Rocca Calascio

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Disambiguazione – Se stai cercando il castello, principale edificio del paese, vedi Castello di Rocca Calascio.
Rocca Calascio
frazione
Rocca Calascio – Veduta
Rocca Calascio – Veduta
Castello di Rocca Calascio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Comune Calascio
Territorio
Coordinate42°19′40.98″N 13°41′26.77″E / 42.32805°N 13.69077°E42.32805; 13.69077 (Rocca Calascio)
Altitudine1 410 m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Prefisso0862
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Rocca Calascio
Rocca Calascio
Santa Maria della Pietà-Rocca Calascio
Santa Maria della Pietà
Rocca Calascio
Rocca Calascio - Il Castello

Rocca Calascio è l'unica frazione del comune italiano di Calascio, in provincia dell'Aquila, dal cui centro abitato dista circa 3 km per un dislivello di 200 metri.

La rocca è costituita da un castello e dal borgo medievale adiacente; quest'ultimo, che si sviluppa verso sud-ovest, è costituito da una parte alta, più antica, di cui rimangono solamente alcuni resti archeologici e una parte bassa, più recente e parzialmente recuperata. Sul versante opposto di nord-est, verso Campo Imperatore, si trova invece la chiesa di Santa Maria della Pietà.

Il castello, situato a circa 1460 metri di altezza, è tra i più elevati d'Italia[1] (lo supera in altezza il castello di Andraz, situato sopra i 1700 metri) ed è considerato uno dei simboli dell'Abruzzo.[2] La rocca, baricentrica tra l'altopiano di Campo Imperatore e quelli sottostanti di Navelli e del Tirino, è inserita in un contesto di grande valore paesaggistico e ricompresa nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga di cui costituisce una delle principali mete turistiche.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'area fu popolata sin dalla preistoria, e rinvenimenti dell'età del bronzo sono avvenuti vicino alla Chiesa di Santa Maria della Pietà.[senza fonte]

La prima edificazione del Castello di Rocca Calascio viene fatta risalire tradizionalmente a Ruggero II d'Altavilla, che volle la costruzione di questa fortificazione dopo la conquista normanna.[4] Con il Medioevo la fortezza assunse un forte interesse strategico e militare, facendo infatti parte di un imponente sistema difensivo di avvistamento, che si estendeva dagli Appennini al mare Adriatico e serviva a monitorare questo territorio.

Durante il Medioevo, attorno alla torre si sviluppò il borgo di Rocca Calascio. Esso fece parte – con Calascio, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio e Santo Stefano di Sessanio – della celebre baronia di Carapelle dal XII secolo.[5]

Fu Ferdinando I di Napoli che, nel 1463 concesse la proprietà del complesso ad Antonio Todeschini,[6] membro della famiglia Piccolomini Todeschini, che commissionò l'adattamento della fortificazione alle armi da fuoco, portandola alla forma attuale.

I terremoti del 1349 e 1461 danneggiarono la Torre e distrussero quasi interamente il borgo adiacente.[senza fonte]

Durante la sua dominazione la torre fortificata smise però di avere una funzione militare ed entrò nella fase del suo declino. Sotto la dominazione aragonese venne istituita la Dogana della mena delle pecore in Puglia, che diede nuova linfa all'economia della zona. La pastorizia e le attività a essa legate diventarono quindi la principale fonte di reddito del borgo, del castello e dell'area circostante, tanto che nel 1474 i paesi della baronia possedevano oltre 90.000 pecore;[7] la zona diventò inoltre un fulcro della produzione e del commercio della lana. Proprio in questo periodo, si sviluppò ancora di più il piccolo borgo sottostante, anch'esso fortificato. Nel 1579 il borgo e il castello vennero acquistati dalla famiglia fiorentina dei Medici per 106.000 ducati insieme all'intera baronia di Carapelle e al marchesato di Capestrano grazie all'accordo di vendita tra Costanza Piccolomini e Francesco I de' Medici, granduca di Toscana.[8]

Con la dominazione borbonica dopo il 1743, anche l'intero abitato della Rocca iniziò il suo declino e fu progressivamente abbandonato, fino a risultare completamente disabitato nel 1957.[9][10]

A partire dagli anni '80 del XX secolo il castello è stato sottoposto a lavori di restauro e consolidamento e alcune abitazioni del borgo medievale sono state recuperate e convertite a strutture ricettive.[10][11] Rocca Calascio e il suo castello sono così diventati una delle principali mete turistiche dell'Abruzzo aquilano.[12] Ciò nonostante il castello ed il borgo sono tuttora semi spopolati.[13]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Santa Maria della Pietà
Chiesa di Santa Maria della Pietà
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Maria della Pietà (Calascio).

Nelle vicinanze della rocca, sul sentiero che porta a Santo Stefano di Sessanio e a Campo Imperatore, si trova la chiesa di Santa Maria della Pietà, eretta nel 1596 sul luogo dove, secondo la leggenda, la popolazione locale ebbe la meglio su una banda di briganti.[14]

La chiesa, probabilmente fondata su una preesistente edicola rinascimentale, presenta una struttura esterna a pianta ottagonale con un ambiente adibito a sacrestia appoggiato a una delle facciate e una cupola a otto spicchi. L'interno, articolato su un sistema di paraste tuscaniche, presenta un dipinto raffigurante la Vergine miracolosa e una scultura di San Michele armato che raffigurano l'evento a cui secondo la tradizione si deve la costruzione della chiesa stessa (la cacciata dei briganti).[14] Il tempio è oggi adibito a semplice oratorio ed è meta di fedeli e devoti.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Borgo medievale
Scorcio del borgo medievale

Sul lato di sud-ovest della rocca, lungo il sentiero che sale dall'abitato di Calascio, è il borgo medievale che costituisce con il castello un unico organismo fortificato.[9] Il suo sviluppo è legato alle modeste dimensioni del castello e all'esiguità di uomini che riusciva a ospitare, oltre che alla necessità di salvaguardare la popolazione dagli assalti di invasori.[10] Il collegamento con il castello avveniva attraverso un ponte levatoio in legno, oggi sostituito da una semplice rampa.[14]

Può essere distinto in due parti, una originaria adiacente al castello e una più recente e posta più a valle. La parte alta, di cui rimangono solo alcuni ruderi, cadde in disuso già in seguito alle distruzioni causate dai terremoti del 1348-49 e dal terremoto dell'Aquila del 1461, venendo completamente abbandonata con il sisma del 1703; la parte bassa fu abitata fino al secondo dopoguerra per essere poi sottoposta ad alcuni interventi di recupero[15] sul finire del XX secolo.[10]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Castello
Vista del castello
Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Rocca Calascio.

Il castello è il monumento più significativo dell'intera rocca. È posto sul punto più alto del crinale, in posizione dominante su tutte le vallate circostanti.[15]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Il borgo di Rocca Calascio è oggi un polo culturale, sede di numerosi eventi di diversa tematica, come la falconeria, concerti di musica classica e manifestazioni storico culturali.

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Rocca Calascio e il suo progressivo spopolamento sono stati oggetto, nel 1968, del documentario Nel silenzio dei sassi di Romano Scavolini.

Nel borgo sono inoltre stati girati diversi film, tra cui Ladyhawke, Amici miei - Atto IIº, La piovra 7 e The American.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Con la diffusione del turismo sportivo, Rocca Calascio è diventato punto di partenza e meta di numerosi itinerari di trekking,[16] che la collegano a Campo Imperatore e ai comuni circostanti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I 20 castelli più belli d'Italia, su Skyscanner Italia, 21 settembre 2015. URL consultato il 29 novembre 2021.
  2. ^ Touring, 2005, p. 141.
  3. ^ Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Rocca Calascio, su gransassolagapark.it. URL consultato il 18 gennaio 2020.
  4. ^ Rocca Calascio, il misterioso castello in Abruzzo | Visititaly.eu, su visititaly.eu. URL consultato il 29 novembre 2021.
  5. ^ Walter Morico, Palear la dinastia dei maestri di Federico II, Roma, Streetlib, 2016, pp. 368-382.
  6. ^ Rocca Calascio, tra storia e cinematografia - Città e Monumenti Abruzzo - localitaitaliane.it, su localitaitaliane.it. URL consultato il 29 novembre 2021.
  7. ^ Calascio | Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, su gransassolagapark.it. URL consultato il 29 novembre 2021.
  8. ^ La storia di Rocca Calascio, su Rocca Calascio. URL consultato il 29 novembre 2021.
  9. ^ a b Istituto italiano dei Castelli, Rocca Calascio, su istitutoitalianocastelli.it. URL consultato il 18 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2020).
  10. ^ a b c d Rocca Calascio, su europamedievale.it. URL consultato il 12 ottobre 2010.
  11. ^ SharryLand, su sharry.land. URL consultato il 29 novembre 2021.
  12. ^ Maria Serena Patriarca, Rocca Calascio, l'imponente castello in Abruzzo dove girarono i film Ladyhawke e Il Nome della Rosa, in Il Messaggero, 14 luglio 2019.
  13. ^ ROCCA CALASCIO TRA I CASTELLI FANTASMA PIU' FAMOSI D'ITALIA, VIAGGIO TRA STORIA E CINEMA | Ultime notizie di cronaca Abruzzo - AbruzzoWeb, su Abruzzo Web, 28 novembre 2019. URL consultato il 29 novembre 2021.
  14. ^ a b c Provincia, 1999, p. 247.
  15. ^ a b Descrizione di Rocca Calascio, su icastelli.it. URL consultato il 28 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2010).
  16. ^ Rocca Calascio: il castello misterioso, su SiViaggia, 11 giugno 2019. URL consultato il 29 novembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Provincia dell'Aquila, Guida turistica della Provincia dell'Aquila, L'Aquila, Provincia dell'Aquila, 1999.
  • Touring Club Italiano, L'Italia. Abruzzo e Molise, Milano, Touring Editore, 2005.
  • Fulvio Giustizia, Deputazione Abruzzese di Storia Patria, Prolegomeni e frammenti di storia di un territorio, L'Aquila 2005.

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