La visibilità dell’invisibile. Un percorso didattico – Chiara Campese, Antonella Ferraris

Sin dalla sua fondazione l’Isral ha curato particolarmente l’aspetto didattico della storia di genere.  Nel volume Un percorso didattico di storia resistenziale (1994) un percorso curato da Graziella Gaballo e Chiara Campese ha dato voce all’invisibile, ossia ha descritto il ruolo delle donne durante la Resistenza. Lavoratrici, donne già impegnate politicamente e semplici  madri o sorelle che semplicemente condividono la scelta di vita di un figlio o di un compagno. Nella cultura occidentale, che è fondata, secondo Hannah Arendt, sulla memoria, l’uomo è sempre “l’eroe”, mentre alla donna è sempre toccato essere “altro”. Anche le donne che nella Resistenza hanno combattuto, non sempre del tutto accettate dai loro compagni maschi, senza sentirsi eroine;  quel passaggio, tuttavia, getta le basi di una emancipazione sociale e politica i cui frutti, apparentemente, sono ora messi in discussione.  Da quel primo percorso, però, ogni progetto  elaborato dai ricercatori della Sezione didattica e proposti ad Istituzioni ed enti che da sempre collaborano con noi, ha sempre considerato anche l’ “altro” (punto di vista, modo di essere). Una attenzione particolare è stata data, negli ultimi anni, proprio al tema della memoria e della sua declinazione al femminile

Un discorso ancora più ampio è quello dell’insegnamento della cultura di genere nelle scuole italiane, specie alla luce delle indicazioni emerse dalla riforma Gelmini, che modifica non solo nei nomi, ma soprattutto nei contenuti, l’insegnamento delle Scienze sociali.  La proposizione di temi legati nello specifico alla prospettiva di genere è fondamentale per decodificare gli stereotipi proposti dai mezzi di comunicazione  senza alcuna mediazione critica. La rivendicazione di diritti fondamentali come la parità giuridica e di trattamento, oggi troppo spesso disattesi, e l’affacciarsi di  prospettive nuove come la libertà nella costruzione di un percorso esistenziale (così lo ha definito la filosofa Martha Nussbaum) fatto di  istruzione, lavoro, salute, sessualità sono temi in cui l’insegnamento della Storia e delle scienze sociali in generale, può rivelarsi molto utile per la formazione di cittadine future, che non siano (ancora) condannate all’invisibilità.

Antonella Ferraris

Antonella Ferraris (Alessandria, 1960), docente di Filosofia e Scienze Umane presso l’Istituto d’istruzione Superiore Saluzzo – Plana di Alessandria, ricercatrice dell’Isral sin dagli anni Novanta e dal 2006 responsabile della Sezione didattica; si occupa di didattica della storia e della filosofia contemporanea. Attualmente è collaboratrice della rivista online ReF – Recensioni Filosofiche. Tra le sue recenti pubblicazioni AA.VV(a cura di Luciana Ziruolo), I Luoghi, La  Storia, La Memoria (Recco, 2008) e L’esercizio della Memoria. Uomini Comuni Nella Seconda Guerra Mondiale(Recco, 2005