domenica 31 agosto 2008

In morte di Pasquale Africano.

Si è spento ieri sera Pasquale Africano, noto ai telespettatori per essere stato per 20 anni la guardia giurata del programma "Forum". Africano, 64 anni, morto dopo una lunga malattia all’Ini di Grottaferrata, lascia due figli. Assieme al giudice Santi Licheri, è stato uno dei personaggi più "longevi" del programma, in onda sulle reti Mediaset, al quale ha partecipato fino al 2004. Mi occupai in varie occasioni del mito Pasquale Africano, Dai miei archivi ne lascio qui un ricordo.
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Pasquale Africano merita un posto d’onore nel Pantheon televisivo dei personaggi di seconda fila. Singolare e tenace guardia giurata del “Forum” televisivo scandisce le entrate e le uscite della corte di Mangiafuoco del giudice onorario di Cassazione Sante Licheri. Ex sottufficiale di marina, passato dalla professione di idraulico, a quella di elettricista, di rappresentante e impiegato al C.N.R. di Roma. Generico al cinema e attore di fotoromanzi dal 1985 la divisa di vigilante posticcio è il suo costume di Supereroe del soffritto che si brucia nel cucinino nello spasmo di un‘ estasi mistica da federcasalinga scalza.
Pasquale è l’ordine; Pasquale è la trasgressione allo stesso tempo. Pasquale è bilocato nella ragione e nella natura trascurata di ogni mamma e moglie media italica. Pasquale ha il capello tinto la mascella intrigante, la pancia accogliente. Il cinturone senza pistola cinge gli opimi lombi che preludono a reni infaticabili. Quando Pasquale grida sicuro “In piedi entra la corte “ un brivido colitico simile a una ola serpeggia insinuantre tra le panciere elastiche i cinti erniari, i collant contenitivi che strizzano tra gli spalti dell’agone pseudo giudiziario parvenze carnali che una volta era possibile desiderare come femmine.
Il pubblico lo ama, anche i vecchietti che rivedono in lui il burbero sergente degli anni della gloria e della gavetta. Pasquale gratifica con apprezzamenti salaci doppi sensi da salumeria sottintesi da verduraio. Pasquale non conosce barriere culturali nella democraticissima arte del titillamento climaterico. Lusinga la portiera che viene a litigare (o fingere di farlo) con il pensionato apprezzandone la camicetta resa candida dagli enzimi attivi , sfida l’avvocato delle donne Tina Lagostena Bassi che, immemore delle passate battaglie, accetta gongolante la dolce violenza del vigilante, che le sfila la sedia quando sta per sedersi allo scranno di cartapesta. Pasquale sa essere anche cybernetico, ha un attivissiomo sito internet che è sua vetrina con foto di teneri quadretti familiari con moglie e figli, o con personaggi dello star system telecoatto, fino alla retrospettiva dell’ epoca in cui era marinaio.
“Sono nato a Roma il 31 maggio del 1944 è difficile elencare i miei vizi ed i miei hobby..però posso dire di essere un fumatore nottambulo a cui piacciono le belle donne e i computer , non ho un segreto particolare per il mio successo, a parte il fisico...dono di natura ;-), non pratico sport particolari e non sto quasi mai a dieta. Sono approdato a Forum partecipando ad una selezione organizzata da Canale 5, serviva un tipo che ricordasse un poliziotto all'americana ed io, inforcati i miei occhiali alla Paul Newman, sono stato scelto al primo sguardo”.
Quadro perfetto di un simulacro erotico che racchiude in sè il fascino di un’ infinità di figure simboliche che riconducono tutte all’incessante palpito dell’adulterio domenstico, dal matrinaio all’idraulico , dalla guardia all’attore americano. Anche in rete sanno raggiungerlo le sue fans: Olga, Silvana, Carmelina, Amanda, Giuliana, Elisabetta e Agata scrivono via e-mail alla Perego conduttrice di Forum:” Carissima Paola, la preghiamo di non sgridare più il nostro amato Pasquale perchè forse lei non sa che lui, con la sua voce cruda e dominante resterà sempre, nei nostri sogni l'unico e ineguagliabile amante. O Lina della Piana di Falerone. “Carissimo Pasquale, mi piaci da impazzire, sei bellissimo, simpatico, bravo, gentile, affascinante, sexy, interessante, sei come il vento, come il caldo, come il temporale, come il mare, come l'onda, come un'evento cosmico. Tu mi intrighi, mi emozioni, mi devasti.”
A tutte con dovizia e pazienza Pasquale risponde chiedendo telefoni, mandando bacioni alludendo e gongolando. In altra sezione del Pasquale multimedia sono raccolti due dei suoi esperimenti canori con file Audio corrispettivo scaricabile in più formati. In “E pure amandoci” Pasquale con voce roca alla Califano ribadisce per metafora la propria vocazione di macho : “Proprio non ci stò, proprio non ci stò, come uno yo-yo ciondolare no!!!” In “Prendere o lasciare” duetta amabilmente con unl coro che si presuppone di fanciulle perdutamente infoiate di lui.:“Pasquale dai, dai non lasciarti andare giù…” Nell’allusione velata la vigoria virile corre sempre in sottotraccia e al sospetto di defaillance Pasquale risponde rilanciando la metafora del vomere e del solco da inseminare: ”ho bisogno di tanto calore, di un campo da arare.”
La conferma del “Pasqualismo”! inteso come risposta amatriciana, e tutto sommato soft, ai miti copulatori degli infaticabili d’oltreoceano che debbono periodicamente farsi disintossicare dalla loro satiriasi cronica , è però un mistico volumetto di poche pagine stampato a Roma dall’ editore Venus Press. Il suo titolo è “I cento modi” e l’autrice , una certa Paula Hazell, si limita a chiosare con poche e poetiche righe 82 illustrazioni in bianco e nero di altrettante copule tra una assai espressiva signora con la treccia e lui, l’impassibile Pasquale!



Grazie a valenti e appassionati ne abbiamo posseduto il testo nella sua interezza iconografica. Ci dichiarammo disposti a sottoporre volentieri il materiale in nostro possesso a quanti ne volessero avere visione UNICAMENTE PER SCOPI SCIENTIFICI. Avremmo mandato il materiale "uncensored" in nostro possesso a tutti gli studiosi che ce ne avessero fatta richiesta su carta ufficiale di una facoltà universitaria di scienza delle comunicazioni, o similari, con malleveria firmata da almeno un docente ordinario, che possa dimostrare curricula attestanti l'esperienza professionale indispensabile per un sereno approccio con la documentazione fotografica in questione. Tutti gli altri si sarebbero dovuto accontentare della versione "ad usum delphini" su una pagina speciale la cui consultazione era comunque riservata a un pubblico maturo.


Tale libercolo dal blando tasso libertino rappresenta un successo unico per bancarellai e ambulanti che non lo fanno mai mancare nelle loro esposizioni. Dalle feste dell’Unità di Bologna o nelle bancarelle di Corso Umberto o piazza Garibaldi dove è un culto per gli studenti napoletani. In Sicilia ne hanno fatto una ristampa anastatica per il circuito delle sagre per santi patroni.




(immagini tratte da Il Cd-Rom di Golem allegato a Golem idoli e televisioni RaiEri 1999)

sabato 23 agosto 2008

I Fantozzi del social network

Mi sono dedicato al cazzeggio di qualche giorno sull’ ambiguità lessicale dell’ accettazione dell’amico in Facebook, ho scritto che accètto tutti illustrando il concetto con un tecno zombie armato d’ ascia.
La frase “grazie di avermi accettato” oppure ancor peggio: “è un onore per me essere stato accettato da lei ” mi dà sinceramente fastidio. Ignoro se siano formule destinate unicamente a coloro che nella vita concreta posseggano un livello di visibilità superiore alla media degli utenti del Social Network, ma immagino che sia proprio così.
Moltissimi si sorprendono che persone in odore di celebrità da old media, in varia gradualità e spesso a pieno merito, compiano anche il sorprendente gesto di mettersi a disposizione di chiunque.
E’ singolare veder risorgere sensi rimossi di antico vassallaggio nei confronti di chi possa fregiarsi di una notorietà mediatica e si offre anche qui all’ omaggio della folla, pur tenendo un algido distacco verso la massa.Potrei fare esempi in quantità di personaggi noti che non scrivono mai una nota, un pensiero, una provocazione oltre la foto ufficiale e uno scarno profilo. Altri ancor peggio è palese che paghino forzatamente la necessità di mostrasi “tecnologicamente avanzati” e abbiano affidato a sottoposti o collaboratori il compito di alimentare la community di adoranti alla loro immaginetta (è palese il caso di un noto televisivo verso cui tutti si scompisciano in lodi senza che lui mai sia si degnato di apporre una riga di “suo pugno”.
Per i noti politici poi è sin troppo chiara la distanza abissale tra l’ uomo e il suo profilo nel social network.Questo non vuole essere un commento acido da cyber fighetto, ma è solo l’ invito a una riflessione sulla fama mediatica e il suo tracimare nei territori del web 2.0.
Esiste il “Vip watching ” anche in Facebook?
Io vorrei capire o il perchè di un atteggiamento fantozziano in un luogo dove la fama oldmediatica dovrebbe essere per lo meno riconfermata. Benvenuto ogni vip, ma purchè onori il suo carisma con una concreta attività relazionale e non solo dall' apposizione di una muta erma votiva.
La coscienza avatarica è un conquista faticosa, ma anche un' ascesi (Leggi esercizio) utile al confronto attraverso protesi. Ora vedo attribuire valore a perfetti afasici, mi sorprende il monologo con il simulacro di Dei arcaici e fuori da questo ciclo cosmico, nulla avrei invece a ridire su simulacri tra loro dialoganti

mercoledì 13 agosto 2008

Signorino buonasera


Sbaglia chi immagina Massimiliano Cordeddu solo come aspirante Orsomando in pantaloni, in realtà è un combattente che agisce sotto copertura. Da un paio di mesi si parla molto del “Signorino buonasera” che vorrebbe fare l’ annunciatore maschio alla rai tivù. Tutti pensano che sia solo un simpatico presenzialista, un ragazzo in cerca di visibilità mediatica, un tizio qualunque che ha come massima aspirazione di toccare il monitor tv dall’ interno, proprio come Virginia SanJoust e le sue colleghe. Ebbene questa è solo la parte frivola della sua storia, si sappia che Massimiliano in realtà è anche un ninja a difesa dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione, un filosofo zen delle pari opportunità, un cavilloso e persistente ricercatore di leggi, articoli, sentenze e quanto altro possa dare consistenza e forza d’ impatto alla sua crociata per l’ accesso dei maschi alla professione dell’ annuncio tv. E’ vecchio di quel mestiere “Max buonasera”, quando faceva l’ annunciatore nella sua “Eco tv” era capace di lavorare un giorno intero a un annuncio, studiando pause, respirazione e intonazione. Quello era d’ altronde il suo lavoro…Poi la tv sua satellitare ha avuto problemi finanziari ed è stata costretta a dei tagli sul personale, così ad aprile Massimiliano è restato a spasso, ha quindi pensato di fare un salto di qualità facendo domanda alla Rai per accedere alle selezioni per le annunciatrici. Di fronte al muro ha capito che doveva indossare il mantello di Zorro se voleva sedersi nella sala trucco che rese seducenti le Gambineri, le Cannuli, o passarsi sul viso lo stesso piumino che fece sognare i nonni sulle grazie vaporose delle Farinon delle Elmi e delle Vaudetti.

E’ ora di fare giustizia-persiste Max Buonasera- dal suo “covo” al quartiere La Garbatella a Roma- se una volta erano i mariti italiani a prendersi un ceffone dalle consorti irritate per la loro concupiscenza verso le annunciatrici, è ora che siano le signore a meritare schiaffi di gelosia per lo sguardo fatale di un bel ragazzo che fa lo stesso mestiere!” Il quartier generale della battaglia di Cordeddu contro la grande tv pubblica è il suo appartamentino di borgata con veranda. Nei vasi dei gerani coltiva erbette aromatiche, ma nulla di proibito, è solo la sua passione per l’ alimentazione naturale che lo spinge alla pratica del pollice verde: ”Sono e appassionato di slow food e da sempre seguo le battaglie ambientali ed ecologiche.Sono seguace di Al Gore, ma purtroppo da casa non posso usare la rete internet perché non c’è campo, per telefonare vado sul balcone, ma per leggere la posta e aggiornare il mio sito http://www.signorinobuonasera.it/ devo uscire fino a un internet point.” La sua vicenda assomiglia in maniera impressionante a quella del Dentone Alberto Sordi, Massimiliano, anzi il dott Cordeddu, ha un curriculum che in Rai non viene richiesto nemmeno per dirigere un Tg. Per esempio è un signore che si è laureato in Scienze Politiche in una delle più prestigiose università italiane, l “Alma Mater Studiorum” di Bologna: “ In quegli anni l’ ambiente Bolognese era quello che più mi stimolava, c’ era Umberto Eco e tutto quello che gli girava intorno!” Già, ma mentre i figli di papà si iscrivevano al Dams per ingannare il tempo, lui studiava senza nemmeno aver modo di seguire una lezione. Per mantenersi doveva lavorare al call center di un importante gruppo bancario assicurativo. Trovava anche il tempo di fare il dirigente per il sindacato di categoria e lavorare come funzionario all'Assemblea Legislativa Regionale dell'Emilia-Romagna. “Io mi sono sempre battuto per i diritti, ma credo che il cittadino debba imparare a muoversi attraverso le istituzioni, senza incatenarsi o darsi fuoco in tv, io ho mosso una campagna attraverso il web e sono arrivato a muovere il Ministero delle pari Opportunità, il Ministero del tesoro, L’ Autority per le comunicazioni, poi il Presidente della repubblica ha mosso il ministro per le attività produttive.”Anche il presidente emerito Cossiga ha sposato la sua causa, e Max è arrivato a Soru per far diventare Cagliari il luogo di un concorso aperto a uomini e donne. “ Ho studiato al mio paesello in Sardegna fino alle elementari, poi sono andato in seminario a Cagliari per tre anni. Mio padre si era nel frattempo ammalato e sono quindi tornato a casa per stare vicino ai miei, io sono l’ ultimo di nove figli, non me la sentivo di pesare economicamente su di loro, al seminario pagavamo un milione e mezzo di retta. Ho fatto le superiori nel paese vicino ma allo stesso tempo conducevo un programma nella radio del parroco.” E qui Max rivela la sua vera vocazione, la madre aveva comprato per dote a una sorella una batteria di pentole con allegato omaggio di un registratore. Il piccolo Max lo collega alla tv e si appropria dell’ audio dei servizi dei maggiori telegiornali, per poi spacciarli come suoi inviati dalla radio parrocchiale. Forte di quel training si diploma e fa il salto verso il continente. Così nasce il paladino delle pari opportunità di ogni lavoratore dello spettacolo, fosse anche un tronista che vuol fare la parte della velina.

(da LA STAMPA)






domenica 10 agosto 2008

Prove d' amore

Non ci si illuda che il suicidio della ragazza di Rovigo sia stato provocato da un comportamento singolare e isolato, per la gran parte degli adolecenti di generazione web 2.0 la nuova “prova d' amore” è la condivisione della propria intimità digitalizzata. Il tema dei brandelli digitali di amori consumati magari con gioia, ma poi diffusi per ripicca, si conquista sempre più frequentemente l' onore delle cronache. Le crudeli vendette di ex fidanzati che usano il web come gogna non avevano ancora portato la vittima a morire suicida, ma già nel 2006 una liceale di 16 anni in provincia Reggio Emilia si era tagliata le vene dei polsi perchè il suo ex ragazzo aveva diffuso via videofonino alcune sue foto hard. Le avevano scattate quando stavano ancora assieme, una sera nel bagno di una discoteca, allora sembrava un gesto di complicità tra innamorati, ma dopo che si erano lasciati la vergogna per quelle immagini, circolate per mesi tra gli amici comuni, erano diventate un incubo da far desiderare la morte. Ancor prima, nel 2003, un video amatoriale intitolato “Forza Chiara” si era improvvisamente conquistato il record di contatti nei siti peer to peer. Migliaia di persone, per il tam tam della rete, avevano visto così quella mezz' ora buona di atti sessuali tra una ragazza di Perugia, allora diciassettenne, e il suo fidanzato. Anche in quel caso lo show fu girato in piena complicità, ma la protagonista non prevedeva che il suo innamorato potesse essere così cretino da passare il file a un amico, tanto per vantarsi, e quindi condannarla alla moltiplicazione eterna di quel pomeriggio d' amore. Anche in quel caso la vittima tentò il suicidio. Ancora oggi in rete però circolano fotogrammi di quella storiaccia di provincia.

Una “prova d' amore” pagata assai cara è stata pure quella concessa a un antico ex fidanzato da parte di Chiara Fantoni, una bella ragazza che era stata eletta Miss Modena e che per una vecchia leggerezza non potrà concorrere a Miss Italia. Sono arrivate ai giornali sue foto osè di almeno 5 anni fa, allora minorenne stava assieme a un ventunenne che, come lei stessa racconta: “ Era diventato assillante, mi chiedeva di continuo delle fotografie e io non ho pensato alle conseguenze. Così le ho scattate con il cellulare. Poi lui le ha messe in rete.”

Inutile gridare allo scandalo o fingersi sorpresi, vogliamo forse dire di non sapere che anche per gli adulti la tentazione di immortalare momenti “epici” della propria vita sessuale sia ampiamente certificata da migliaia e migliaia di siti dedicati al voyerismo coniugale, all' esibizionismo condominiale, allo scambio digitale del talamo domestico? Anche in questo caso però oltre a chi lo fa per passatempo c'è pure chi, non proprio ragazzino, usa lo stesso metodo di vendetta per amori svaniti. A maggio è stato denunciato un trentenne romano, per anni aveva condiviso la passione per la video ripresa bollente con la collega/fidanzata, ma quando lei l' aveva lasciato iniziò a tempestarla di sms minatori: “Se tra noi è finita i nostri filmati finiranno in internet.” ma i video hard già giravano tra i comuni colleghi d' ufficio. A giugno invece per reati simili un quarantenne sottufficiale dell' Esercito di Civitavecchia ha patteggiato un anno di reclusione. Si era vendicato dell' ex fidanzata mettendola in rete come se fosse una prostituta a caccia di clienti. Aveva creato un mix tra immagini reali della donna e altre decisamnente porno. Questi ed altri molti esempi rivelano a monte una diffusa e moderna lussuria per la riproduzione digitale dei propri atti amorosi.

Già un paio di settimane fa Il Garante per la Privacy Francesco Pizzetti si sentì in dovere di mettere in guardia gli adolescenti a non usare in maniera troppo disinvolta gli strumenti di Social Networking, ma il problema ha anche spinto il sito dei Papa Boys a un appello per la castità digitale:“ Ragazzi non svendete il vostro corpo dietro ad una web cam. Non mettete le fotografie con contenuti ‘intimi’ dei vostri amici nella rete internet.” E l' appello è allargato ai genitori che con troppa disinvoltura regalerebbero videocamere ai figli: “Vere e propprie armi nelle loro mani!”

Di quanto queste meraviglie per comunicare possano essere pericolose, se mal usate, se ne sono accorte le frequentatrici di “Girl Power”, un frequentatissimo sito per giovanissime. Qui il 23 luglio viene lanciato il tema: “Se il vostro fidanzato vi chiedesse di posare per lui per delle foto private vostre, vestite da cameriere sexy e indossando i guanti gialli di gomma cosa rispondereste ?? Se vi fidaste di lui lo fareste ?” Pagine e pagine di discussioni dimostrano che quella “prova d' amore” non sarebbe poi vista come qualcosa di terribile dalla maggior parte delle ragazze, fino a che ieri, alle 18, una certa Angelica ha postato la notizia della loro coetanea di Rovigo, quella per cui la “prova d' amore” è stata troppo devastante da sopportare.

(da LA STAMPA del 10/08/08)




S.Giovanni piallato


Forse la patrona dei trans? Sembrerà irriverente, ma nessuno si fece scrupolo di prendere quella statua di S. Giovanni, darci una piallata e vestirla con l' abito nero dell' Addolorata che si era rotta cadendo in processione. Il tragico ibrido è esposto in una vetrina del museo dell' arredo sacro del Romitorio della Madonna della Sbarra a Panicale.

Il risultato dell' accomodamento fu davvero tragico e il bell' abito settecentesco è esposto un pò defilato su quel manichino che una volta rappresentava le fattezze dell' Evangelista e che ora esprime imbarazzo e forse vergogna per essere condannato alla curiosità dei turisti così tristemente azzimato.

Il volto quadrato imbellettato, le manone e i piedoni che escono dalle trine che forse vorrebbero velarne la sproporzione. Il vitino di vespa irreale per quel testone di santo triste e vilipeso.

Nella locandina on line del museo si certfica il transito di genere di quel povero santo: "Nella chiesa della Sbarra è presente anche una bellissima statua lignea della Madonna, corredata di abiti nei vari colori da combinare secondo il momento liturgico."

martedì 5 agosto 2008

Salme in salamoia

La conservazione di corpi che contenerono animi eccellenti non si limita alle virtù eroiche di santi. Anche il pensiero laico conserva le sue reliquie, non sono di regola oggetto di venerazione, ma vengono quasi sempre conservate con rispetto e pudore. Ad esempio gli eredi dell’ Ufficiale d’ artiglieria Davide Francolini in famiglia oramai hanno fatto l’ abitudine a convivere con il barattolo che conterrebbe un pezzo di Italo Balbo. Così rispettano così la memoria del nonno, non si fanno troppe domande se sia stato proprio lui a raccogliere “quella cosa” del Trasvolatore abbattuto con il suo aereo per metterla in salamoia. Non ci sono riscontri certi, sono solo i ricordi della nipote Beatrice, architetto che vive a Roma, di un nonno che teneva Italo Balbo chiuso nel cassetto. Tra alcuni cimeli sopravvissuti a vari traslochi a casa sua è arrivata un giorno la famosa scatola con calligrafato sul coperchio: “Aereo di Italo Balbo abbattuto il 28/6/1940—Resti”. La scatola del nonno Davide conteneva una scheggia metallica e un flacone di vetro con un pezzetto di materiale organico in formalina, sembrerebbe un frammento di cartilagine. Assieme ai reperti un biglietto scritto a mano: “resti dell’ apparecchio dove trovò la morte Italo Balbo, a Tobruk presso il campo T.2 il 28 /6/ 40 -h 18.” Il nonno Davide Francolini era ufficiale di artiglieria, servì nel regio esercito per 5 anni in Africa. Quel fatale pomeriggio del 28 giugno 1940 era di servizio presso il campo T.2 da dove raccolse resti umani e metallici tra quello che probabilmente era rimasto di Italo Balbo e del suo aereo appena abbattuto nei cieli di Tobruk. Pochissimo tempo dopo Davide Francolini fu destinato alla sua città natale, Firenze, dove ebbe il comando della contraerea. In seguito all’esito di un procedimento lampo viene destituito, o messo in pensione anticipata, a causa di una vecchia ferita. Per il nonno Davide comunque dopo il congedo si aprirà l’ ampia parentesi del contenzioso della sua vita, una lunghissima causa contro il Ministero, che ebbe, dopo molti anni, esito infelice. Francolini, scomparso agli inizi degli anni 70, a detta della nipote era un uomo taciturno che passava molte ore nel suo studio, a leggere e studiare, era una spina nel fianco per gli editori di saggi storici cui indirizzava spesso lettere di precisazione, cui quasi sempre faceva seguito un ringraziamento per l’esattezza della correzione. La passione per le reliquie di Italo Balbo accomuna il comandante Francolini a numerosi cultori, taluni illustri e altri sconosciuti, dei resti dell’ eroe dell’ aviazione fascista. Il Generale Francesco Pricolo nel suo libro "La Regia Aeronautica 1939-1941" racconta a proposito un episodio significativo: "... Göring mi telefonò da Berlino per pregarmi vivamente di fargli avere un qualsiasi relitto dell'aereo di Balbo.” C’ è da dire che Hermann Göring, in quegli anni all’ apice della sua carriera al fianco di Hitler, era stato già "asso" dell'aviazione germanica durante la prima guerra mondiale, fu naturalmente accontentato con un cimelio particolarmente significativo, l’ ultimo oggetto che Balbo probabilmente strinse tra le mani prima dell’ impatto con il terreno: “Gli feci spedire il volante, contorto e bruciacchiato del posto di pilotaggio del nostro valoroso Maresciallo.”