Pasta Aliveris in superofferta (fino al 30% di sconto!)

E’ Natale e noi vogliamo fare un regalo a tutti gli appassionati della pasta al germe di soia Aliveris.

Chi l’ha provata una volta sa che questo prodotto unico al mondo, realizzato con le migliori semole di grano duro e con l’aggiunta di una piccolissima percentuale di germe di soia, non solo si avvantaggia degli effetti degli isoflavoni della soia ma è anche buonissima! Molti ristoranti la ordinano sol perché è buona.

La versione tradizionale (scatola rossa) ha anche una tenuta della cottura invidiabile.

Il regalo di Natale di supersalute.com è uno sconto ultraspeciale sulla pasta Aliveris.

sedani-aliveris_germe_soia_2mUn cartone da 16 pacchetti di sedani Aliveris, costa EUR 25,60 invece che EUR 36,80. Uno sconto di oltre il 30% che porta il costo di ogni singolo pacchetto a soli EUR 1,60. Si tratta di un’occasione unica per accaparrarsi le ultime scorte del prodotto più amato dagli chef e con la migliore tenuta di cottura tra tutti i prodotti Aliveris. Disponibilità: 7 cartoni da 16 pacchetti.

Le scorte sono limitate, quindi se volete i sedani Aliveris (confezione rossa) cliccate subito qui.

E se volete la qualità dell’agricoltura biologica e di una selezione di grano 100% italiano, anche la versione nella scatola verde è in offerta: € 2,30 al pacchetto contro € 2,99 del prezzo ufficiale: un risparmio di circa 70 centesimi per ogni pacchetto.

Fusilli, sedani e penne bio sono in offerta nei pacchi da 16 confezioni da mezzo chilo al prezzo di EUR 36,80 al cartone (contro gli EUR 48 del prezzo ufficiale), ovvero con uno sconto superiore al 20%.

Gli sconti sono validi solo fino a esaurimento scorte.

Buon Natale!

Vene varicose e Metodo Chiva

Come molti lettori sanno, negli anni mi sono appassionato a diversi argomenti collegati al tema “salute e benessere”. Principalmente la mia passione sono gli integratori alimentari. Da quando Michela Angeletti (mia socia) – con il master in floriterapia – è diventata a tutti gli effetti floriterapeuta, ho seguito con passione questo viaggio nella conoscenza di un settore che mi era del tutto sconosciuto, quello dei rimedi vibrazionali.

Negli anni di supersalute.com (ormai 10!) ho incontrato e sentito centinaia di persone. Molte, soprattutto donne, erano alla ricerca di prodotti per migliorare la circolazione sanguigna e la microcircolazione. Il mirtillo nero del Blue Berry è il prodotto preferito, spesso associato a dosi importanti di Omega3, questi ultimi presi, mi dicevano le clienti, per migliorare la fluidità ematica e rafforzare e rendere più elastiche le pareti dei vasi sanguigni. Lo scopo? Uno soltanto, per molte delle persone che mi chiamavano: le vene varicose.

Non mi sono mai occupato di questo tema se non attraverso questi e pochi altri prodotti. Di recente però ho scoperto che questo problema affligge migliaia di persone e che spesso la cura consiste in interventi chirurgici invasivi e drastici. In questi interventi la vena compromessa o viene estratta o viene chiusa. In entrambi i casi una parte della circolazione viene compromessa (perché un tratto di essa viene in un modo o nell’altro bloccato).

Dottor Stefano Martelli

Dott. Stefano Martelli

Esiste però un metodo utilizzato in Italia dal Dottor Stefano Martelli che permette ottenere due vantaggi:

  1. L’operazione si fa in regime ambulatoriale cioè senza ricovero, in anestesia locale e mediante piccoli tagli poco invasivi (dai 2 mm ai 20 mm).
  2. L’operazione ripristina il funzionamento delle vene (quindi niente asportazione o chiusura ma ripresa della funzionalità).

Sto parlando della Strategia Chiva (che è l’acronimo francese di Cura Emodinamica della Insufficienza Venosa Ambulatoriale) che basa la sua azione su alcune constatazioni scientifiche effettuate dall’equipe che ha messo a punto questa metodologia.

Metodo Chiva Dottor Stefano MartelliMetodo Chiva Dottor Stefano Martelli

Il concetto è semplice: la dilatazione che deforma e compromette le vene è dovuta all’aumento della pressione ematica da reflusso. Questo significa che ci sono dei punti, nel sistema venoso, dove il sangue dovrebbe procedere nel suo percorso e invece ritorna indietro causando ristagni, rigonfiamenti delle pareti venose, turbolenze… che causano appunto le vene varicose. Questi punti che dovrebbero favorire il procedere del flusso ematico e invece lo bloccano causando il reflusso, possono essere modificati tramite un semplice intervento di legatura e sezione della vena. Per individuarli è necessario un esame ecocolordoppler particolare detto emodinamico che individua per ogni paziente i “punti di fuga” da correggere, per un intervento personalizzato e di più breve durata.

Metodo Chiva Dottor Stefano martelliBenefici del Metodo Chiva Dottor Stefano Martelli

Al contrario degli eltri tipi din intervento, la vena viene lasciata al suo posto perché la sua funzionalità viene recuperata. Una volta ripristinati i corretti “punti di fuga”, l’organismo riprenderà le sue funzionalità, effettuerà il drenaggio e la zona affetta da vene varicose tornerà ad avere una circolazione (e un aspetto) normali.

Per sapere tutt sulla Strategia Chiva è possibile visitare il sito ufficiale del dottor Martelli.

Hai seguito questo metodo? Raccontami nei commenti cme ti è andata. Potrebbe essere utile anche per altri lettori.

Un cordiale saluto,
Marco Morello

Buzzoole

Capelli bianchi

P.A.B.A. - Acido para-amino benzoico

P.A.B.A. – Acido para-amino benzoico

Molte persone ci scrivono per avere informazioni sugli integratori per capelli. Le proposte essenziali sono due (Solgar Golden Crin B+C e New Nordic Hair Volume) ed entrambe nel tempo hanno dato ottimi risultati ai nostri clienti che continuano ad acquistare il loro prodotto preferito a sostegno di una capigliatura forte e sana. Alla domanda “come rinforzare i capelli?” molti dei nostri clienti (e i loro parrucchieri!) rispondono senza esitazione “con il Golden Crin e con l’Hair Volume!”

Mentre molte persone si attivano per cercare di dare benessere e bellezza ai propri capelli, sono pochi quelli che pensano di poter fare qualcosa per i capelli bianchi. Spesso – e a torto – si pensa che l’incanutimento sia un processo inesorabile. Invece ci sono degli accorgimenti per rallentare l’avanzata della chioma bianca.

La risposta sta nell’acido para-amino benzoico (detto PABA o P.A.B.A.) una sostanza ritenuta utile a rallentare l’incanutimento precoce dei capelli.

Se si agisce per tempo, alla comparsa dei primi capelli bianchi, è possibile rallentarne sensibilmente l’avanzata, intervenendo con un prodotto che, negli studi di laboratorio, ha un efficace effetto antigrigio. Se si è nel pieno di una svolta epocale a metà tra il proprio colore e il bianco, in quella fase che in molti definiscono “capelli brizzolati”, sarà possibile prolungare sensibilmente questo periodo di transizione. Si ritiene che il PABA sia in grado di ottimizzare l’efficacia dell’acido pantotenico e di migliorare la pigmentazione del capello.

Associare inoltre un prodotto contro l’incanutimento precoce a un altro prodotto dedicato alla forza e al benessere generale di cute e capelli è certamente un’ottima strategia per migliorare sensibilmente il rapporto con la propria chioma!

Marco Morello di supersalute.com

Dormire con l’aiuto della floriterapia (incontro di Arezzo)

Arezzo Flower Show, corsi gratuiti.

Arezzo Flower Show, iscriviti ai corsi gratuiti.

Domenica 19 aprile 2015 alle 12.00 Michela Angeletti, co-fondatrice di supersalute.com, sarà all’Arezzo Flower Show per tenere un incontro dal titolo “Ritrovare l’equilibrio del sonno con la floriterapia australiana“. Dopo il successo dell’incontro di Ancona, supersalute.com ripropone un momento di approfondimento e confronto su temi che ci stanno molto a cuore.

Se anche tu sei della schiera di quelli che dicono “non riesco a dormire” e cercano rimedi per dormire, possibilmente naturali, l’incontro di domenica 19 aprile è quello che fa per te.

Se hai domande puoi farle di persona a Michela Angeletti venendo domenica 19 aprile alle ore 12.00 all’Arezzo Flower Show* (ricordati che gli incontri sono gratuiti ma bisogna iscriversi) oppure puoi farle qui sotto, nei commenti.

Ti aspettiamo!

Marco Morello di supersalute.com

*Il biglietto d’ingresso all’Arezzo Flower Show è a pagamento. Trovi tutte le informazioni sul sito della manifestazione, della quale superaslute.com è PARTNER UFFICIALE.

Fitorodiola Solgar, contro la stanchezza fisica e mentale

Fitorodiola Solgar

Fitorodiola Solgar a base di rhodiola rosea

Questa sera (sabato 18 aprile 2015) durante la trasmissione televisiva CHE TEMPO CHE FA c’è stato un intermezzo pubblicitario in cui la presentatrice Filippa ha pubblicizzato la Fitorodiola di Solgar, a base di rhodiola rosea, un integratore alimentare utile per la stanchezza fisica o mentale.

Sono contento che Solgar abbia scelto proprio questa trasmissione per parlare dei suoi prodotti. Una scelta intelligente, accurata e garbata, che rende il messaggio pubblicitario un intermezzo utile e interessante.

Conosciuta anche come radice d’oro o radice artica, la Rodiola (Rhodiola rosea L.) è stata utilizzata nella medicina tradizionale euroasiatica per oltre trecento anni per la sua versatilità come tonico erbale. La radice di Rodiola agisce come tonico-adattogeno contrastando la stanchezza fisica e mentale. Favorisce inoltre il normale tono dell’umore. Tali proprietà fanno della Rodiola una pianta adattogena utile per affrontare i cambi di stagione, per chi debba affrontare un intenso periodo di studio, per gli sportivi e per tutti coloro che si accingono ad affrontare un periodo di lavoro impegnativo.

Dormire bene con l’aiuto della floriterapia

Ancona Flower Show

Ancona Flower Show, vieni a trovarci!

Domenica 12 aprile 2015 Michela Angeletti, co-fondatrice di supersalute.com, sarà all’Ancona Flower Show per tenere un incontro dal titolo “Ritrovare l’equilibrio del sonno con la floriterapia australiana“. E’ un momento di approfondimento e confronto su temi che ci stanno molto a cuore.

Se anche tu sei della schiera di quelli che dicono “non riesco a dormire” e cercano rimedi per dormire, possibilmente naturali, l’incontro di Ancona è quello che fa per te.

Se hai domande puoi farle di persona a Michela Angeletti venendo domenica 12 aprile alle ore 15.00 all’Ancona Flower Show* (ricordati che gli incontri sono gratuiti ma bisogna iscriversi) oppure puoi farle qui sotto, nei commenti.

Ti aspettiamo!

Marco Morello di supersalute.com

*Il biglietto d’ingresso all’Ancona Flower Show è a pagamento. Trovi tutte le informazioni sul sito della manifestazione, della quale superaslute.com è PARTNER UFFICIALE.

New Nordic

Alcuni clienti ci chiedono spesso notizie sui produttori degli integratori alimentari che abbiamo selezionato per supersalute.com. In un panorama vastissimo, le motivazioni che ci spingono a scegliere un integratore sono sempre le stesse: i prodotti che selezioniamo devono essere sicuri per i consumatori, della massima qualità e purezza, senza additivi chimici (coloranti, conservanti, edulcoranti di sintesi). Si tratta di integratori per il benessere quotidiano e quindi vogliamo che siano esenti da inquinanti. Per noi l’integratore giusto è quello che fa solo bene e non contiene nulla di nocivo.

PARENTESI – Un breve messaggio ai produttori di “prodotti per il benessere“: se i vostri prodotti non rispettano i requisiti appena indicati, è inutile che ci contattiate. Per noi gli integratori, i cosmetici e gli alimenti devono essere naturali e privi di agenti chimici. Sì, gli aromi (se non sono “aromi naturali”) sono da considerare sostanze chimiche. E noi non li vogliamo. CHIUSA PARENTESI.

New Nordic, integratori naturali

New Nordic, integratori dalla Scandinavia.

New Nordic è un’azienda scandinava che rispetta appieno i requisiti che devono avere gli integratori alimentari che vendiamo sul nostro sito. I prodotti sono ideati e realizzati completamente in Scandinavia. Questo significa che sia le competenze sia gli standard produttivi sono scandinavi. Professionisti competenti e appassionati che vivono e lavorano nei paesi scandinavi progettano e realizzano integratori alimentari per persone di tutte le età, tenendo fissi alcuni punti di partenza, ovvero: si tratta di integratori totalmente naturali, prodotti esclusivamente con estratti di erbe, senza aggiunta di conservanti, aromi, zuccheri, sali, lieviti. Sono senza glutine e senza lattosio. E sono utilizzabili da vegetariani e vegani.

L’azienda uno slogan che spiega perfettamente la loro filosofia: “Dal seme al cuore“. New Nordic infatti usa solo le proprie semenze e coltiva solo le proprie piantagioni. Controlla tutto il processo produttivo, dal seme al prodotto finito. Hanno una tracciabilità della filiera che consente di risalire al luogo e alla persona che ha coltivato la pianta. Inoltre New Nordic applica esclusivamente principi di coltivazione biologica.

supersalute.com, per noi che ci viviamo e lavoriamo, è anche il nostro “negozio di fiducia” in cui noi e le nostre famiglie acquistiamo prodotti nei quali crediamo – e ci fidiamo di New Nordic. Siamo stati tra i primi siti a mettere a disposizione i loro prodotti. Ci piace anche la loro filosofia nel packaging: il cartone esterno viene realizzato con cartone riciclato e si smaltisce con la raccolta differenziata della carta mentre il blister interno di quasi tutti i prodotti è in plastica alimentare che si smaltisce con la plastica. Oggi la gamma dei prodotti è più ampia, ma non vastissima. L’azienda infatti cresce un prodotto alla volta, per realizzare sempre i migliori integratori naturali senza additivi e con alte concentrazioni di nutrienti. Chi vuole conoscere meglio gli integratori alimentari New Nordic li trova online, sul nostro sito. Ecco l’elenco dei prodotti:

Marco Morello di supersalute.com

Prodotti per dimagrire che funzionano

Scrivo un breve post per chiarire il mio punto di vista (e quello dei miei medici di riferimento) sul proliferare di siti e prodotti che promettono di dimagrire senza fare nulla prendendo solo integratori naturali. Su questo argomento ho una brutta notizia e una bella notizia.

La brutta notizia è che dimagrire è un processo che coinvolge diversi aspetti della nostra vita. Pensare che magicamente, grazie a una pillola magica e senza alcuna conseguenza, perderemo peso fino ad arrivare a un fantomatico “peso forma”… è semplicemente illusorio.

Chiunque desideri dimagrire senza cambiare stile di vita desidera una cosa impossibile. Perlomeno, impossibile senza calcolare l’impatto di effetti collaterali. Esistono infatti farmaci o tecniche che servono per far perdere peso, ciascuno dei quali deve fare i conti con specifiche conseguenze nella propria vita.

C’è però una bella notizia, ed è quella che i prodotti naturali per dimagrire, in effetti servono davvero a qualcosa. Molte persone hanno sperimentato nella propria esistenza la difficoltà di perdere peso e poi mantenere il peso raggiunto. Se restiamo seduti tutto il giorno sul divano ingurgitando vaschette di gelato, gli integratori naturali indicati come “per dimagrire” non faranno proprio nulla. Ma se abbiamo iniziato un programma volto a ridurre il peso corporeo nel quale stiamo dedicando ogni giorno del tempo all’attività fisica, stiamo migliorando il nostro rapporto con il cibo, stiamo bevendo più acqua, stiamo modificando le nostre abitudini eliminando per esempio i prodotti inquinanti o le cause del nostro stress quotidiano, beh, in questo caso aggiungere gli integratori al mix di attività che stiamo già svolgendo darà certamente un’accelerazione al processo che tanto ci sta a cuore.

Quindi confermo che Dima Solgar Complex, Tonalin Oil, Chilu Burn (che ora si chiama Chili Drin), Dima Norwegian Alghe Marine (ovvero l’alga Kelp) sono prodotti davvero efficaci, ciascuno a suo modo e nel proprio campo, se inseriti in un processo più ampio che includa tutta la nostra esistenza. Uno stile di vita sano e attivo trae davvero beneficio dall’utilizzo di questi prodotti. E questa, come dicevo, mi sembra una bellissima notizia!

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Marco Morello di supersalute.com

Corsi Pilates a Milano

Quello che segue è un breve articolo autobiografico sui Corsi di Pilates a Milano. Per mantenere vivo il senso di questo BLOG, infatti, voglio brevemente raccontare un episodio che mi riguarda da vicino.

Si tratta di un racconto un po’ ridicolo della mia estate, per spiegare uno dei motivi del mio grande entusiasmo per gli esercizi di Pilates per la loro comprovata efficacia risolutiva nei confronti dei problemi di schiena e nervo sciatico.

Pilates e mal di schiena

Questa estate, nel tentativo di non cadere con mia figlia in braccio, ho fatto un movimento assurdo con il tronco e mi sono ritrovato con un improvviso lancinante dolore alla schiena.

Nei giorni successivi al piccolo insignificante incidente, il problema è andato accentuandosi. Avevo una contrattura che peggiorava di giorno in giorno perché, nel tentativo di non sentire dolore effettuando movimenti normalissimi come alzarmi, sedermi, camminare… nel tentativo di attenuare le fitte alla schiena, dicevo, in verità stavo aumentando la contrazione intorno al nervo sciatico che era stato schiacciato dai muscoli nel corso del movimento azzardato. La contrazione continua continuava a schiacciarlo, aumentandone l’infiammazione e accrescendo il dolore.

A un certo punto di questa spiacevole situazione, per un semplice movimento sbagliato fatto al mare, mi sono ritrovato a letto ASSOLUTAMENTE INCAPACE DI MUOVERMI. Quando dico “assolutamente incapace di muovermi” intendo dire che non riuscivo a spostarmi di un millimetro. Ho passato una notte atroce. Il giorno dopo questa micidiale esperienza ho cercato su Internet quali potessero essere gli esercizi per migliorare la mia situazione. Tra poco capirete perché la mia idea era INCREDIBILMENTE STUPIDA.

logo_fondo_trasparenteIl motivo principale per cui la mia idea era INCREDIBILMENTE STUPIDA è che mia sorella è la fondatrice di uno studio di Pilates a Milano. Avrei quindi potuto chiedere direttamente a lei. Ha fondato il centro ed è istruttrice di Pilates e Yoga. Ma io mi vergognavo un po’ di essere in uno stato così pietoso a causa di un semplice movimento sbagliato. Quindi non le ho chiesto nulla.

Motivo secondario che mi permette di definire “incredibilmente stupida” la mia idea di cercare supporto su Internet è che i video, le descrizioni, le illustrazioni che si trovano online non tengono assolutamente conto dello stato in cui ti trovi tu. Solo un professionista, ascoltando la tua situazione e facendoti le domande giuste, può darti delle indicazioni che vadano bene per te in quella specifica situazione.

Per esempio, io ho trovato un video che proponeva una serie di esercizi fatti apposta (diceva) per risolvere i problemi del nervo sciatico. Il video iniziava dicendo: “sdraiatevi per terra”. Io mi sono sdraiato. E poi non riuscivo più ad alzarmi! I muscoli che servono per rialzarsi dal pavimento, infatti, sono tra quelli maggiormente coinvolti nelle fitte legate all’infiammazione del nervo sciatico, quindi una volta sdraiatomi non solo on riuscivo a fare nessun esercizio ma men che meno riuscivo a rialzarmi.

Ecco, dopo essermi trovato per terra incapace di rialzarmi, mi sono deciso a parlare con mia sorella del problema. Ovviamente mi sentivo doppiamente stupido, ma tant’è. A lei ho spiegato bene il problema, le sensazioni, il tipo di dolore e la localizzazione.

Lei mi ha spiegato quale fosse il miglior esercizio da svolgere, ma per evitare incomprensioni ha girato un breve video con il suo smartphone in cui mi spiegava come agire.

Sono bastati pochi esercizi di Pilates per cominciare a sentire un beneficio molto evidente. Nel giro di qualche giorno il problema è completamente scomparso.

Da quel giorno sono diventato il presidente del fansclub :-) dello studio di Pilates di Milano di mia sorella. Si chiama JustB! (con il punto esclamativo). Lo suggerisco a tutti! Non solo a chi vuole potenziare le proprie capacità fisiche (ambito in cui Pilates e Yoga hanno un ruolo molto importante), ma anche a chi ha qualche acciacco fisico, tra mal di schiena, difficoltà alle articolazioni, problemi posturali… gli esercizi di Pilates consentono, in modo naturale, di risolvere problemi che spesso ci si porta dietro per anni, cercando di risolverli con pomate, farmaci, integratori alimentari.

Sto insistendo perché lei inizi anche a realizzare un ciclo di video per spiegare le tecniche, ma per i motivi di cui sopra (non tutte le tecniche vanno bene per tutti!) lei preferisce riservare questa forma di insegnamento a distanza solo ai suoi clienti. Infatti conoscendoli, conoscendo quali sono le loro capacità e attitudini, può suggerire specifici esercizi anche tramite un video quando i suoi clienti si trovano per qualche motivo lontani da Milano (il caso più eclatante è quello delle ferie estive).

Se capitate da Milano e vi incuriosisce il Pilates, vi suggerisco quindi di prenotare una lezione da JustB! – ricordatevi di dire che vi mando io!

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Marco Morello di supersalute.com

Campioncini gratuiti

Come trasformare i campioni omaggio in una scorta settimanale di crema

Campioni OmaggioOggi vi spiego come si trasforma un campioncino omaggio di una crema in una risorsa duratura per la bellezza e il benessere della propria pelle.

Le creme da viso di qualità costano. Se le vuoi senza parabeni, testate per le allergie al nickel, biologiche ecc. ecc. non c’è scampo: costano.

Spesso le aziende regalano dei campioni gratuiti per provare la crema. Se usati correttamente, i campioncini diventano una risorsa in grado di coprire anche una settimana, dandoci la possibilità di capire davvero se quel prodotto fa quello che promette o va bene per le nostre esigenze.02_campioni_gratuiti

Siamo abituati a trattare i campioncini con poco riguardo: strappiamo la confezione, schiacciamo e ci ritroviamo le mani impiastricciate con molta più crema di quella che dovremmo e vorremmo utilizzare. Il campioncino così aperto ha due possibilità: essere usato tutto e subito o restare appoggiato in qualche angolo del bagno, con il risultato che il giorno dopo la crema, rimasta aperta, sarà in gran parte ossidata o seccata e quasi inutilizzabile.03_campioncini-omaggioEsiste però un modo MOLTO INTELLIGENTE di trasformare i campioncini nella nostra quotidiana riserva di benessere per la pelle. Basta uare uno spillo.

Lasciamo la bustina CHIUSA (ovvero non strappiamo un lato come siamo sempre stati abituati a fare). Con due dita facciamo scorrere il contenuto verso l’angolo opposto rispetto a quello in cui praticheremo il foro. Con uno spillo, un ago o la punta di qualche oggetto sottile (va bene anche una graffetta da ufficio) pratichiamo un piccolo foro in un angolo del campioncino. Se si tratta di un campioncino di un prodotto molto liquido (tipo un siero) il buco può essere davvero molto piccolo.

A questo punto spingiamo con le dita la crema che sta dentro la bustina. La spingiamo delicatamente verso l’angolino nel quale abbiamo praticato il foro. La crema uscirà in una piccola quantità, facilmente dosabile.
Una volta prelevata e utilizzata la quantità di prodotto desiderata, sarà facile evitare l’ossidazione del prodotto restante semplicemente premendo la zona del foro, in modo che le pareti interne della bustina aderiscano tra loro, impedendo all’aria di entrare.
In questo modo sarà possibile utilizzare il campioncino per più giorni e sperimentare effettivamente l’efficacia del prodotto.

06-campioni-gratuiti04-campioncini-gratuiti08-camioncini 09-campioni-omaggio 10-campioncini-cosmetici 11-campioni-gratis-creme

 

 

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Massaggi e benessere

massaggio linfatico

Chi ha provato il profondo stato di benessere che viene scatenato da un massaggio, non ha bisogno di continuare a leggere. Ma ci sono persone che, pur avendo inserito nella propria vita diverse pratiche per migliorare il proprio benessere quotidiano, ancora non si sono soffermate sullo strumento dei massaggi.

Bisogna considerare che il concetto di “massaggio” ci accompagna fin da prima della nascita. Già nella pancia della mamma, infatti, il liquido amniotico nel quale siamo immersi ci accoglie e ci massaggia in ogni punto del corpo. E che dire delle carezze e degli abbracci che fin dai primi giorni dopo la nascita ci accompagnano verso la creazione di una sempre più definita coscienza corporea?

I quei primi istanti di vita, nelle prime settimane, nei primi mesi, nei primi anni… sappiamo benissimo quanto un abbraccio, una carezza, il contatto corporeo con la mamma ci porti istantaneamente in uno stato di benessere profondo e duraturo in grado di scatenare forti emozioni, nutrimento per il corpo e per lo spirito.

Il tatto, inoltre, è per sua stessa natura bidirezionale. Chi massaggia e chi viene massaggiato entrano entrambi in uno stato di empatia che crea una forte risonanza e porta grande beneficio.

Quindi… anche quando non si ha il tempo, la voglia o non si vuole spendere il denaro necessario per farsi massaggiare in un centro benessere, non dimentichiamoci che un leggero massaggio rilassante ce lo possiamo far fare dalla moglie o dal marito, da un fratello, da un amico, da una persona vicina che sia disposta ad aiutarci, con il contatto e il movimento, a eliminare la stanchezza, ridurre lo stress, attivare meccanismi in grado di farci espellere le tossine…

Avrete certamente sperimentato i benefici di un breve massaggio alla nuca anche estemporaneo fatto da un amico o da un collega per alleviare la tensione in un momento particolarmente stressante (dopo una riunione di lavoro? prima di un esame?).

Quando il massaggio si fa serio, è utile farlo con l’aiuto di uno specifico olio per massaggi, come l’olio ioni vitali della linea Tepperwein Collection, un prodotto completamente naturale in gradi di ridare elasticità e freschezza alla pelle, purificandola e alimentandola.

Marco Morello di supersalute.com

supersalute.com al Perugia Flower Show

Perugia Flower Show 2013 Winder Edition

Sono davvero entusiasta di annunciare la nostra partecipazione al Perugia Flower Show! Sabato 21 settembre alle 17 presso l’Anfiteatro dei Giardini del Frontone. Insieme a chi parteciperà (ci si iscrive gratuitamente sul sito del Flower Show) scopriremo le proprietà della Floriterapia, sapienze antiche per il benessere quotidiano. Durante l’incontro, da me curato, parleremo di cosa tratta la Floriterapia, della sua millenaria storia e delle principali metodologie utilizzate ancora oggi.

Perugia Flower Show (edizione invernale),  mostra mercato di produttori e collezionisti di piante rare e inconsuete, si terrà dal 21 al 22 Settembre 2013 presso i Giardini del Frontone. La manifestazione è ormai diventata un appuntamento fisso e siamo sicuri che anche questa edizione sarà un successo.

I numeri delle passate edizioni sono impressionanti, con record che hanno superato le 14000 presenze.

Il calendario degli incontri collaterali è come di consueto ricco e tocca differenti ambiti, oltre a quello d’elezione che riguarda il giardinaggio, i tanti appuntamenti tratteranno anche di Salute e Benessere. Supersalute.com non poteva mancare. Correte a iscrivervi online sul sito della manifestazione.

Ti aspetto!

Michela Angeletti

Oligoterapia e OligoLitoterapia

Per spiegare che cos’è l’oligolitoterapia incollo qui di seguito il testo di presentazione della linea OLIGOLITO della PEGASO. Dal testo si capisce innanzitutto che NON SI PUO’ DIRE NULLA dell’Oligolitoterapia perché in Italia abbiamo considerevoli restrizioni su quello che si può dire AL CONSUMATORE FINALE sui prodotti dedicati alla salute. In ogni caso basta leggere “tra le righe” per capire per sommi capi di che cosa si tratti.

Integrerò poi le informazioni con le definizioni che vengono date da Wikipedia, per un quadro più completo.

Oligolito® esprime al massimo la volontà Pegaso di prendersi cura della persona nella sua totalità e nel pieno rispetto dell’organismo umano. I prodotti della linea Oligolito® sono la risposta più innovativa dell’altro modo di stare bene proposto da Pegaso: sicuri, versatili e equilibrati, agiscono nell’organismo nella sua totalità con equilibrio e sono rispettosi della fisiologia umana.

L’oligolitoterapia sinergica Pegaso è caratterizzata dall’associazione sinergica di minerali detti oligoelementi e di litoterapici (rocce o minerali nativi, pietra nella forma in cui si trova in natura) che agiscono in sinergia con gli oligoelementi per consentire loro la massima efficienza e azione.”

Su wikipedia si può approfondire la conoscenza dell’Oligoterapia e del medico francese che ne è stato il fondatore: Jaques Ménétrier.

“Il medico francese Jacques Ménétrier, considerato il padre di questa disciplina, negli anni 1930 identificò quattro terreni organici associati ad alcuni oligoelementi, che definì diatesi. Queste diatesi corrispondono a condizioni dell’organismo caratterizzate da componenti fisiche, intellettuali ed emotive specifiche e proprie del soggetto. Non esistendo diatesi pure, si possono trovare individui appartenenti principalmente a una e parzialmente a un’altra diatesi.”

Leggi tutto su: http://it.wikipedia.org/wiki/Oligoterapia

Nella documentazione ufficiale sui prodotti della linea OLIGOLITO Pegaso, si legge inoltre:

“Sicuri, versatili e equilibrati, agiscono nell’organismo nella sua totalità con equilibrio e sono rispettosi della fisiologia umana. Presentano elevata biodisponibilità; sono efficaci già dopo breve periodo di assunzione; non contengono saccarosio, lattosio e glutine; sono senza conservanti, coloranti e aromi aggiunti.”

Vorrei porre l’accento sull’indicazione relativa agli oligoelementi e sulle modalità di assunzione. Come altri prodotti che conosciamo (vedi Cellfood) l’assunzione avviene per via sublinguale, tenendo il prodotto in bocca, sotto la lingua, per alcuni minuti.

Le considerazioni che gli esperti fanno circa questo metodo di assunzione riguarda il fatto che anche PERSONE CON DIFFICOLTA’ DI ASSIMILAZIONE A LIVELLO GASTRO-INTESTINALE utilizzando prodotti ad assorbimento sublinguale possono trarre beneficio nonostante le loro difficoltà di assimilazione dei prodotti tradizionali (quelli che vanno inghiottiti e digeriti per poter essere assimilati).

Oltre le 4 diatesi fissate da Ménétrier, in epoca successiva ne sono state evidenziate altre con alcune varianti. Tra i prodotti Pegaso se ne trovano 5+1. I prodotti Oligoterapici sono inoltre stati studiati anche in altri ambiti, dall’Oligolito Cuprum, che può essere utile negli stati di raffreddamento stagionali con coinvolgimento delle vie aeree superiori, all’Oligolito Magnesium, che può essere utile nei casi di crampi muscolari e risvegli notturni e per favorire la disponibilità e l’utilizzo di magnesio da parte dell’organismo.

L’OligoLitoterapia costituisce un metodo di assunzione alternativo rispetto a quello fitoterapico che, dicono gli esperti, non affatica l’organismo, non crea mai accumulo, è compatibile con qualsiasi altra terapia complementare, sia tradizionale sia alternativa.

Certamente una strada da provare.

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I prodotti oligoterapici si possono trovare cliccando su “Oligolito“.

Marco Morello di supersalute.com

Il residuo fisso

Articolo sul Residuo FissoL’estate è sempre il periodo dell’anno in cui si pone maggiore attenzione all’importanza dell’acqua. Con il caldo diventa ancora più vitale bere per garantire un’adeguata idratazione.

L’acqua è importante in generale per tutte le funzioni vitali dell’organismo. Le persone che bevono poco si accorgono spesso di avere diversi problemi, perché una scarsa idratazione, tra le varie cose, non supporta per esempio il corretto funzionamento dell’intestino.

Con l’aiuto della Dottoressa Silvia Parola, responsabile delle Analisi di Acqua Sant’Anna, ho cercato di chiarirmi alcuni punti essenziali sul tema del “residuo fisso” delle acque minerali e in generale sulle tipologie di acqua e su quali siano da considerare le migliori. Ecco che cosa ho capito.

Che cos’è l’acqua minerale?

Si parte da un assunto essenziale: l’acqua minerale non è solo acqua, intesa come H2O. L’acqua minerale è una soluzione in cui nell’elemento acqua sono disciolti altri componenti presenti in natura, come sali minerali e metalli.

La quantità e il tipo di componenti che ritroviamo nell’acqua dipendono dal percorso che l’acqua compie negli strati terrestri. La differenza tra le varie acque minerali è quindi dovuta alla differenza delle zone geologiche e dei “percorsi” naturali che portano l’acqua alla sorgente.

Per chiudere questo argomento, quindi, l’acqua minerale è composta dall’elemento “acqua” e dai sali minerali, metalli e altri componenti che nell’acqua vengono rilasciati nella falda acquifera.

Acqua minerale: qual’è quella giusta?

Chiarito che è normale, quindi, trovare più o meno elementi all’interno dell’acqua, quello che ho cercato di capire è se esiste un’acqua migliore delle altre. Ho capito che la risposta più corretta è: “dipende”.

Se stiamo usando l’acqua per ricostituire un latte in polvere per neonati, per esempio, è importante che l’acqua sia più “neutra” possibile rispetto al latte da reidratare, perché il latte è già formulato secondo un preciso equilibrio di nutrienti, quindi l’acqua non deve aggiungerne altri (o deve aggiungerne solo il minimo possibile) pena il rischio  di alterare la formulazione del latte. Quindi questo è un chiaro caso in cui è consigliabile scegliere un’acqua minerale “leggera”, dove per leggera si intende con basso residuo fisso, basso contenuto di sodio, bassissimo contenuto di nitrati.

Che cos’è il residuo fisso?

Il residuo fisso è quella quantità di sostanze, misurate in milligrammi per litro, che si può ritrovare facendo bollire un litro d’acqua alla temperatura di 180°C. Quello che resta dopo questa operazione viene pesato ed esprime la quantità di sostanze disciolte nell’acqua. Più basso è il residuo fisso e più bassa è la quantità di sostanze disciolte nell’acqua.

Alto residuo fisso significa acqua non buona?

L’associazione tra il concetto di basso residuo fisso e “acqua buona” non ha un contrario. Nel senso che esistono acque fortemente mineralizzate con residuo fisso molto alto e che sono molto indicate in specifiche situazioni patologiche o parapatologiche – addirittura a volte vengono prescritte dai medici. Quindi se un medico può indicare a un paziente un’acqua specifica ricca di calcio e magnesio questo significa che per quella persona quell’acqua è un’acqua buona.

Ecco spiegato perché ci sono situazioni in cui le acque fortemente mineralizzate hanno una grande utilità.

Perché qualcuno preferisce le acque a basso residuo fisso?

Partendo dal concetto che l’acqua serve per idratare e non per nutrire, molte persone preferiscono l’acqua a basso residuo fisso e con un contenuto limitato o nullo di altre sostanze perché vogliono avere pieno controllo della propria nutrizione e micronutrizione. Pensiamo ai bambini ai quali viene prescritta un’integrazione di fluoro. Se bevono un’acqua con altro contenuto di fluoro rischiano di assumerne troppo.

È per questo motivo che molte persone scelgono preferibilmente acque con basso residuo fisso. Chi ha fatto la scelta di occuparsi attivamente del proprio benessere, spesso sceglie di sapere quante e quali sostanze sta ingerendo: usa l’acqua per idratare le cellule e usa il cibo e gli integratori per nutrirle correttamente, in modo da avere sotto controllo il più possibile la qualità e la quantità di sostanze che introduce nell’organismo.

Prendiamo anche il caso degli sportivi che facciano uso di integratori alimentari in specifici dosaggi: se l’acqua ha basso residuo fisso non hanno il rischio di assumere più minerali di quelli inseriti nel loro profilo di integrazione. Se prendono ogni giorno 400 milligrammi di magnesio e bevono un’acqua con basso residuo fisso (sotto i 50mg/l), sanno che nell’acqua che usano per ingerire il loro integratore non ci sarà un’ulteriore contenuto dello stesso minerale, cosa che renderebbe difficile effettuare conteggi e misurazioni.

L’acqua serve per idratare ma anche per espellere

Oltre che a idratare le cellule, il nostro corpo utilizza l’acqua per le attività di eliminazione delle scorie. Più è leggera l’acqua (residuo fisso basso, basso contenuto di sodio ecc.) più è facile per il nostro organismo utilizzarla per le sue attività di filtraggio ed espulsione.

Non tutto è sull’etichetta

Per conoscere il contenuto di minerali e metalli dell’acqua in bottiglia che vogliamo bere, come consumatori abbiamo il solo aiuto dell’etichetta. Bisogna tener conto di una cosa molto importante, però. Oggi non tutto quello che è contenuto nell’acqua è obbligatoriamente scritto anche in etichetta. Ovvero: le aziende possono scegliere che cosa scrivere in etichetta e che cosa omettere. Alcuni parametri sono ritenuti indispensabili, ma altri sono facoltativi. Per esempio: il fatto che non si trovi un’indicazione relativa a quanti nitrati sono presenti nella bottiglia che abbiamo acquistato, non significa che i nitrati non ci siano ma che l’azienda ha deciso di non pubblicare in etichetta il dato.

In ogni caso l’etichetta è sempre un prezioso alleato perché a parità di residuo fisso ci può far scoprire differenze tra acque apparentemente simili. Alcune acque con lo stesso residuo fisso, ad esempio, possono avere contenuto di sodio anche sensibilmente diverso, quindi chi ha scelto di limitare l’assunzione di sodio dovrà anche tenerne conto nella scelta dell’acqua.

Quale acqua minerale scegliere?

Come si sarà capito, quindi, l’acqua si sceglie in base alle proprie esigenze. Chi non assume integratori alimentari e non è in grado di mangiare abbastanza frutta e verdura per sopperire alle necessità di minerali dell’organismo, probabilmente sceglierà un’acqua fortemente mineralizzata. Ovviamente per il benessere quotidiano è necessario ricordarsi che mangiare frutta e verdura fresche e crude è sempre il metodo più efficace per assumere la giusta quantità di vitamine, minerali ed enzimi e l’acqua da sola non basta per questo, perché non è un alimento e soprattutto perché può certamente contenere una piccola quantità di minerali, ma non contiene né vitamine né enzimi.

Ma l’acqua del rubinetto?

Non sono poche le persone a pensare che l’acqua del rubinetto possa essere una valida alternativa a quella in bottiglia. Molti comuni italiani hanno un’ottima acqua, ma un sistema di distribuzione antiquato (a volte risalente alla prima metà del secolo scorso). Un’acqua buona che si incanala in tubature inadeguate subisce una trasformazione che spesso la rende al di fuori dei parametri accettabili. Chi vuole avere la certezza che la propria acqua sia di buon livello può chiedere di effettuare l’analisi di un campione. Ci sono diversi enti, sia pubblici sia privati, in grado di farlo. Tra gli enti pubblici ci sono i dipartimenti di chimica di varie università (anche quella di Agraria) o dell’ARPA.

Nel dubbio, io scelgo la bottiglia

Se decidete che la spesa per l’analisi chimica e batteriologica della vostra acqua di casa è troppo alta (nella mia zona il costo dell’analisi dell’acqua del rubinetto è traducibile nell’acquisto di circa 300 bottiglie d’acqua), nel dubbio bevete un’acqua a basso residuo fisso in bottiglia. E se avete paura che le bottiglie di plastica possano rilasciare sostanze all’interno dell’acqua, ogni volta che potete scegliete il vetro o la versione “Bio Bottle” dell’acqua Sant’Anna, che viene distribuita in una bottiglia costruita con materiale 100% vegetale, completamente biodegradabile nei sistemi di compostaggio industriali. Evidenzio “sistemi di compostaggio industriali” perché ho ricevuto già la sfida da parte di qualche amico scettico che mi ha detto di aver messo la bottiglia in un vaso sul terrazzo per 3 mesi e la bottiglia è ancora intera. INFATTI la bio bottle è resistente esattamente come la plastica tradizionale che viene usta per le solite bottiglie dell’acqua. Ma se viene smaltita correttamente nella frazione umida della raccolta differenziata, quando viene inserita nei sistemi di compostaggio industriali i batteri e le temperature che si sviluppano al loro interno sciolgono completamente la bio bottle, rendendola un sistema di trasporto e conservazione dell’acqua “ecologico”.

Marco Morello di supersalute.com

Integratori per la pelle

Quando si avvicina il periodo estivo, due grandi preoccupazioni pervadono la vita quotidiana di molte persone: come tornare in forma in tempo per la “prova costume” e “come preparare la pelle all’esposizione solare” per avere un’abbronzatura perfetta. Ci occupiamo in questo articolo del secondo punto, perché del primo abbiamo già parlato nel post “Prova costume” – e siamo inoltre convinti che non sia corretto preoccuparsi della propria forma fisica solo due mesi prima di agosto: questo è un tema che va affrontato seriamente e continuativamente, per tutto l’anno e per tutta la vita.

Si va in vacanza nel mese più caldo e soleggiato dell’anno dopo aver passato autunno, inverno e primavera chiusi tra casa, scuola e ufficio, vestiti dalla testa ai piedi, con ogni centimetro della pelle coperto dagli indumenti… E’ quindi vero che arrivare ad agosto, ritrovarsi per la maggior parte delle proprie giornate in costume e sotto il sole più caldo dell’anno può comportare non pochi rischi per la salute. Sia ben chiaro: se vivessimo tutto l’anno in costume, il mese di agosto non sarebbe un problema. Ma visto che così non è, ecco alcuni espedienti per poter arrivare al mese della “tintarella” con la pelle predisposta al meglio e protetta il più possibile dai danni dell’eccessiva e improvvisa esposizione solare.

Integratore + Abbronzatura

Affrontiamo per primo il tema che conosciamo meglio, ovvero quello della micronutrizione. Alcuni cibi e alcuni integratori apportano nella nostra alimentazione sostanze in grado da un lato di favorire una migliore abbronzatura e dall’altro di proteggere la pelle e il nostro organismo in questo periodo imminente di sovraesposizione solare. Come in altri ambiti, niente succede per magia e niente succede all’improvviso: ogni cosa va preparata per tempo e quindi un paio di mesi prima rispetto al periodo delle vacanze è importante iniziare a inserire nelle proprie giornate dei comportamenti volti a migliorare la capacità di risposta della nostra pelle all’esposizione solare. Fin dal mese di giugno, quindi, è opportuno iniziare ad assumere con regolarità un mix di integratori con funzioni specifiche per la salute della pelle e per la capacità di reazione all’esposizione solare. Ecco una breve selezione dei più efficaci.

Astaxantina

L’astaxantina comunemente venduta come integratore alimentare, viene estratta da una microalga unicellulare, l’Haematococcus pluvialis. Questa alga usa l’astaxantina per proteggere le proprie cellule e le proprie spore dagli effetti delle radiazioni luminose. E’ quindi di derivazione vegetale e rappresenta la più recente scoperta in relazione al tema dell’anti-invecchiamento. La sua azione protettiva è stata ritenuta infatti più efficace rispetto al betacarotene e alla vitamina E.

Si tratta di un pigmento rosso, sempre della famiglia dei carotenoidi, presente in molti esseri viventi (si trova per esempio in piccola parte anche nell’olio di Krill, a sua volta alla base di alcuni integratori alimentari ricchi di acidi grassi essenziali omega-3 e di astaxantina come Omegor Krill o Red Oil) che ha una funzione molto importante per tutto l’organismo perché contrasta i radicali liberi nelle zone lipidiche e in particolar modo agisce a livello fotoprotettivo. Associata all’uso corretto di creme protettive è in grado quindi di ridurre il rischio di scottature migliorando la capacità dell’organismo di rispondere all’esposizione solare.

Per inciso, l’astaxantina, come antiossidante, per la particolare forma chimica della molecola, è in grado di raggiungere zone che i normali antiossidanti non riescono a toccare, come occhi e cervello, esercitando il suo potere anti invecchiamento anche in questi organi vitali. Le sue capacità antiossidanti hanno effetto anche sul sistema cardiocircolatorio (cuore) e sul colesterolo (impedendone l’ossidazione aiutano a ridurre l’incidenza del cosiddetto “colesterolo cattivo”).

>>> La puoi trovare nell’integratore Solgar Astaxantina


[Nei prossimi giorni pubblicherò altri approfondimenti sull’argomento – Continua…]

Correre a Perugia, vicino al centro storico

Correre a PerugiaGrazie a un suggerimento di Mafe scrivo un breve vademecum per chi vuole correre a Perugia a pochi passi dal centro. È vero che è possibile prendere l’auto e raggiungere posti molto belli, in Umbria, ma anche a pochi minuti dal centro storico e senza dover guidare è possibile farsi qualche chilometro con le scarpe da running ai piedi.

Per gli amici che raggiungono Perugia in occasione del Festival Internazionale del Giornalismo [#ijf2013] e non vogliono rinunciare alla corsetta quotidiana, ecco una lista dei posti dove vado più spesso a correre qui in città.

Percorso Verde, Pian di Massiano

Cito per primo l’unico posto che si deve raggiungere con un mezzo di trasporto: il minimetrò. Prendendo il minimetrò in centro (fermata Pincetto) e scendendo al capolinea (fermata Pian di Massino) si raggiunge un grande parcheggio adiacente al cosiddetto Percorso Verde. Se correte meno di un’ora ricordatevi che potrete riutilizzare lo stesso biglietto anche al ritorno, perché vale 75 minuti dal primo timbro.

Il Percorso Verde è una grande area (verde) che sorge intorno allo stadio di calcio. Qui è possibile percorrere un “anello” esterno di circa 4.300 metri, tutto in piano. Solo per un breve tratto si passa fuori dal parco, sul marciapiedi. Per il resto del tragitto si corre sempre nel parco o intorno allo stadio. Il fondo è misto, tra ghiaino nel parco e asfalto intorno allo stadio. Ci sono anche le tipiche stazioni da “percorso vita” per chi vuole fermarsi a fare un po’ di esercizi.

Per gli appassionati della pendenza, qui ci si può anche cimentare in alcune salite che si addentrano tra gli alberi a ridosso della massicciata della ferrovia.

Questo è il percorso più lungo e nel verde che si possa trovare nelle immediate vicinanze di Perugia senza prendere l’auto (o meglio: l’auto si può anche prendere, volendo, ma visto che c’è il minimetrò…).

Stadio di Atletica Santa Giuliana

A meno di 10 minuti a piedi dal Teatro Pavone (piazza della Repubblica, ovvero Corso Vannucci – vedi tragitto) si trova lo stadio di atletica Santa Giuliana. Sorge accanto a una splendida chiesa, a ridosso di un piccolo ma grazioso parchetto e si raggiunge velocemente passando per le scale mobili all’interno della Rocca Paolina. Ospita una pista ufficiale da 400 metri. Chi ama correre in pista senza attrezzature varie per misurare le distanze, qui va sul sicuro: ogni giro sono 400 metri. Questo è lo stadio che ospita i più grandi concerti di Umbria Jazz.

Per correre al Santa Giuliana bisogna acquistare un ingresso giornaliero da 2 euro (o sottoscrivere un abbonamento mensile che costa ben 13 euro). Il biglietto si può prendere all’ingresso dello stadio, presso la reception, sempre che troviate il custode. Se non lo trovate, correte, poi andrete a cercarlo dopo aver finito. Lo stadio è aperto dalle 8 del mattino fino alle 20 ed è dotato di spogliatoio con doccia (che chiude alle 19.30).

Corso Cavour, correre al Borgo Bello

Per chi non ha paura di correre in città, scendendo dall’acropoli lungo le scalette di Sant’Ercolano si arriva in corso Cavour (vedi tragitto). Sempre partendo dal Teatro Pavone di piazza della Repubblica si tratta di meno di 5 minuti di cammino. Arrivati ai piedi della splendida Chiesa a pianta ottagonale di Sant’Ercolano, suggerisco di continuare lungo corso Cavour, attraversare al semaforo (accanto al negozio 3 – H3G) e iniziare a correre subito dopo il semaforo. Qui si può correre tra marciapiedi e strada (ma ci sono le auto!) per circa 1,1Km, fino al termine dei giardini del Frontone, per poi tornare indietro sempre per la stessa strada se si vuole correre sempre in piano (tranne il breve tratto di circa 200m in leggerissima salita del Frontone). Si corre su un marciapiedi molto stretto. A sinistra, nella direzione dal semaforo ai giardini, il marciapiedi a un certo punto sparisce nel nulla dopo essersi ristretto ai minimi termini. A destra invece è sempre possibile trovare un marciapiedi di varia larghezza (anche qui si restringe molto… e attenti alle stradine laterali!). Si corre lungo il corso, si supera l’arco, dove inizia Borgo XX Giugno (io ho l’ufficio lì) e si prosegue fino allo slargo dei Giardini del Frontone che si trovano dopo una cancellata sulla destra, mentre a sinistra si ammira la chiesa di San Pietro. Arrivati in fondo ai giardini si curva e si torna indietro…

Per chi non ha paura delle salite, invece di entrare ai giardini si può continuare dritto in discesa, superare il secondo arco e girare subito a destra (appena possibile attraversate, così potete correre sul ghiaino senza stare in mezzo alla carreggiata). La strada che si fa, tornando indietro, si chiama via Romana ed è parallela al percorso di andata, anche se è più in basso. Unico disagio: al termine della via per tornare al percorso iniziale o si affronta una breve doppia rampa di scalette che porta al livello di partenza oppure si allunga sulla sinistra verso la piazza con la statua di Garibaldi per poi tornare, passando sotto i Tre Archi, al semaforo di Corso Cavour. La variante di Via Romana, rispetto al giro tutto in pianura, aggiunge alla corsa un po’ di metri e una leggera salita.

Molte delle persone che scelgono di passare per i giardini del Frontone in verità se ne innamorano e continuano a correre in cerchio lì, perché il perimetro dei giardini è lungo quanto l’anello dello stadio di atletica, quindi ogni giro corrisponde a 400 metri. Chi vuole misurare la distanza senza apparecchiature spesso va lì e gira, gira, gira…

Vedi il percorso dal semaforo ai giardini o vedi il giro dei giardini.

Parco Santa Margherita

Per chi ama correre nella natura, senza paura di salite e discese e con un paio di scarpe adatte (non ultraleggere da gara, ma non è nemmeno necessario avere scarpe da trial) c’è il Parco Santa Margherita che si raggiunge a piedi direttamente dal centro in una decina di minuti o poco più. E’ una specie di bosco in città con sentieri ben tracciati, ghiaino, panchine. Consente una vista di Perugia del tutto speciale: dal basso, tra gli alberi. Uno spettacolo unico. Non è molto frequentato, se non nella parte dei cosiddetti “orti dei pensionati” e va affrontato solo di giorno senza avventurarsi mai nell’erba alta. Io ci faccio le mie camminate mattutine prima delle 9 passando anche per le aree più scoscese, non adatte alla corsa ma che si addentrano in una zona con una vegetazione più fitta e meno ordinata. Nelle aree in salita è più adatto utilizzare scarpe da trial o da trekking.

E’ un posto adatto a chi corre con calma e non deve fare nessun record, perché il fondo è più da passeggiata che non da corsa.

Corso Vannucci?

Per finire, il vero e proprio centro storico di Perugia, per chi non si vergogna di correre e sudare in mezzo alla gente che fa le vasche guardando le vetrine, consente di correre in piano per 1,6Km.

Partendo dal parapetto dei Giardini Carducci (per intenderci: quelli davanti all’Hotel Brufani) si raggiunge la fontana Maggiore dopo 500 metri esatti. Se si procede verso piazza Piccinino si può decidere di girare intorno al pozzo (700 m) e tornare indietro per la stessa strada fino al parapetto per fare un avanti-indietro di 1,4Km. In alternativa si può imboccare Via Bontempi e svoltare subito a destra in un vicoletto delizioso (da frequentare solo di giorno): Via Volte della Pace. In fondo a questo “budello” nel cuore medievale della città si affronta il breve disagio di una manciata di scalini piatti per ritrovarsi in Piazza Matteotti, poi in via Baglioni e infine di nuovo ai giardini Carducci, per un giro di 1,6 Km in pieno centro storico. Vedi il giro.

Corso Garibaldi e…

Per i più avventurosi e per i Veri Amanti Delle Salite, infine, non c’è che una Grande Prova: la discesa vertiginosa di Via Ulisse Rocchi e la salita di Corso Garibaldi oltre piazza Fortebraccio (dove si trova l’Università per Stranieri). Qui la fantasia non ha limiti: oltre a fare una salita costante, si raggiunge anche la splendida zona del quartiere Sant’Angelo (con l’omonima meravigliosa chiesa circolare) e si superano le mura passando sotto il cassero, per poi lanciarsi nel verde oltre le mura, vagando senza meta in una natura inaspettatamente rigogliosa e vicina, tutta discese e salite, a pochi minuti dal centro storico.

La morale? Perugia è bella anche per i runner.

Marco Morello di supersalute.com

Sette chilometri al giorno per sei giorni alla settimana

Bambini che camminanoDurante le vacanze di Pasqua la zia Camilla (che non è un’arzilla vecchietta ma la mia superatletica cognata poco più che quarantenne) mi ha detto senza peli sulla lingua: “per quello che mangi sei in forma”. L’ho preso come un complimento. Durante le feste, in effetti, ho la regola di avere poche regole.

La frase della zia Camilla mi ha fatto riflettere su un dato incontestabile: per sei giorni alla settimana – anche quando non svolgo attività sportiva – io mi muovo tantissimo. Ogni giorno infatti accompagno a scuola mia figlia a piedi e poi raggiungo il mio ufficio a piedi. Si tratta di 1 Km da casa a scuola e di 1,6 Km da scuola all’ufficio. Arrotondiamo per difetto a 2,5 Km per fare i conti in modo semplice. Poi vado a prendere mia figlia a scuola a ora di pranzo e la riporto a casa a piedi: altri 2,5 Km. Dopo pranzo torno in ufficio a piedi: 1,1 Km. Poi torno a casa a piedi la sera. A parte il primo chilometro mattutino con mia figlia, che si svolge passeggiando con calma, leggendo tutti i cartelloni, le insegne, le scritte sui muri che si trovano lungo il tragitto… il resto delle tratte lo faccio a passo spedito, con un ritmo da vera e propria “camminata veloce”, tanto che quando arrivo in ufficio sono anche discretamente accaldato.

La somma di questi tragitti è pari a poco più di 7 chilometri. Quando correvo, percorrevo ogni volta 10 Km. So benissimo che l’attività fisica svolta per un determinato periodo di tempo consecutivo ha come conseguenza lo scatenamento di una enorme serie di effetti positivi per il nostro benessere quotidiano. Ma c’è comunque una grande differenza tra non fare nulla e camminare per 7 chilometri ogni giorno.

Questa attività costante, quotidiana, svolta regolarmente per 6 giorni su 7, è la mia assicurazione sulla vita. Il tempo che dedico a questa attività non è sostituibile con altro: per andare a scuola e tornare impieghiamo in tutto un’ora (lo stesso tempo ci vorrebbe per andare in auto, fare la coda, cercare un impossibile parcheggio, uscire dall’impossibile parcheggio, rifare la coda). Per andare dalla scuola di mia figlia al mio ufficio e viceversa impiego meno di 40 minuti totali. Per il tragitto casa-ufficio impiego un massimo di 20 minuti. Ogni giorno, seppur in momenti diversi, sono in movimento per circa due ore.

Non si tratta di placide passeggiate guardando le vetrine ma di un costante impegno nel camminare a ritmo sostenuto per alzare le pulsazioni e ottenere tutti i vantaggi dell’attività fisica in questi “momenti di passaggio” indispensabili per la vita quotidiana mia e della mia famiglia.

Certamente io sono molto fortunato: vivo a Perugia, a breve distanza da tutto quello che mi serve, ma non così breve da risultare inutile ai fini dell’attività fisica. Ma ricordo che quando vivevo a Milano spesso sceglievo di percorrere in auto anche le “brevi distanze”, illudendomi di risparmiare tempo. A Milano passavo in auto circa 2 ore al giorno. Qui a Perugia quasi due ore al giorno le trascorro camminando.
Mi pare chiaro che ci ho guadagnato!

Tutto questo per dire che un’attività costante e quotidiana, anche svolta all’interno della propria routine di vita familiare o lavorativa, è in grado di supportarci nelle nostre strategie di miglioramento o mantenimento del benessere.

Provate a pensarci: quante volte scegliete di non andare a piedi senza che la scelta dell’automezzo o del motoveicolo porti un effettivo beneficio in termini di utilità o di risparmio di tempo?

Per esempio: andare a fare la spesa del sabato a piedi non è possibile, a meno che il vostro supermercato preferito non abbia un servizio di consegna a domicilio. Ma andare a comprare pane e latte si può tranquillamente fare a piedi. Andare in ufficio in auto ha senso quando si deve percorrere una distanza superiore ai 3/4 chilometri. Ma se il vostro ufficio si potesse raggiungere con una passeggiata di 30/40 minuti, i vantaggi sarebbero molteplici: niente spesa per la benzina, niente drammi alla ricerca del parcheggio (niente eventuale spesa per il parcheggio), niente inquinamento atmosferico… solo vantaggi per il benessere.

E’ da circa un anno che sperimento la vita senza auto e con le passeggiate quotidiane inserite nella mia routine esistenziale. In quest’anno ho avuto una crescente pressione lavorativa e quindi mi sono ritrovato a non avere più il tempo per le mie attività sportive quotidiane. Prima correvo o camminavo tutti i giorni sul tapis roulant per almeno 40 minuti. Oggi cammino all’aperto tutti i giorni per almeno 2 ore…

Tutto questo ovviamente porta a fare riflessioni ulteriori… come mai non trovo 40 minuti per correre sul tapis roulant ma posso spenderne 120 in giro a piedi per la città? In realtà queste “passeggiate operative” che svolgo tra casa, scuola e ufficio sono indispensabili per raggiungere i posti in cui devo effettivamente andare. Sostituendo quei tragitti con l’auto mi troverei ad avere molte spese in più e un risparmio – in termini di tempo dei trasferimenti – di circa 20/30 minuti. Insufficienti per poter scegliere di cambiare strategia.

Tanto più che tutto questo lo faccio anche per far camminare tutti i giorni mia figlia. Da casa a scuola, da scuola a casa. 2 Km al giorno sono pochi. Ma sono sempre meglio dell’equivalente trascorso in auto giocando con un videogame.

Qualcuno di voi ha sperimentato tecniche per inserire il movimento nella propria vita quotidiana senza impattare eccessivamente sul tempo a disposizione per lavoro e famiglia? La scusa di tutti quelli che non vogliono fare sport è spesso questa: “NON HO TEMPO”. Ma se si inserisce il movimento nelle attività che dobbiamo svolgere regolarmente, tutto cambia!

Suggerimenti?

Inner Balance, l’Emwave per iPhone è finalmente in Italia

Inner Balance per iOS

Inner Balance (TM) per iOS

Heartmath sorge in un suggestivo comprensorio boschivo di conifere, a un centinaio di chilometri da San Francisco. Nel cuore della natura, gli scienziati di Heartmath da decenni studiano le relazioni tra il funzionamento del cervello e il battito cardiaco. Si tratta di studi che hanno portato a realizzare Emwave, un sistema informatico di hardware + software in grado di misurare lo stato di coerenza cardiaca che è quel punto di equilibrio tra emozioni e biologia grazie al quale riusciamo a scatenare nel nostro organismo una lunga serie di effetti benefici, strettamente collegata alla gestione dello stress (vedi anche questo approfondimento sullo stress pubblicato su supersalute).

Emwave e la ricerca che sta dietro questo piccolo e inimitabile apparecchietto sono volti a portare in luce quanto le emozioni e la respirazione possano avere una importanza vitale per il nostro benessere quotidiano. Un conto è dire che fa bene pensare alle cose belle che ci sono capitate o provare emozioni positive di gratitudine, un altro conto è vedere che uno strumento può misurare l’efficacia sul nostro organismo di quelle emozioni e di quelle pratiche che ci aiutano a potenziarne l’effetto.

L’equilibrio interiore che si raggiunge non è uno stato mentale, ma un equilibrio biochimico e piscofisico tra mente e corpo, in grado di portare il nostro benessere a livelli inaspettati. Può essere di aiuto per imparare a gestire o ridurre stress e ansia, per migliorare le prestazioni sportive o professionali…

Oggi usare questo strumento è ancora più facile e immediato perché la tecnologia Heartmath ha fatto un ulteriore passo avanti. Ha realizzato un’app per iOS (iPhone, iPad, iPod Touch) ha miniaturizzato ulteriormente il “cervello” dell’Emwave e ha creato Inner Balance (TM), collegabile al connettore a 30 pin degli apparecchi Apple supportati e ci consente, oggi, di portare sempre con noi questo strumento, senza cambiare le nostre abitudini. Il “cervello” dell’Inner Balance è poco più grande di un normale connettore a 30 pin, il sensore da collegare all’orecchio è del tutto assimilabile, come dimensioni e peso, a un auricolare… Con una spesa molto ridotta rispetto all’acquisto dei corrispettivi prodotti da collegare al computer (Emwave Desktop) o portatili (Emwave 2), Inner Balance ci permette di portare in tasca tutti i giorni tutto il potere della coerenza cardiaca.

Negli anni abbiamo venduto l’Emwave ad atleti (anche molti golfisti!), professionisti in varie discipline (specialmente preparatori di squadre di calcio, medici sportivi, agopunturisti e massaggiatori craniosacrali). Lo hanno usato con entusiasmo decine di persone che hanno fatto delle tecniche di respirazione addominale o di meditazione uno dei pilastri del loro miglioramento sia sportivo sia professionale sia personale.

Oggi accedere ai benefici della coerenza cardiaca è ancora più facile ed economico.

Siamo francamente grati a Hertmath per l’impegno costante nel portare questa tecnologia sempre più vicino alle persone. Oggi è stato fatto un passo da gigante: Emwave può rientrare facilmente nella dotazione quotidiana di chiunque abbia deciso di trarne beneficio. I nostri clienti che ci hanno raccontato di usarlo prima delle riunioni di lavoro più importanti, prima di una gara di golf, prima di una maratona, prima di un esame all’università… troveranno ancora più facile usarlo. I possessori di iPhone, iPad o iPod Touch potranno tenere sempre in tasca, senza acquistare altri apparecchi ma solo un adattatore e un sensore, l’unico strumento in grado di misurare la coerenza cardiaca. Secondo noi è un grande risultato!

La crema budwig (ricetta)

Semi di linoChi non conosce Catherine Kousmine, per prima cosa vada a leggere il suo splendido bestseller Salvate il vostro corpo. Un libro scritto negli anni ’70 che ancora oggi può essere considerato fondamentale per il nostro benessere quotidiano.

Catherine Kousmine era un medico tenace e aveva basato il suo approccio curativo – anche per malattie “importanti” – su quattro pilastri: alimentazione, deacidificazione, integrazione, pulizia dell’intestino.

L’alimentazione non a caso è il primo punto. Questa minuta inarrestabile dottoressa che lavorava nella campagna svizzera riteneva che mangiare i cibi giusti ed eliminare quelli tossici fosse una strategia in grado di portare benefici incommensurabili alla salute di chiunque.

Ecco perché la prima colazione, secondo la dottoressa Kousmine, era un momento fondamentale per la salute degli individui. Dare i giusti alimenti al nostro corpo è come dare il giusto carburante a un veicolo.

Appena svegli, quindi, la dottoressa Kousmine riteneva che fosse indispensabile dare al corpo tutti gli elementi che gli servono per affrontare le fatiche della giornata: proteine possibilmente di facile digestione, vitamine e minerali, acidi grassi essenziali omega 3, fibre, possibilmente in un pasto alcalinizzante.

Tante parole di preparazione per quella che, secondo la dottoressa Kousmine, costituiva la colazione ideale per vivere in pieno benessere: la crema Budwig.

Riporto qui la “mia” crema budwig. Non ho mai avuto il tempo per prepararmi il formaggio in casa, come faceva la dottoressa Kousmine, ma l’ho sostituito con altri prodotti. Chi è vegano troverà indicata una scelta alternativa, indicata con un asterisco.

La crema budwig (ricetta)

Ingredienti:

  • Ricotta / yogurt / kefyr / yogurt di soia* / tofu cremoso*
  • Olio di semi di lino / Semi di lino macinati (o anche tutt’e due)
  • 1 banana matura / 2 cucchiaini di miele
  • Frutta di stagione (meglio se BIO)
  • Succo di mezzo limone
  • Un paio di cucchiai di semi oleosi e frutta oleosa: Nocciole / Mandorle / Noci / Semi di girasole
  • Un paio di cucchiai di cereali integrali crudi macinati

*Ingrediente adatto ai vegani.

Preparazione

Chi ha voglia di usare un frullatore (e poi di lavarlo) risparmierà qualche secondo nella preparazione. Ma con l’aiuto di una forchetta o di un apposito frustino per sbattere le uova si raggiungeranno gli stessi risultati.

Mettere nel frullatore yogurt e olio di lino e frullare finché non sono ben emulsionati. Potete fare la stessa cosa sbattendoli energicamente con uno sbattiuova o con una forchetta in una ciotola. Aggiungere il succo di limone e tutti gli altri ingredienti secchi mescolando e finire aggiungendo la banana schiacciata (o il miele se la banana non è abbastanza matura da dolcificare la crema) e la frutta fresca.

Assunzione di liquidi

A colazione è importante reidratare il corpo bevendo. Se si vuole accompagnare la crema budwig con una bevanda altrettanto importante per il benessere, si può provare il tè verde (che contiene teina) o il tè bianco (naturalmente privo di teina). Bisogna assicurarsi di scegliere tè naturali in foglia, perché nei processi industriali di polverizzazione che si usano per produrre i tradizionali tè in bustina, i principi salubri del tè vanno persi. Gli oli essenziali contenuti nelle foglie e parte dei nutri enti si disperdono o si ossidano proprio a causa del processo industriale di macinatura.

Un buon tè verde sencha può dare la carica mattutina con l’aggiunta dei principi benefici dei tè non fermentati. Nel processo di fermentazione che trasforma il tè natuale verde in tè nero, quasi tutti i principi positivi del tè vengono infatti distrutti.

Gli studi scientifici indicano che il tè verde, oltre a una lunga serie di proprietà, ha anche una funzione alcalinizzante. In piena sinergia con le indicazioni della dottoressa Kousmine!

Da consumarsi preferibilmente entro

TMC - termine minimo di conservazione

Termine minimo di conservazione

Il sito supersalute.com vende integratori alimentari, barrette energetiche biologiche, pasta al germe di soia… tutti prodotti classificati come alimenti e soggetti quindi a severe normative in termini di gestione del ciclo di vita del prodotto.

Spesso sul sito vengono attivate delle promozioni con prezzi speciali per i prodotti al termine del loro ciclo di vita. Visto che molti clienti hanno espresso il desiderio di capire la differenza tra “data di scadenza” e “termine minimo di conservazione,” ecco una breve descrizione delle due tipologie di indicazione.

Il “termine minimo di conservazione” (abbreviato in TMC) si configura con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” seguita da una data, stampata sulla confezione del prodotto. In inglese si trova la dicitura “best before,” sempre seguita da una data. La dicitura indica che il prodotto può essere acquistato e consumato nel pieno delle sue proprietà e caratteristiche fino alla data indicata. Dopo quella data il prodotto non subisce alterazioni pericolose per la salute del consumatore. Con questa dicitura il produttore indica che dopo quella data non si garantisce più la perfetta integrità del prodotto. IL GIORNO DOPO la scadenza del termine minimo di conservazione,  un pacchetto di biscotti non sarà certamente dannoso per la salute ma potrebbe presentare un prodotto non più fragrante, friabile, gustoso come appena uscito dal forno. La stessa cosa avviene per tantissimi generi alimentari: giunti alla scadenza del termine minimo di conservazione possono tranquillamente essere consumati senza rischi per la salute, con la consapevolezza che potrebbero aver perso qualcuna delle loro peculiarità.

In Inghilterra sta fiorendo il commercio di prodotti “scaduti” (ovvero che hanno superato il termine minimo di conservazione) che vengono venduti a prezzi ribassati.

Quando si parla invece di “data di scadenza,” sulla confezione si trova la dicitura “da consumarsi entro,” seguita dalla data. In questo caso il produttore sta indicando al consumatore che, dopo quella data, il prodotto non deve più essere consumato perché può avere conseguenze negative per la salute o perché può subire un significativo e subitaneo deterioramento.

A questo punto viene facile spiegare perché al termine della “vita” di un prodotto, molto spesso vengono lanciate delle offerte speciali che vengono subito colte al volo da chi ha già una buona conoscenza del significato di termine minimo di conservazione. I prodotti soggetti al termine minimo di conservazione che vengono posti in offerta, potrebbero anche essere venduti DOPO la loro “scadenza”. La differenza sta nella “responsabilità” in relazione all’integrità del prodotto.
Se il consumatore acquista un prodotto ENTRO IL TERMINE MINIMO DI CONSERVAZIONE e lo trova deteriorato, sarà il produttore a dover rispondere del problema. Se invece il prodotto viene venduto anche DOPO la scadenza del termine minimo di conservazione, sarà allora il venditore a dover rispondere in caso di problemi.

Nel caso specifico degli integratori alimentari, diamo alcune indicazioni utili per orientarsi: la maggior parte dei prodotti conserva la propria stabilità per alcuni mesi dopo il termine minimo di conservazione. Quindi se acquistate a gennaio 2013 un prodotto che suggerisce “da consumarsi preferibilmente entro febbraio 2013,” non dovrete certamente buttare il prodotto residuo se il 28 febbraio non avete ancora consumato tutto il barattolo, perché questi prodotti vengono studiati appositamente in modo tale che i rivenditori possano venderli al pubblico FINO ALL’ULTIMO GIORNO UTILE indicato dal termine minimo di conservazione. Quindi anche se il prodotto scade DOMANI e lo comprate OGGI, viene studiato apposta perché il consumatore possa consumarlo in tutta sicurezza per il periodo d’uso previsto.

Ovviamente non tutti hanno le competenze necessarie per sapere che gli integratori di minerali possono resistere più a lungo, che i probiotici vanno consumati preferibilmente più in fretta, che alcuni prodotti liquidi (vedi il regolatore enzimatico Regulat) possono per la loro stessa natura essere conservati fuori dal frigorifero anche se aperti…

Per rispondere alla domanda di alcuni clienti, quindi, relativa alla sicurezza degli acquisti dei prodotti in offerta (quando l’offerta speciale viene fatta perché il prodotto è vicino alla data ultima del termine minimo di conservazione), possiamo dire che i prodotti acquistati entro il termine minimo di conservazione e consumati anche nei giorni successivi non presentano rischi per la salute e nella maggior parte dei casi preservano ancora a lungo le loro proprietà.