Rubino Rubino


Il Rubino deve il suo nome al colore rosso (dal latino rubeus). Soltanto intorno al 1800 si riconobbe che insieme allo Zaffiro, il rubino è una varietà del corindone. In precedenza erano considerati rubini anche lo spinello rosso e il granato, anzi tutti e tre erano chiamati carbonchi.
Unità di misura è il carato (1ct= 0,2g) . La sostanza colorante del rubino è il cromo, per le tonalità brunastre anche il ferro. Il colore rosso è in genere lievemente diverso secondo il giacimento di provenienza, ma in ogni caso non è elemento utile per risalire al Paese di provenienza, poiché in ogni giacimento si trovano pietre con colori di tonalità diverse, i termini "rubino birmano" o "rubino siamese" generano perciò confusione. Il colore più pregiato è il cosiddetto "sangue di piccione", termine che tutto sommato non dice nulla; rosso puro con una sfumatura nel bluastro.
Nonostante sia il minerale più duro dopo il diamante presenta durezza 140 volte inferiore rispetto ad esso; d'altra parte è 7 volte più duro del topazio, minerale subito inferiore nella scala di Mohs. La durezza tuttavia è piuttosto diversa nelle diverse direzioni di una pietra, cosa ben nota al tagliatore che ne deve tenere conto durante la lavorazione. Le inclusioni sono frequenti, non costituiscono mai motivo di diminuzione della qualità, ma sono la testimonianza dell'origine naturale della pietra e permettono di distinguerla dalle sintesi.
Gli unici giacimenti significativi sono in Birmania, Thailandia, Sri Lanka e Tanzania. I giacimenti piu importanti sono situati in Birmania. Si pensi; soltanto l'1% del materiale estratto è qualità gemma.

Il rubino è una tra le gemme più pregiate. Rubini grandi sono più rari di diamanti delle stesse dimensioni. Il rubino qualità gemma piu grande, del peso di 400 ct., fu trovato in Birmania e venne diviso in tre parti. Pietre famose per la bellezza eccezionale sono: il rubino Edward (167 ct), che si trova nel British Museum of Natural History, a Londra; il rubino asteriato Reeves (138,7 ct), nella Smithsonian Institution di Washington; il rubino asteriato De Long (100 ct), nell'American Museum of Natural History (New York); il rubino della pace Peace Rubv (43 ct), cosi chiamato perché trovato nel 1919, alla fine della prima guerra mondiale. Numerosi rubini brillano su stemmi, corone e altri gioielli di casate nobiliari. Tuttavia alcune di queste pietre. un tempo considerate rubini, sono risultate non originali in seguito a un esame più approfondito, come per esempio il Rubino del Principe Nero (Black Prince's Ruhy) , nella corona inglese, e il Timur Ruby, montato in una collana dei gioielli della corona inglese.
Oggi, i rubini vengono tagliati già nei Paesi di estrazione, poiché il tagliatore cerca di conservare il maggior peso possibile, non sempre le proporzioni sono soddisfacenti, cosicché molte pietre devono essere ritagliate in taglierie europee. Le qualità trasparenti sono tagliate a gradini o a brillante, le pietre meno trasparenti vengono tagliate a cabochon. Sul mercato si trovano numerose imitazioni, in particolare paste vitree e doppiette con corona di granato e padiglione di vetro, oppure corona di corindone naturale e padiglione di rubino sintetico.
I rubini naturali, che un tempo avevano grandissima importanza nell'industria degli orologi come cuscinetti, oggi sono stati completamente sostituiti dai rubini sintetici.

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