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Indice

Introduzione

Antonio Mazzetti e Laura Rita sono i leader carismatici dell’Arcano.

Dice Antonio Mercurio: «L’universo vuole conoscere sé stesso e l’unica possibilità che ha per farlo è quella di spingere l’uomo a voler conoscere sé stesso sempre più a fondo.
L’uomo infatti, noi ne siamo convinti, è fatto a immagine e somiglianza dell’universo e più l’uomo approfondirà la conoscenza di sé stesso e meglio noi arriveremo a conoscere l’universo in cui viviamo e di cui noi siamo la più alta espressione».

Potrebbe essere stato questo uno dei motivi che hanno spinto Antonio Mazzetti e Laura Rita a fondare l’Arcano.

Antonio Mazzetti inizia il suo viaggio di ricerca quasi trent’anni fa, quando conosce Antonio Mercurio. Questa esperienza lo segna profondamente, perché la visione intensamente spirituale di Mercurio non lo abbandonerà mai, anche quando, lungo il cammino, incontra William Swartley, fondatore della Primal Therapy (Terapia Primaria) e diviene un terapeuta primario.

L’incontro con la realtà corporea si approfondisce quando scopre l'opera di Wilhelm Reich e sperimenta su di sé la terapia reichiana attraverso un lungo e intenso training formativo con uno dei suoi maggiori rappresentanti in Italia, il compianto e amico Federico Navarro.

Nel 1981 conosce sua moglie, Laura Rita. Il loro rapporto diviene presto una profonda e comune ricerca esistenziale.

Laura Rita ripercorre in parte le orme del marito, con Antonio Mercurio e poi con Navarro fino alla conclusione naturale di questa profonda intesa: la creazione di uno spazio comune, in cui portare la loro esperienza amorosa come coppia ad altre coppie e ad altre persone, per realizzare insieme a loro un progetto forse utopico, senz’altro difficile, ma meraviglioso, quello di sviluppare la capacità amorosa.

Questo progetto è l’Arcano.

Insieme scrivono anche alcuni libri: Briciole di Coscienza, Sei nato veramente e Sì, puoi essere felice, in cui espongono i loro pensieri e i loro princìpi di riferimento.

Dice Antonio Mazzetti in Briciole di coscienza: «Dopo numerosi anni di ricerca sono giunto alla conclusione, già patrimonio di un’infinità di altri, che la vita è un meraviglioso, insondabile mistero. La verità può essere solo intuita, indagata attraverso la storia dell’uomo, del suo pensiero, delle sue religioni e della sua scienza. L’analisi delle varie branche del sapere umano, ci mostra con estrema evidenza che in ciascuna di loro esiste una parte della verità suprema, ma che nessuna possiede la verità intera. Altresì, irrigidendosi nel tempo e trasformandosi in ideologia, ciascuna di loro si allontana sempre più dalla verità stessa, divenendo elemento assai distruttivo per l’uomo, per il suo ambiente e contro la verità suprema stessa».

È per questo che il suo pensiero tenta di essere una sintesi tra ciò che ci hanno insegnato grandi maestri del passato (come Freud, Reich, Rajneesh, Pierrakos, Navarro) e del presente (come Mercurio) e le sue personali intuizioni.

D’altro canto chi come noi ha la fortuna di conoscerlo e frequentare le sue lezioni, sa bene che tutto ciò che Antonio insegna è sempre frutto di ciò che lui ha vissuto e sperimentato in prima persona.

Noi tenteremo qui di farvi conoscere alcuni che secondo il nostro parere sono dei capisaldi del pensiero e soprattutto della pratica del lavoro su sé stessi con Antonio Mazzetti e Laura Rita. Alcuni di questi concetti, che a qualcuno potrebbero apparire ovvii, lo sono molto meno se tentiamo di sperimentarli sul serio nella propria vita.

I dinamismi

La parola dinamico proviene da Freud, il quale si riferiva soprattutto all’inconscio nel quale è presente una forza che agisce in modo permanente e un’altra, anch’essa permanente che agisce in senso contrario per vietargli l’accesso alla coscienza. Quindi si tratta di un conflitto tra due pulsioni.

La dinamica rappresenta l’espressione di un conflitto infantile, di una problematica insorta nella relazione con i genitori, che non è stata a suo tempo risolta. La sua carica energetica, espressione del bisogno insoddisfatto, lavora però inconsciamente e ricrea di continuo situazioni attuali col fine esclusivo di soddisfare la pulsione che è rimasta inappagata allora.

È di fondamentale importanza prendere coscienza, imparare a comprendere che certi comportamenti ripetitivi e certi disagi senza spiegazione apparente si riallacciano ad antichi conflitti non risolti e che sono impossibili da risolvere oggi se si continua a usare la modalità di allora.

Altra caratteristica delle dinamiche è la quasi impossibilità di vederle da soli, perché in esse si rimettono in gioco sentimenti ed emozioni assai coinvolgenti ma quasi sempre rimossi che portano l’individuo ad avere una percezione distorta della realtà. Per questo è fondamentale l’aiuto di una guida o di un terapeuta che aiuti il soggetto anzitutto a riconoscere le dinamiche, poi a ricostruirle storicamente e a risolverle con delle prese di posizione attuali, cioè a riviverle in maniera conscia.

Questo lavoro nelle nostre situazioni quotidiane ci permette di sperimentare consciamente le nostre emozioni bloccate, che sono sempre di natura aggressiva o sessuale, e di iniziare un processo evolutivo altrimenti quasi impossibile.

Esistono tre tipi di dinamiche:

  • involutive: sono dinamiche che sono vissute nella realtà in modo inconscio e sono regressive. Esse ci fanno arretrare nello sviluppo evolutivo e portano inevitabilmente a una crisi psicotica o a una malattia debilitante;
  • croniche: con queste dinamiche l’individuo scarica i suoi eccessi di energia negativa (DOR), ma queste scariche gli consentono di mantenere un equilibrio psichico ed energetico immutabile e quindi di non regredire;
  • evolutive: queste dinamiche possono essere scelte dal soggetto sia consciamente che in modo inconscio per sperimentare modalità emozionali mai sperimentate prima nella sua vita.

Il consiglio che ci danno sempre Antonio e Laura è infatti di dinamizzare, cioè di manifestare le nostre emozioni negative, senza agire distruttività, allo scopo di sperimentare tutte le emozioni che abbiamo dovuto bloccare nell’infanzia. Quando fare questo ci è diventato facile, è necessario smettere e cambiare modalità per non rendere croniche le dinamiche evolutive e bloccare il processo di crescita.

Le tappe per l’evoluzione creativa del Sé

Questi sono i passaggi necessari per un’evoluzione in senso creativo del nostro Sé. Quella che tra noi è nota come la scaletta di Antonio Mazzetti e Laura Rita prevede un percorso diviso in tappe, ma lo sviluppo del Sé è un processo lungo e profondo, in cui si procede in modo dialettico, non lineare, in cui si trasformano pian piano il nostro modo di desiderare, di ragionare e di sentire e le varie fasi della crescita sono sempre interconnesse tra loro.

Questo è dunque il percorso:

  • decidere di evolvere;
  • evidenziare ciò che è rimosso;
  • responsabilizzarsi del proprio odio rimosso;
  • accettare la propria angoscia;
  • vivere a pieno il dolore;
  • perdonare;
  • attraversare il deserto (accettare il vuoto);
  • costruire il giardino: la crescita dello spirito.

Nella pagina successiva tenteremo di analizzare in modo più approfondito le tappe questo percorso.


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