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Vietata la vendita di alcolici ai minori di 18anni

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18/03/21

Birra Cantillonn Gueze

La Cantillon Gueuze 100% Bio è una miscela di tre lambic. La birra si presenta di colore giallo paglierino scuro e torbido. Al naso l aroma è acetico in prevalenza, vinoso ma anche terroso, e non mancano sentori fruttati che ricordano l uva. Al palato La Cantillon è più simile a uno champagne che ad una birra: secca e asciutta, con note ancora acetiche e citriche. Acidulo e citrico il finale.

22/11/20

Birrificio Granda Birra Lips

Avete mai provato la nostra birra LIPS in abbinamento al pesce? Con i primi caldi arriva puntuale il desiderio di piatti a base di pesce…ed ecco che lo scorso anno abbiamo realizzato la nostra birra salata, ispirata alle Gose di Lipsia… la Lips!!! Il gusto leggermente sapido, dovuto all’utilizzo del sale, si unisce al profumo agrumato e ad una nota acidula. Il risultato è un carattere fruttato e straordinariamente rinfrescante. Birra estiva e dissetante…L’ acidità e la salinità che caratterizzano questa birra le permettono infatti di pulire molto bene la bocca e di essere un’idea originale in svariati accostamenti gastronomici.

01/06/17

Metodo Classico

Baladin “Metodo Classico” è il simbolo per eccellenza del concetto di rifermentazione in bottiglia. Tutte le birre prodotte da Teo Musso sono rifermentate in bottiglia ma, in questo caso, il concetto viene estremizzato con lo scopo di esplorarne i più intimi segreti e le sfumature più nascoste. Per raggiungere questo scopo, dal 2008 sono stati impostati 3 cicli di rifermentazione di lungo periodo. Ognuno di 2 anni nelle cantine di Fontanafredda, in collaborazione con i loro enologi che hanno sviluppato il vino spumantizzato “Alta Langa”. Questo metodo di produzione, “Metodo Classico”, appunto, ha un origine nel mondo del vino ed è una tecnica che ben si adatta anche alla birra. I consigli e l’esperienza hanno giocato un ruolo fondamentale che è frutto di una grande apertura mentale che non vede i due mondi in “concorrenza” ma invece, in piena sintonia. Baladin “Metodo Classico” non utilizza nella ricetta derivati dal mondo vino: uve, mosto o lieviti. La prima produzione destinata agli appassionati del bere elegante e di qualità, è stata prodotta nel febbraio del 2014 e imbottigliata il 5 di marzo dello stesso anno. Per Teo, nato in questa data, un regalo per i suoi 50 anni di cui una gran parte dedicata a studiare il complesso mondo della fermentazione e del lievito. Le 11.680 bottiglie prodotte hanno riposato – tecnicamente lasciate “sui lieviti” – per 18 mesi in birrificio. La sboccatura, ossia l’apertura di ogni singola bottiglia per eliminare il lievito in eccesso, è stata fatta dal 7 al 30 ottobre 2015. Un processo lungo che ha impegnato tante mani esperte e che ha regalato sorprese ed emozioni. La bottiglia stessa, ben 900 grammi di vetro (peso necessario per sopportare le pressioni elevatissime generate dalla fermentazione), è un simbolo degli inizi di Baladin. Ripropone infatti la forma originale adottata da Teo nel 1997 e che per lui rappresenta: “un legame quasi affettivo”. Il risultato è una birra ad elevata gradazione alcolica, dal fine perlage di cui non vogliamo svelare troppe caratteristiche perché, va scoperta e siamo certi, stupirà e si farà amare dal primo sorso o meglio, dal primo profumo. Per Teo, Baladin “Metodo Classico” ha rappresentato una sfida, una nuova esperienza, un modo per rimettersi in gioco nel complesso mondo della fermentazione. Una parte della cantina dedicata a questa birra verrà conservata per festeggiare l’inaugurazione del nuovo birrificio nel 2016.

12/11/15

Cantillon Gueze

La Cantillon Gueuze 100% Bio è una miscela di tre lambic. La birra si presenta di colore giallo paglierino scuro e torbido. Al naso l'aroma è acetico in prevalenza, vinoso ma anche terroso, e non mancano sentori fruttati che ricordano l'uva. Al palato La Cantillon è più simile a uno champagne che ad una birra: secca e asciutta, con note ancora acetiche e citriche. Acidulo e citrico il finale.

10/07/14

Birrificio La Petrognola

Il farro è il capostipite di tutti i frumenti oggi conosciuti, compresi il grano tenero e il grano duro, la sua coltivazione documentata risale al 7000 a.C. in siria e Mesopotamia, dove veniva utilizzato per la preparazione di polenta e focacce. Il farro è stato l'alimento base degli Assiri, degli Egizi e di tutti i popoli antichi del Medio Oriente e del Nord Africa: con la farina di farro i Romani preparavano la puls, una polenta morbida di cui si cibavano i soldati e le plebi. Con la comparsa del grano, il farro ha subito un "momento di crisi", ma non in Garfagnana dove è stato sempre coltivato e tutt'oggi è brillato negli antichi mulini a pietra. La Garfagnana Il farro della Garfagnana Il farro della Garfagnana che ha ottenuto dall'unione Europea il riconoscimento dell'indicazione geografica protetta (IGP) nel 1996, deve essere coltivato su terreni idonei, poveri di elementi nutritivi, in una fascia altimetrica fra i 300 e 1000m s.l.m. La semina avviene in autunno, su terreno precedentemente preparato, utilizzando seme vestito derivante dalla popolazione locale di Triticum dicoccum. La produzione di farro della Garfagnana, secondo la normale consuetudine della zona, deve avvenire senza l'impiego di concimi chimici, fitofarmaci e diserbanti: data l'elevata rusticità della pianta, il farro coltivato con la tecnica tradizionale risulta di fatto un prodotto biologico. La raccolta del farro avviene in estate, con le normali mietitrebbiatrici da grano. Il legame geografico del farro con la Garfagnana forma un binomio inscindibile e presenta requisiti peculiari tali da renderlo perfettamente distinguibile rispetto al farro prodotto in altre zone. Il farro della Garfagnana è stato riscoperto oggi per le sue eccellenti proprietà dietetiche e per le sue fibre benefiche per l'apparato digerente. Il birrificio La Petrognola, utilizza questo pregiato farro al fine di produrre una birra completamente artigianale. Il birrificio La Petrognola Il birrificio Tutto nacque nel 2002 in un piccolissimo paese dal nome Petrognola, a pochissimi minuti da Piazza a Serchio. A quel tempo la birra veniva fatta in un grosso paiolo e il consumo era riservato ai soli fortunati amici, che subito ne apprezzarono il sapore. Pochi mesi dopo la sua nascita ecco la prestigiosa ribalta del Salone del Gusto di Torino, con la birra, ad accompagnare le specialità alimentari garfagnine. Dal successo ottenuto, all'interno di una ex-stalla, nacque il piccolo birrificio che tutt'oggi produce due tipologie di birra al farro: la nera e l'ambrata. Nel 2006 questa birra è stata premiata dall'UnionBirrai come "Miglior Birra Artigianale dell'anno" nella categoria birre prodotte con altri cereali.

10/04/14

Birrificio Grignè

L'azienda Agricola "Masseria Cesarini" nasce sulle colline litoranee teramane, dove il microclima che si crea grazie all'unione dei venti montani con quelli marini, fa si che i luppoli e i cereali trovino un ambiente favorevole per esprimere al meglio le loro caratteristiche. Questa Masseria è stata fondata nel 1940 dalla famiglia Cesarini, i quali erano sopprannominati dai compaesani "Grignè". Grazie soppratutto alla passione e determinazione di Donna Elene e di suo marito Niola Ferri(esperto mugnaio) che hanno trasmesso costanza e dedizione ai propri figli, L'azienda ha prodotto e trasformato i cereali in ottime farine per quasi un secolo. Dalla lavorazione di questi cereali, è scaturito un vivo interesse per il mondo brassicolo e le sue peculiarità. L'orzo cresce nei campi di famiglia, il luppolo dietro casa. Birrificio Grignè è l'unico birrificio in Italia con il proprio maltatoio. Gli orzi e i luppoli utilizzati per realizzare queste birra, vengono prodotti direttamente in Azienda, sotto regime biologico.

08/06/12