Lapislazzulo Lapislazzulo


Nel Lapislazzulo (dal latino medievale lapislazulo, derivato dall'arabo lazuward, "pietra blu") compaiono più minerali diversi anche se in quantità molto ridotte come ad esempio la pirite che spesso viene confusa come inclusione d'oro in quanto all'occhio inesperto risulta molto simile).
È sensibile alle alte pressioni e alle alte temperature, a immersioni in bagni caldi, ad acidi e al contatto col sapone. La lucentezza va dal vitreo al grasso. Nelle qualità migliori il colore è uniforme; tuttavia in generale si presenta chiazzato o striato. Nel lapis cileno o russo il valore commerciale viene diminuito dalla presenza di calcite in notevoli quantità. La presenza di pirite è gradita, se in piccole quantità, in quanto indice dell'origine naturale della pietra (si tenga presente, però, che esistono i cosiddetti lapis sintetici contenenti pirite).
I giacimenti produttivi sono rari. II giacimento di gran lunga più importante da secoli, e che fornisce la migliore qualità, si trova in Afghanistan. Altri giacimenti si trovano in Russia. Il lapis fu usato come ornamento fin dall'antichità.
Nel Medioevo era impiegato come elemento colorante di base per il blu oltremare. In alcuni castelli si trovano ancora pareti e colonne rivestite di lastre di lapis. Oggi viene, usato per anelli e collane

 

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