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COME E' NATA LA MIA VOCAZIONE

 


TUTTA LA MIA VITA È STATA UNA GRAZIA


Nella vita di ognuno arriva il momento in cui si chiede: “cosa farò della mia vita?”. Questa domanda me la sono posta anch’io. Avevo 24 anni, ero ortodossa e non ero contenta della mia vita; chiusa tra il lavoro e la casa, con mamma paralizzata, e papà che spendeva tutte le sue energie per curarla. Sentivo che la mia vita non aveva una meta.
Un giorno entrai per la prima volta in una chiesa cattolica; mi colpì l’immagine della Madonna di Lourdes, era cosi bella, in una luce meravigliosa. Non sapevo dire nessuna preghiera, l’unica domanda che mi venne in mente in quel momento fu questa: “Cosa farò della mia vita?”. Dopo qualche mese, la mia vita è cambiata, la stessa Madonna mi ha indicato un cammino nuovo, di totale conversione.

 

Pian, piano ho conosciuto per la bontà di un prete cattolico il catechismo, e sentivo crescere nel cuore un grande desiderio di conoscere sempre di più Gesù Cristo. Andavo ogni Domenica alla Santa Messa, ascoltavo con interesse le prediche, e tornando a casa, pensavo: come posso amare qualcuno se non lo conosco? Lo voglio conoscere! Poi mi sono innamorata di Lui; dopo aver ascoltato una predica fatta sul passo del Vangelo in cui Gesù dice che non si possono servire due padroni, tornando a casa ho preso la decisione nel mio cuore: voglio servire solo Lui.
La prima volta quando ho espresso questo desiderio al mio parroco, lui mi ha indicato le Suore di Maria Bambina che collaboravano nella nostra parrocchia. Da loro ho fatto un’esperienza di 6 mesi, ma non ero contenta, mi mancava qualcosa; nessuno mi aiutava a conoscere meglio Gesù come io desideravo.


Mentre ero dalle suore di Maria Bambina, continuavo a lavorare, e nella mia sete di conoscenza, cercando in Internet, ho trovato una Congregazione che si serviva dei mezzi della comunicazione per annunciare Dio, erano le Paoline di America. Che bello – ho pensato – si può parlare di Dio in Internet! Quanto mi piacerebbe svolgere questo servizio.
Si vede che il Signore ha visto il mio desiderio più profondo, e mi ha portato a conoscere le Figlie di San Paolo di Bucarest, una piccola comunità di tre suore verso la quale mi sono sentita subito attratta. Ho lasciato le suore di Maria Bambina, e dopo un corso di Esercizi Spirituali nel quale si rifletteva sulla propria vocazione, ho cominciato un cammino di formazione con le Figlie.
Ma a casa la situazione dei miei genitori peggiorava: il mio papà non poteva più curare da solo la mamma. Nel mio cuore sentivo un grande dolore non potendo più aiutarli e, con immensa sofferenza, ho dovuto prendere la decisione di tornare a casa. È stato un distacco che ha fatto soffrire non solo me, ma anche le suore che mi volevano tanto bene, davvero una prova terribile.


Tornando a casa sono entrata nel “buio”, non capivo perchè il Signore aveva permesso tutte queste cose, perchè mi aveva chiamato per conoscerLo e per seguirlo più da vicino e poi ero stata costretta a dover tornare a casa? Avevo sbagliato io? Non capivo niente. Avevo tanta nostalgia di sentire parlare di Gesù, di pregare come facevo con le suore, ma non sapevo come fare. Quando sono andata via da loro, le suore mi avevamo proposto di conoscere le Annunziatine, ma non ero preparata per una vocazione nuova. Mi faceva paura vivere da sola la vita consacrata.
Ho iniziato gli studi di Teologia, che ho considerato come un ‘desiderio di Dio’ per meglio conoscerLo, e anche per non perdere la speranza. Negli anni seguenti, le suore mi sono state vicine, nei momenti di dolore e anche nella gioia. E durante una visita da loro, Sr. Mercedes mi ha chiesto se volevo conoscere le Annunziatine, sapendo che desideravo sempre consacrarmi al Signore. Le dissi subito di sì. E cosi abbiamo portato avanti il cammino di formazione, ed eccomi: oggi posso, dal profondo del cuore, dire insieme con Maria: Magnificat!

Consuela Chirita

 

 

 

Cronaca di un “viaggio”


Quando due anni fa ricevetti una e-mail da una ragazza sconosciuta di nome Consuela, novizia annunziatina in Romania, non potevo certo immaginare dove mi avrebbe portato questa nuova amicizia, nata attraverso i mezzi di comunicazione.
Finito il Noviziato, Consuela mi ha invitato ad andare alla sua Prima Professione.Io, non ero tanto predisposta a… volare, comunque, per farla breve, ho chiesto ad una sorella del mio gruppo, Gabriella, se voleva venire con me a Bucarest, e lei ha detto sì, con gioia. D’accordo con Don Vito, siamo andate anche in rappresentanza di tutto l’Istituto.

Così ci siamo organizzate, preparate, e abbiamo dovuto anche anticipare la partenza, perché a Bucarest in quei giorni c’erano tutti i Capi di Stato, e aeroporti e strade rimanevano chiusi. Cosicché siamo arrivate il 31 marzo a Bucarest, e ripartite il giorno dopo la Professione di Consuela, e cioè il 7 aprile. Siamo partite alle 17,30 da Bologna, e siamo atterrate a Bucarest alle 20,30 (loro sono avanti di un’ora rispetto a noi), pioveva, ed era buio. Ad aspettarci c’era Consuela con un’amica, e una Dacia… come dire una “Fiat” da noi!
Non era un problema il riconoscerci, c’eravamo viste tante volte in chat, per parlare e pregare insieme i Vespri. L’incontro è stato di una gioia indescrivibile per tutte, una grande emozione davvero. Siamo arrivate a casa di Consuela, dove ci aspettava la mamma, anche lei non vedeva l’ora di vederci dal vivo, di conoscerci. Una donna dolce, energica, coraggiosa nell’affrontare l’infermità che la costringe sempre a letto. Ci è venuta incontro anche puffyna… una graziosa gattina. Ci siamo sentite subito accolte e libere come fossimo a casa nostra.
Per la sera dopo avevamo già un invito a cena dalle suore Paoline. Le distanze a Bucarest sono enormi; per arrivare dalle Paoline ci voleva quasi un’ora in autobus. Altre volte abbiamo preso il taxi; sono ad ogni angolo di strada e costano quanto il bus, e si faceva molto prima. La cena dalle Paoline fu davvero emozionate; prima la preghiera comune in cappella, poi a tavola. La tavola era imbandita a festa. Anche per loro è stata una gioia incontrarci, stare insieme come Famiglia Paolina, conoscerci, raccontare, ridere e scherzare. Davvero l’incontro e l’accoglienza ci hanno commosse, anche Gabriella ha detto che una accoglienza così fraterna non l’aveva mai vissuta. Stare insieme come Famiglia, per fare festa a Consuela!
Le abbiamo conosciuto tutte le suore, una per una, e Sr. Mercedes, che ha seguito fin dall’inizio Consuela per la sua formazione. Guai se non ci fossero state le Paoline e Sr. Mercedes! Per Consuela sono un punto di appoggio, di riferimento, un aiuto su tutto e per tutto. Non potete immaginare cosa hanno fatto per la preparazione della Professione di Consuela. Hanno preparato un libretto per far conoscere il nostro Istituto e la FP in lingua rumena, hanno preparato l’immaginetta di Consuela, e fatto tante altre cose. Consuela ha collaborato nella traduzione. Le vogliono proprio un gran bene, più che sorella nostra, è figlia loro!
Alla sera andavamo a Messa in parrocchia, ma non vi dico, non capivamo niente naturalmente, ma seguivamo la messa con gli occhi e il cuore. La gente, si aspettava di vedere queste Suore, amiche di Consuela, vestite di nero, occhi bassi e corona in mano… Figuriamoci! Hanno visto in noi persone normali, che ridono e scherzano.
Durante la settimana, Consuela e Gabriella hanno fatto preparativi per il buffet che si sarebbe tenuto in casa di Consuela dopo la Professione. Abbiamo fatto spese, Gabriella ha fatto dei dolci, lavorava come fosse a casa sua. Io ero addetta alle comunicazioni, e mi intrattenevo con la mamma perché, mamma Maria, parlava a ruota libera. Io naturalmente, non capivo niente, ma ascoltavo a bocca aperta e annuivo, dicevo sempre: “ Da… da” (che vuol dire Sì), cambiavo tono di voce, ma sempre ripetevo, “da… da”; e poi tante pentole e piatti mi hanno fatto lavare, loro due erano le pasticciere… ed io la lavapiatti. Quante risate abbiamo fatto. Che settimana indimenticabile!
È arrivato il giorno della Prima Professione di Consuela. Ma ci pensate? Io così schiva, mi sono trovata catapultata in una situazione più grande di me. Testimone! Firmare assieme a Sr. Mercedes! La Chiesa era vestita a festa, bella, la gente era numerosa, era lì per assistere a questo nuovo evento, per Consuela! Sr. Francesca fsp, all’inizio della Messa ha spiegato bene, in rumeno, in che cosa consisteva questa nuova forma di consacrazione nel mondo, e ha presentato gli Istituti che formano la Famiglia Paolina. È stata molto brava, brave tutte le Suore, ci sono rimaste nel cuore. Dalla canonica siamo partite in processione verso la Chiesa. Dopo i chierichetti c’era Consuela, poi io e Sr. Mercedes e i sacerdoti concelebranti. Mi sembrava di essere a un matrimonio, per la timidezza non ho guardato nessuno in faccia. Consuela era luminosa, emozionata, ma felice, le Figlie, io e Gabriella le facevamo da corona; un cuor solo e un’anima sola, sicure di tante altre sorelle presenti spiritualmente, che ci seguivano e pregavano per Consuela, per noi, con noi.
Il Vescovo mentre faceva l’omelia si è scusato con noi, perchè non capivamo niente di quanto diceva. Per fortuna che una figlia ha trascritto tutto (si può leggere l’omelia sul sito). È stata una celebrazione che ha toccato il cuore di tanti; la gente ha seguito attenta, silenziosa, composta; il coro ha suonato e cantato meravigliosamente, erano così intonati e bravi che pensavamo fosse una registrazione, invece cantavano dal vivo.
Non avevo mai visto e vissuto una Prima Professione nostra, fatta pubblicamente in parrocchia, l’emozione è stata grande. Se pensiamo poi che Consuela è la prima vocazione del nostro Istituto in terra Rumena... Il Signore ci ama!
Finita la funzione, siamo usciti di nuovo in processione, poi sul sagrato è scoppiata la gioia di tutti. La gente si stringeva attorno a Consuela, abbracci, baci, pasticcini, foto, fiori, sorrisi a volontà per tutti; tutti ci capivamo perché erano gli occhi a parlare un’unica lingua, quella dell’amore, della gioia. Consuela era emozionata e felice, attenta, sorridente, solare, come l’ha definita Gabriella.
Poi via, di corsa a casa per il buffet. È usanza del luogo offrire il pranzo al Vescovo, al parroco e ai sacerdoti concelebranti. Dolci a volontà, specialità preparate da Consuela, altre da Gabriella, le Paoline sono arrivate con un mazzo di fiori e tanto altro, sono arrivati amici, vicini di casa con doni, dolci; la casa era piena, di voci, di luce, di sorrisi, di amore, di gioia per Consuela, per noi e tutti.
Noi non le faremo mancare la nostra presenza spirituale, la nostra preghiera, il nostro affetto.
Ci è dispiaciuto partire cara sorellina, ma torneremo, stanne certa.


Angelina T.

 

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