La Chiesa Nel Rinascimento

Francesco Di Giorgio Martini

Le sue Opere

 

Francesco di Giorgio Martini è forse l’artista di maggior rilievo nel panorama senese della seconda metà del Quattrocento. Egli è comunemente considerato allievo del Vecchietta, anche se non esiste conferma documentaria di questo suo apprendistato. Ai primi anni Sessanta si fanno risalire alcuni quadri di piccolo formato, mentre del 1464 è la sua prima scultura ricordata, il San Giovanni Battista; allo stesso anno risale anche l’inizio della sua attività di ingegnere. Il 3 novembre 1467 sposa Cristofana di Cristofano di Compagnatico. Ma l’anno seguente il pittore contrae un nuovo matrimonio, come sembra confermare un documento nel quale dichiara di aver ricevuto la dote della figlia di Antonio di Benedetto Nerocci di Siena. Durante i primi anni Settanta Francesco è attivo soprattutto come pittore, al fianco di Neroccio de’Landi. Nel 1471 incassa alcuni pagamenti dall’Ospedale di Santa Maria della Scala. Dal 1472 al 1475 dipinge la grande Incoronazione della Vergine per il monastero di Monte Oliveto fuori Porta Tufi, e nel 1475 riceve una nuova commissione dallo stesso monastero, la pala che raffigura la Natività, oggi conservata nella Pinacoteca nazionale di Siena. Il 6 luglio 1475 Francesco di Giorgio e Neroccio sciolgono la loro società. Dal novembre del 1477 l’artista vive a Urbino presso la corte di Federico da Montefeltro, dove è impegnato soprattutto come architetto militare. I viaggi compiuti a Siena nel 1481 e i disegni inviati a Urbino per la chiesa senese di San Francesco testimoniano il persistere di rapporti con la sua città d’origine, dove, su richiesta dello stesso Federico, nel 1480 è eletto “priore”. Negli anni 1481-1485 fornisce i disegni e il modello della chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio presso Cortona; continua inoltre l’attività di architetto nelle Marche, fra Macerata, Jesi e Urbino. Nel 1487 Francesco di Giorgio, eletto podestà di Porto Ercole, percepisce dei pagamenti per i lavori riguardanti il ponte di Macereto. Nel 1489 riceve l’importante commissione degli Angeli bronzei per l’altare maggiore del duomo di Siena. Durante la seconda fase della sua attività senese, che coincide con l’ultimo decennio del secolo, Francesco riprende a dipingere, lasciando nella chiesa di San Domenico la grande Natività. Nel 1490 è a Milano, chiamato da Gian Galeazzo Sforza per un’importante consulenza architettonica, e in quest’occasione avviene il suo incontro con Leonardo. L’anno seguente è fra gli architetti che prendono parte al concorso indetto da Lorenzo il Magnifico per la facciata della chiesa fiorentina di San Lorenzo. Risale ancora al 1491 il viaggio del Martini a Napoli, dove è documentato a più riprese fino al 1495. Il 30 giugno 1492 la tesoreria napoletana paga Antonello da Capua per conto di fra’ Giocondo, esecutore di centoventisei disegni per due volumi di Francesco di Giorgio. L’artista presta nuovamente la sua opera d’architetto a Napoli, durante l’assedio di Castel Nuovo da parte delle truppe di Carlo VIII. Nel 1499 è capomastro dell’Opera del duomo di Siena, e l’anno seguente è chiamato a Loreto per un parere sulla cupola della basilica che minaccia di crollare. Muore il 29 novembre 1501.