardo alle fasce più deboli, alle nuove generazioni, al rispetto e alla promozione dei diritti della persona e dell’ambiente. Sono questi i principi cardine che guidano l’azione anche per il 2024.
La Fondazione conferma l’impegno per sostenere un salto di qualità nell’erogazione dei contributi adottando procedure che valorizzino i beneficiari come partner attivi e consapevoli e non meri beneficiari di risorse, attivando progetti che promuovano capacità di cooperazione tra soggetti diversi, sostenendo la crescita di competenze del Terzo settore, collaborando a progetti di scambio di relazioni e idee. Anche per il 2024 viene data priorità al settore educazione, istruzione e formazione, a cui vengono destinate il 40% delle risorse. La Fondazione, in questo ambito, è già impegnata anche nella promozione della seconda edizione del progetto Comunità educante per contrastare povertà educativa e abbandono scolastico. Agli investimenti nel settore culturale (arte, attività beni culturali) sono destinati il 30% dei contributi. Nel settore del volontariato della filantropia e della beneficenza, a cui viene destinato l’altro 30%, la Fondazione intende continuare a farsi promotrice anche di iniziative coordinate per evitare dispersione di forze e rispondere con efficacia a situazioni di emergenza e fragilità sociale. Anche il bando 2024 prevede che le richieste di contributo vengano presentate esclusivamente on line, entro e non oltre le ore 12 di martedì 20 febbraio, utilizzando il collegamento al sito della Fondazione www.fondazionecrprato.it. Chi partecipa per la prima volta al bando deve provvedere all’accreditamento on line, sempre attraverso il sito, entro e non oltre le ore 12 di martedì 13 febbraio facendo ricorso all’apposita procedura prevista dal link specifico del sito.
Punto di partenza: percorso formativo per enti senza scopo di lucro, cooperative sociali ed imprese sociali promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato con la Camera di Commercio Pistoia a Prato e il Pin – Polo Universitario città di Prato. Corso di formazione: dalla progettazione al fundraising
Prato, 17 gennaio 2024 - Punto di partenza, il corso di formazione della durata di 60 ore è strutturato in tre moduli tematici da 20 ore ciascuno (Gestione e strategia; Progettazione, rendicontazione e valutazione; Comunicazione e impatto sociale). La partecipazione al corso è gratuita e riservata a personale dipendente, socio e volontario di soggetti di carattere privato senza scopo di lucro, cooperative sociali e imprese sociali con sede legale e/o operativa nella provincia di Prato. Il numero massimo dei partecipanti è di 25 iscritti, avrà inizio venerdì 16 febbraio e si svolgerà presso i locali del PIN.
Ci si potrà iscrivere fino al 31 gennaio 2024 e comunque fino ad esaurimento dei posti disponibili cliccando al seguente link https://bit.ly/3tK4rHe o scansionando il QR code presente nella locandina del programma qui allegato.