Politica

PD

Primarie, voto anticipato e alleanze
Sul web è duello tra i militanti

Dal sostegno al governo alla necessità di un "partito aperto". Molti commenti sulle pagine social dei leader democratici a poche ore dalla direzione nazionale. E non mancano polemiche. Civati: "Dalla discussione è scomparsa la cosa più importante: le primarie per i parlamentari" di CARMINE SAVIANO

3 minuti di lettura
LE primarie e le alleanze. Il sostegno al governo Monti e la necessità di "aprire il partito" con o senza lista civica nazionale. A poche ore dalla Direzione che traccerà la rotta in vista delle elezioni del 2013, i militanti e gli elettori del Pd discutono, propongono, criticano. Le pagine dei leader democratici sui social network accolgono centinaia di interventi. Bersani, Renzi, Civati, Letta, Franceschini, Fassina e Veltroni. Che il momento sia cruciale è avvertito da molti. E la richiesta è comune, diffusa: "E' ora di fare sul serio, non possiamo più perdere altro tempo. E' il momento di mettere in campo tutte le nostre energie". E i big si preparano alla relazione del segretario.

La candidatura di Bersani. La direzione nazionale del partito Democratico arriva dopo una settimana che ha visto la querelle del caso Fassina, la candidatura di Bersani alle primarie, l'eterna discussione sulle alleanze. La mossa di Bersani trova il consenso di molti: "Segretario, lei a differenza di molti nel partito è una persona credibile e spero per il Paese e per la sinistra italiana che lei ce la faccia". Ancora: "La stimo, non è da tutti metterci la faccia. Ma il vero obiettivo è recuperare al voto l'enorme massa di persone, che seppur di centrosinistra, si astiene". Poi, le riflessioni sull'ascesa del MoVimento 5 Stelle: "Dobbiamo capire che bisogna far nostra una delle proposte centrali di Grillo: la politica deve essere a costo zero".

Renzi e i quarantenni. "Ci fidiamo di te: con gli altri della tua generazione devi essere in grado di dare una svolta al Pd". I sostenitori di Matteo Renzi aspettano con ansia la direzione di domani. Il desiderio è espresso in modo netto: il sindaco di Firenze in gioco per la leadership del centrosinistra. Tanti chiedono il cambiamento in nome di una questione generazionale: "Renzi, tu e la Serracchiani siete l'unica speranza che mi rimane prima di abbandonare definitivamente l'utopica idea di cambiare qualcosa nel nostro Paese". E la pagina di Renzi su Facebook diventa anche collettore di proposte sul futuro del Pd: "Sento parlare recentemente di liste civiche per tamponare l'antipolitica. Ma dovrebbe nascere un partito del governo dei tecnici, un movimento che appoggia il governo attuale con l'obiettivo di fare nei prossimi 5 anni tutte quelle riforme strutturali dell'organizzazione del nostro paese".

Civati e le primarie per i parlamentari. Molto discusse anche le proposte di Pippo Civati. Il consigliere regionale della Lombardia riceve, in rete, molto sostegno. E attacca: "C'è qualcosa che non mi torna, a cominciare dal fatto che dall'agenda sembrano sparite le primarie per i parlamentari, che sono la cosa più importante di tutte, anche perché è molto difficile che la legge elettorale cambi". Tanti i commenti. "E poi ci stupiamo se qualcuno vota il Movimento 5 Stelle", "Non è più il tempo per questo Pd". E c'è chi prova ad analizzare la mossa di Bersani sulle primarie: "Niente liste civiche nazionali, ma uno scontro tra lui e nuove proposte dove il vecchio Pci o quello che rimane, farà da padrone e il carro del vincitore sarà sempre pilotato da Bersani".

L'ala sinistra. Ed è molto animato anche il "fronte sinistro" dei democratici. Stefano Fassina continua a ricevere molto sostegno anche dopo lo scontro con Bersani sulla necessità di elezioni ad ottobre. Il respnsabile economia dei democratici scrive su Twitter: "Sì a Monti solo se riduce le tasse e cambia sull'austerity". E i commenti sono numerosi: "Vai Stefano, non farti intimidire, non arretrare, le sinistre - ovunque siano - sono con te". Ancora: "Grazie per come continui a rappresentarci. Uno dei pochi motivi per restare ancora nel Pd". E c'è chi lancia la candidatura alle primarie: "Visto che si faranno le primarie: Stefano, ti devi candidare anche te. Io resto militante perché ci sei tu e altri giovani che purtroppo non vengono valorizzati come meritano".

L'intervento di Bersani. E iniziano a filtrare indiscrezioni sull'intervento del segretario. Bersani, potrebbe chiedere un mandato forte per "pressare il governo" su quella che da molti viene indicata come la "priorità politica", ovvero la riforma della legge elettorale. Altro punto caldo, le primarie, con i big del partito divisi sulla loro modalità di svolgimento. Le ipotesi sono due: o consultazioni interne al partito o una sfida per la premiership tra esponenti dei partiti di centrosinistra. Per Bersani la linea da seguire potrebbe essere quella delle primarie aperte a liste civiche, associazioni e movimenti. Poi il tema del sostegno al governo, con il segretario a mediare tra "montiani di stretta osservanza" e i malpancisti alla Fassina e le loro richieste di elezioni anticipate. 

L'attesa tra i big. Tra i più attesi, il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Che parteciperà alla direzione ma "non prenderà la parola". L'annuncio di una sua possibile candidatura alle primarie potrebbe arrivare in occasione dell'incontro di mille amministratori locali, convocato dallo stesso Renzi a Firenze per il 22 e 23 giungo. O dopo l'Assemblea nazionale del partito prevista per il del 6 luglio. E interviene anche Massimo D'Alema. Per il Presidente del Copasir, la democrazia, per essere tale, ha bisogno di poggiare su "radici" solide, cioè sui partiti con grandi tradizioni culturali alle spalle: "Se non hanno una storia, i partiti diventano liste civiche, tutto si riduce al leaderismo e c'è un impoverimento della democrazia".


 
I commenti dei lettori