domenica 2 marzo 2008

AVERE FEDE ANCHE NEL DUBBIO

Un caro saluto a te che leggi quanto scrivo!

C'è sempre una grande accoglienza nei confronti di Gesù, specialmente se è Lui in persona a fare i miracoli o che ci fa tirare un sospiro di sollievo. Nel Vangelo (vedi Gv 4,43-54) però ci viene anche raccontanto che Gesù non è stato accolto nella sua casa e allora, come la mettiamo?
Ma vorrei ricordare che Gesù non è uno che va in giro in tournee con il suo circo. I 'segni' che pone vogliono essere una sollecitazione ad andare oltre, per aprirsi alla fede con umile e confidente abbandono. La risposta che dà al funzionario del re, lascia trapelare l'amarezza per l'ottusità con cui i suoi interventi miracolosi vengono accolti: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete!". Ed ecco, non un rifiuto, ma una sfida che vuole scuotere da quell'insana pretesa di verificare prima di dar credito a Dio: non scende presso il piccolo morente, ma chiede di affidarsi alla sua parola. E il padre vi si afferra e obbedisce al comando: "Va'", senza nessuna evidenza, sostenuto unicamente dalla Parola.
Questa è la fede che ci fa camminare. È un cammino che può imbattersi nel dubbio, ma è un dubbio da vivere e non da celare. Infatti, questa è reazione di un padre angosciato: "Signore, affrettati a scendere, prima che sia troppo tardi!".
Quanta umanità, una umanità piena di una fede provata, ma pur sempre ancorata alla Parola. Ed è il cammino di tanta gente, che spesso non conosciamo. Ma a questi ne riveliamo uno, quello della Vergine Maria perché è la donna capace di custodire nel cuore anche i fatti più strazianti, come quello della morte in croce del Figlio. E nel suo grido straziante, invita ancora oggi a non perdere la propria fede ed avere quella speranza per poter far respira amore, fiducia, rispetto della persona fino alla fine dei nostri giorni.
Prega con le parole del Salmo: Io confido nel Signore. Esulterò e mi rallegrerò per la tua misericordia, perché hai guardato con bontà alla mia miseria (Sal 31,7-8).