giovedì 14 dicembre 2006

MURATURE

Nell’area in questione, sono state riscontrate vari tipi di murature realizzate con diverse tecniche costruttive a seconda dei contesti geografici (vallivi o acclivi) dell’edificio e in materiali lapidei differenti a seconda della disponibilità di reperimento degli stessi.Raramente le murature di questi edifici risultano intonacate,
Con esclusione delle murature a secco, tutte le altre murature presentano in maggiore o minore quantità un impiego di malta piuttosto “impura”, composta di calce e terra locale. Presentano spessori elevati di minimo 40 cm e altezze che non superano i tre piani fuori terra.
In molti casi, la presenza della malta, più che una funzione strutturale, serve ad assicurare la chiusura dei vuoti tra gli elementi lapidei, impedendo l’ingresso dell’acqua.
La scarsa presenza di malta a volte rilevata è tuttavia conseguenza dei processi di degrado che hanno eroso e asportato i giunti originariamente esistenti.
Inoltre, lo stato di abbandono di molte costruzioni rurali, ha fatto sì che oltre ai più ordinari fenomeni di degrado come l’erosione e la scarnificazione dei giunti di malta, i distacchi degli intonaci, e gli attacchi biologici di muschi e licheni, si siano avuti in molti edifici, notevoli fenomeni di dissesto e movimenti strutturali che hanno visto l’insorgenza di lesioni, deformazioni e successivi crolli parziali o totali delle murature.
La presenza di terra nell’apparato murario, ha permesso infine l’espandersi di vegetazione le cui radici tendono a sconnettere e distruggere nel tempo la muratura, e a far ristagnare l’acqua di infiltrazione o di risalita dal terreno con conseguente azione disgregatrice delle murature.
Tra i vari tipi di murature rilevati individuiamo

1) Murature compatte e omogenee in pietra calcarea o conglomerato a vista, costituite da blocchi di pietra, più raramente da scaglie, posti in opera con malta di calce e terra. Sono realizzate con elementi lapidei piuttosto regolari, disposti in filari legati tra loro. Molto spesso, a seconda delle aree di appartenenza, rileviamo la presenza nell’apparato murario, di pietra refrattaria utilizzata anche per la costruzione dei forni.(localizzazione precisa del calcare del conglomerato e della pietra refrattaria).
2) Murature listate, che interpongono alla muratura in pietra fasce di mattoni aventi lo scopo di riportare i piani di pareggiamento ogni 70-80 cm circa in altezza.
3) Murature a sacco, realizzate con due paramenti in pietra a spacco, distanziati tra loro e racchiudenti un nucleo costituito da materiale inerte come schegge o scaglie di ridotta pezzatura unite dalla malta. In questo tipo di muratura, sono presenti alcuni elementi lapidei disposti trasversalmente per connettere tra loro i due paramenti esterni e assicurare così una maggiore stabilità e compattezza della parete.
4) Murature a secco, realizzate per terrazzamenti e muri di contenimento, ricoveri per animali e alloggi temporanei dei pastori.
Tecnica molto utilizzata con l’aumentare dell’altitudine, probabilmente per motivi legati alla carenza in loco di pietra calcarea adatta alla fabbricazione della calce, e alla laboriosità del relativo processo produttivo.
Strutturalmente questi edifici si comportano come vere e proprie scatole murarie, su cui gravano la copertura e gli orizzontamenti interni.
Generalmente le costruzioni presentano due pareti longitudinali, collegate tra loro da due muri trasversali che, nelle morfologie con copertura a capanna, terminano a timpano, ed eventualmente da altri muri trasversali di spina intermedi.
Costruttivamente,se si eccettuano le murature a secco, tutte le altre murature presentano un notevole impiego di malta che contribuisce alla connessione tra gli elementi murari e collabora staticamente alla solidità della muratura e non permette l’ingresso dell’aria attraverso i vuoti che si vengono a formare tra le pietre.
I cantonali, ovvero gli spigoli degli edifici, sono realizzati sovrapponendo pietre squadrate su due facce, di dimensioni più grandi rispetto a quelle impiegate nella muratura delle pareti.
Molto spesso si rileva la presenza di pietre che sporgono dal profilo del cantonale, per permettere l’adduzione successiva di un’altra cellula.

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