Testa Museo Diffuso

ALTA VIA DEL TABACCO

Un trekking "fuori porta" alla portata di quasi tutti, per entrare in un mondo meraviglioso, spesso poco considerato per la sua vicinanza con la civiltà.
Ma è proprio la "civiltà", non quella a noi oggi nota, ma quella di un tempo, che dà al viaggiatore le emozioni a volte cercate molto più in alto e molto più lontano.

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COS'E' L' "ALTA VIA DEL TABACCO" ? (torna)
Il Canale di Brenta, circondato dalle pareti rocciose del Massiccio del Grappa e dell'Altipiano dei "Sette Comuni", offre immagini caratteristiche e poetiche con tutta una serie di borgate allungate sulle sponde del fiume: "La Brenta".
La struttura morfologica è tale per cui non è proponibile una economia strutturata a coltivazione intensiva: in passato si strappava alla terra il pane ed il "companatico" necessario con la sola forza delle braccia e della schiena per lo più di donne, vecchi e ragazzi, dal momento che molto spesso gli uomini erano all'estero a lavorare. Il bestiame trovava di che alimentarsi con il fieno colto sugli erti pendii delle poche malghe. Tutta la vita era scandita dal lavoro, dal sole e dal fiume.
A rivoluzionare la povera economia del Canale, nella seconda metà del seicento, arrivò una pianta esotica: il TABACCO.
Per secoli, dalla coltivazione del tabacco e dal suo contrabbando, la gente del Canale ha ricavato quel minimo che le garantisse almeno la sussistenza.
Della plurisecolare coltivazione, oggi praticamente estinta, rimane il ricordo nei caratteristici terrazzamenti sostenuti con alti muri a secco, le "masiere", che si innalzano sui pendii delle montagne fino a 400-500 metri sul livello del Brenta, nelle borgate a mezza costa tutte ben orientate al sole, nelle vie di comunicazione tra fondovalle e monte.
Nel versante destro orografico del Canale del Brenta queste vie di comunicazione sono tra loro collegati da un serie di sentieri e mulattiere per formare, oggi, un unico lungo percorso che taglia trasversalmente le pendici dell'Altopiano, e mette in comunicazione le varie zone di coltivazione e gli insediamenti ivi presenti: l'Alta Via del Tabacco.
Dalle contrade di fondo valle alcuni ripidi sentieri che salgono all'Altopiano, ancora chiamati i "trodi del tabacco", erano sicuramente utilizzati anche dai "contrabbandieri", ma definire questa alta via "la via dei contrabbandieri" è un errore storico e culturale. Forse si perderà quell'aureola di proibito che tanto oggi ci incuriosisce, ma l'Alta Via del Tabacco ha ben altre valenze da valorizzare. Non a caso oggi si parla di "Museo Diffuso Alta Via del Tabacco", proprio per non fermarsi al semplice percorso escursionistico, perché ciò sarebbe riduttivo, e comprendere invece tutta una serie di interessi tra loro sinergicamente collegati.
La riscoperta e la rivalutazione dei veri "trodi del tabacco", quelli più reconditi e nascosti, è un progetto a venire.
La funzione di questo lungo percorso, che oggi chiamiamo Alta Via del Tabacco, era vitale: collegava in quota tutti gli insediamenti ed i terrazzamenti permettendo agli abitanti quella minima vita sociale che il duro lavoro permetteva: visite di cortesia, scambi di masserizie e generi vari, pronto aiuto in caso di bisogno. Era dunque il "filo d'Arianna" del buon vicinato per collegare tra loro le famiglie e mantenere il senso di "comunità"
Lungo lo stesso si possono incontrare e riconoscere i vari segni della cultura agricola di questo territorio: i terrazzamenti, le antiche case a mezza costa, i pozzi ed i sistemi per recuperare e raccogliere l'acqua piovana, le ghiacciaie, i nascondigli del tabacco, le mulattiere selciate, i prati magri, i castagneti, i boschi da legna, le risine di avvallamento dei tronchi,
Il progetto del recupero e rivalutazione dell'intero itinerario parte da una considerazione essenziale: per apprezzare le peculiarità di un territorio è necessario poterlo percorrere in sicurezza, con un sufficiente supporto logistico, ed una serie di sussidi che permettano di leggere, e quindi apprezzare, gli aspetti più significativi.
L'Alta Via del Tabacco non è quindi non solo un itinerario escursionistico, ma soprattutto un itinerario culturale tramite il quale il "viaggiatore" entrerà nel cuore della nostra terra e camminerà all'interno della nostra storia, quasi toccandola, passo dopo passo. Una ben strutturata rete di punti di appoggio nel fondo valle saprà dare al "viaggiatore" un ottimo benvenuto.
Gli interessi possono essere molteplici: antropizzazione, coltivazioni, tracce ancora visibili della Grande Guerra e quelle meno visibile, ma non meno interessanti, della fauna; la flora che, con il passare delle stagioni, si manifesta in tutta la sua bellezza. Per ultimo, ma non meno affascinante, la possibilità di godere di inusuali e sconosciuti scorci sulla vallata, per ammirare dall'alto la grande architettura dei terrazzanti.
L'itinerario è anche un percorso didattico usufruibile per la formazione dell'escursionismo giovanile e ma anche per l'accostamento all'escursionismo degli adulti motivati da un interesse culturale e naturalistico.

LE SUE FINALITA' (torna)
L'Alta Via del Tabacco è, in pratica, il mezzo grazie al quale il visitatore può entrare fisicamente nel territorio per accedere al Museo Diffuso. Potremmo definire il percorso un "contenitore culturale" nel quale inserire notizie, nozioni ed immagini proprie di un Museo Diffuso.
Risulta evidente che la tipologia delle informazioni da ricollegarsi all'Alta Via del Tabacco è la più eterogenea: dalla storia delle famiglie, con le proprie "casare", alla storia dei nostri soldati nella Grande guerra; dalla faraonica costruzioni delle "masiere" e delle "banche" anche le più lontane ai rudimentali sistemi idrici; dalla semplice osservazione delle meraviglie offerte dalla flora e dalla fauna agli scorci grandiosi sul Canale sottostante, dai quali si può meglio apprezzare la grande architettura dei terrazzamenti e naturalmente dalla "storia del tabacco" e della sua coltivazione.

IL PERCORSO (torna)
L'itinerario attraversa numerose proprietà private, grazie alla gentile disponibilità dei proprietari. Si raccomanda l'educazione ed il rispetto delle coltivazioni e specialmente delle piante da frutto, perché sono il risultato di grandi sacrifici. Evitate di lasciare rifiuti sul posto, e ricordate che una lattina piena pesa più di una vuota: se ce la siamo portata piena ... tanto più facile riportarla vuota!

Si tratta di un percorso individuato una decina d'anno fa dalla Comunità Montana del Brenta come itinerario d'interesse culturale e paesaggistico affiancato al Museo del Tabacco di Carpanè e poi, nel 2008, sviluppato dalla Sezione del Club Alpino Italiano di Bassano del Grappa con l'allora presidente Antonio Caregaro Negrin. Oggi lo sviluppo e le attività sono curate dal Comitato Alta Via del Tabacco, con la collaborazione del CAI, del Gruppo Giara Modon, del Gruppo GEAR di Rosà, di altri gruppi spontanei di volontari e delle Protezioni Civili del Canale.

Nel tratto sopra Campolongo il percorso viene ad intersecare un altro itinerario di particolare interesse: il sentiero naturalistico "Antonia Dal Sasso", ben descritto nella sezione degli "Anelli tematici"
L'Alta Via del Tabacco, con una lunghezza complessiva di oltre 35 Km e con un dislivello totale di circa complessivo attorno ai 2000 metri, parte dal Ponte Vecchio di Bassano e si conclude a Costa di Valstagna.
I tempi di percorrenza indicativi, comprensivi delle normali soste, sono:
- 4,5 ore da Bassano a Campolongo con un dislivello di 600 metri
- 5 ore da Campolongo a Valstagna con un dislivello di 950 metri
- 4,5 ore da Valstagna a Costa con un dislivello di 600 metri.
L'itinerario può comunque essere interrotto e ripreso a piacimento avvalendosi dei numerosi sentieri che esso incrocia e che permettono un rapido ritorno a valle.
Si consiglia di percorrere l'itinerario con tempo asciutto, con un buon paio di pedule da trekking e bastoncini. Se percorso in estate, è consigliata una scorta d'acqua.
In presenza di neve a bassa quota alcuni tratti, specialmente a nord, possono risultare pericolosi e quindi sono da affrontare con estrema prudenza. Anche il bagnato richiede prudenza perché il terreno, in alcuni tratti argilloso, può essere viscido.
Si tenga inoltre presente che l'itinerario può essere chiuso ad anello lungo le rive del Brenta avvalendosi del "Sentiero del Brenta", grazie al quale, oltre a garantire un ritorno al punto di partenza, l'offerta di escursionismo culturale e ambientale nel Canale si presenta di indubbio interesse.
Si ringraziano tutti i gruppi di volontari che si impegnano per la manutenzione di alcuni tratti del percorso. In particolare:
Associazione Alta Via del Tabacco
Club Alpino Italiano - Sezione di Marostica
Club Alpino Italiano - Sottosezione di Valstagna
Gruppo Grotte Giara Modon di Valstagna
Protezioni Civili di Valstagna, Campolongo s.B e Campese
G.E.A.R. Gruppo Escursionisti Alpini di Rosà
Naturalmente le iscrizioni sono aperte e accettiamo volontari!

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Primo Tratto
Dislivello totale 600 m circa
Ponte Vecchio - Campese - Campolongo
Partenza: Ponte Vecchio (117 m)
Arrivo: Racc. sentiero n° 765 (400 m)
Lunghezza totale 11,5 Km
Tempo totale 4,5 ore
Quota massima 650 m
Difficoltà: E (Escursionisti)
Nota: La lunghezza, il dislivello e il tempo non comprendono il raccordo con il fondovalle alla fine del tratto

Secondo Tratto
Campolongo - Oliero - Valstagna
Partenza: Racc. sentiero n° 765 (400 m)
Arrivo: Località Spizzo di Valstagna (270 m)
Lunghezza totale 14,6 Km
Dislivello totale 950 m circa
Tempo totale 5 ore
Quota massima 607 m
Difficoltà: E (Escursionisti)
Nota: La lunghezza, il dislivello e il tempo non comprendono il raccordo con il fondovalle all'inizio ed alla fine del tratto

Terzo Tratto
Valstagna - Sasso Stefani - Costa
Partenza: Località Spizzo di Valstagna (270 m)
Arrivo: Costa (179 m)
Lunghezza totale 8 Km
Dislivello totale 600 m circa
Tempo totale 4,5 ore
Quota massima 508 m
Difficoltà: E (Escursionisti)
Nota: La lunghezza, il dislivello e il tempo non comprendono il raccordo con il fondovalle all'inizio del tratto

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