Spesso il problema maschile è un problema di coppia

giovedì 11 novembre 2010

Tumore della prostata: dai sintomi alla diagnosi

Il tumore alla prostata si appresta a diventare il più frequente nel sesso maschile, dopo i 50 anni sia per un reale aumento dei casi, sia per la diagnosi precoce che oggi permete di trattare con successo molti più pazienti degli anni scorsi. Tra le cause favorenti la neoplasia stanno il fumo, il consumo eccessivo di grassi e l'obesità; la familiarità è anch'essa importante, aumentando il rischio in caso di padre o fratello con un caso di tumore alla prostata.  Recentemente è stato invece rivisto il ruolo degli ormoni maschili (androgeni - testosterone): prima indicati come causa principale, oggi sembra che invece abbiano un ruolo parzialmente protettivo. Il tumore prostatico è un adenocarcinoma, a partenza cioè dalla parte ghiandolare della prostata; può localizzarsi in qualunque zona della prostata e spesso è multifocale, cioè a partenza da più zone.


Ovunque sia l'origine il tumore può espandersi e diffondere, in casi estremi, al di fuori della prostata sino agli organi vicini; oggi è una evenienza rara e la stragrande maggioranza dei tumori sono trattati quando sono ancora confinati alla ghiandola prostatica. Mentre un tempo si diagnosticava il tumore per i suoi sintomi (difficolta a urinare, sangue nelle urine, segni di metastasi)  da oltre 15 anni il dosaggio su sangue del PSA permette, insieme alla visita una diagnosi precoce: il PSA è un enzima prodotto dalle ghiandole prostatiche e, se è vero che il valore si altera anche per altri motivi (prostatite, ipertrofia....) è comunque molto sensibile e un suo innalzamento improvviso deve mettere in allerta. La visita si basa sulla esplorazione rettale valutando la superficie e la consistenza della prostata : solo poche volte si palpa un nodulo, ma il dato della visita associato al PSA permetterà di dare indicazione alla biopsia della prostata, eseguita sotto guida di ecografia per via transrettale.



Solo la biopsia permette la diagnosi ! In certi casi purtroppo potrebbe essere necessario ripeterla, per dati istologici non certi per tumore, ad esempio infiammazione cronica o atrofia, ma il controllo periodico del PSA e la esplorazione rettale permetteranno di dare la giusta indicazione. In sostanza i 2 passi più importanti sono la visita e l'esame del PSA, da valutare insieme e, se normali, da considerare comunque nel tempo. La prima visita sarebbe consigliabile almeno a 50 anni, con cadenza annuale; qualche attenzione in più si mette in caso di familiarità o storia di prostatite cronica. 




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