L’insanabile contrasto tra Costituzione della Repubblica Italiana e Trattati dell’Unione Europea (1)

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31 risposte

  1. Turi Oronzo ha detto:

    mi piacerebbe mettermi in contatto con voi sono presidente di un centro studi che ha una propsota economica da fare per riappropriarsi della sovranità monetaria a livello di comunità comunali in un processo per gradi 

  2. stefano.dandrea ha detto:

    Gentile Turi,

    ti ho appena risposto via email

  3. Ilario Sambin ha detto:

    Il Burundi sta fuori dall'unione europea, eppure sono poveracci

  4. stefano.dandrea ha detto:

    C'è qualcuno che ha proposto di adottare la Costituzione del Burundi, almeno nella parte che disciplina i rapporti economici? Non mi sembra. Dunque lei non è riuscito ad esprimere un argomento sfavorevole all'uscita dall'Unione Europea.

  5. max9000 ha detto:

    GLI ITALIANI SONO CITTADINI SOLO IL GIORNO IN CUI MALAUGURATAMENTE PER LORO METTONO LA SCHEDA NELL'URNA.POI PERDONO OGNI DIGNITA' ELETTIVA.DA LI' COMINCIA IL RUOLO MARGINALE DI SUDDITO CHE DEVE SUBIRE LE ANGHERIE DI SGHERRI CHE PER TUTTA LA DURATA DELLA LEGISLATURA LI SOBILLERA' DI PROVVEDIMENTI, LEGGI, LEGGINE E ALTRE ANGHERIE ATTE A RENDERGLI LA VITA IMPOSSIBILE.DOMANDIAMOCI SE E' MAI STATA FATTA UNA LEGGE CHE INVECE DI VESSARE AIUTI….

  6. Ilario Sambin ha detto:

    Uscendo  dall'unione europea noi rischiamo di  diventare il nuovo Burundi. La nostra costituzione é meravigliosa, ma il mondo é cambiato. I principi enunciati sono stupendi, ma la vita reale oggi ė diversa. Inutile enunciare principi inapplicabili, si rischia il donchiscittismo.

  7. Fernando Boccia ha detto:

    Caro Ilario, il mondo sara' cambiato (e questo è innegabile) ma in peggio e lo è grazie appunto a questi "fantastici" POLITICANTI che ci ritroviamo a livello Europeo e Nazionale (per non dire a livello Globlale), questa GENTAGLIA (non trovo definizione piu' soft di questa mentre ne potrei dire altre 1000 piu' hard !!!) pensa solo ed esclusivamente al mero interesse personale (o di casta o lobby se vogliamo) senza considerare che il MONDO è uno solo, che non ci appartiene, che una cosa distrutta a livello ambientale ed ECOLOGICO di solito è quasi impossibile farla "rinascere" !!! Quindi tutto quello che dice e afferma Stefano nelle sue disamine sulla differenza che c'è tra la Comunità Europea e lo stato Italiano (e sopratutto le nostre costituzioni) sono COSE SACROSANTE e difficilmente OPINABILI anche da professori di economia (non solo dall'uomo comune che potrebbe non avere le competenze e la profondità per capire semplicemente che ci stanno FREGANDO !!!), io sono papa' di una bellissima bambina di 5 anni e vorrei (come penso tutti i genitori di questo mondo che mia figlia possa vivere in tranquillità avendo la possibilità di studiare, crescere e lavorare per migliorare il suo e degli altri benessere (è questo dovrebbe essere il fine di ogni essere umano ma soprattutto CITTADINO che si rispetti ovvero ANELARE ad una crescita SOCIALE CONDIVISA e CONDIVISIBILE che possa portare GIOVAMENTO a TUTTI nel rispetto delle possibilità personali e delle leggi che regolano la CIVILE e COMUNE CONVIVENZA), mentre è proprio questo che la COMUNITA' EUROPEA e soprattutto la sua dirigenza (fatta da lobby economiche elitarie) NON VUOLE che si realizzi per TENERE SCHIAVE le persone non piu' con la violenza e la forza ma con il ricatto economico e sociale. Quindi anche se all'inizio dell'avventura europea ERO uno dei suoi fautori a distanza di ventanni dopo aver constato direttamente LO SFASCIO CAUSATO a tutta l'EUROPA INTERA da questa IMMONDA combriccola (con ovvio e solo giovamento per la GERMANIA intesa come non come NAZIONE e come TEDESCHI ma come gruppo economico TEDESCO e SIONISTA !!!) posso tranquillamente AFFERMARE che DOBBIAMO IMMEDIATAMENTE USCIRE da questa COMUNITA' di DELINQUENTI che ha come unico SCOPO quello di DISTRUGGERE quel poco di umanità e di solidarietà che c'era nella nostra costituzione e per farlo DOBBIAMO IMMEDIATAMENTE MANDARE A CASA TUTTI GLI ATTUALI POLITICANTI e STACCARCI SUBITO DALLA COMUNITA' EUROPEA RIAPPROPRIANDOCI della SOVRANITA' MONETARIA e TUTELANDO le nostre aziende NAZIONALI !!!!

  8. stefano.dandrea ha detto:

    Ilario,

    restando dentro l'Unione Europea, noi prenderemo la strada Greca. Monti, forse, lo esclude ma discorre di venti anni di sacrifici (intervista sulle olimpiadi) e comunque ha asserito che la Grecia è la prova del successo dell'euro. Vedrai che a dicembre il pil italiano scende di oltre il 3%, se non del 4 o 5%.

    Quando dici che uscendo diventeremmo come il Burundi, invece, accogli, una tesi che contiene una minaccia terroristica, tra l'altro espressa con estremismo. Se vincono i comunisti mangeranno i bambini; se resti fuori di casa dopo il tramonto viene il lupo mannaro; se usciamo dalla UE diventiamo il Burundi.Sono frasi che si dicono ai bambini; sono frasi che contengono previsione palesemente false; sono frasi che aspirano ad incutere terrore. Riflettiamoci prima di fare nostre proposizioni palesemente infondate e che qualcuno pronuncia per incutere su di noi terrore. Liberiamoci! Se usciamo dalla UE uns cosa è sicura: non diventeremo come il Burundi.

    A mio avviso l'atteggiamento di Fernando è saggio. Anche io 15 anni fa ero favorevole all'Unione europea. Bisogna saper tornare sui propri passi.

  9. Giancarlo ha detto:

    Le preoccupazioni di Ilario sono preoccupazioni "indotte" dai media. Non passa giorno che non sentiamo ai TG o che non leggiamo sui giornali di come siamo stati fortunati a essere nella UE, di come siamo stati fortunati ad aver adottato l'euro, di come siamo fortunati ad avere un governo di tecnici comee chieda l'Europa. Ebbene penso che ognuno di noi deve confrontare la sua situazione personale e guardare a quello che gli sta intorno e poi, con la proprio zucca (per una volta),, ragionare e concludere se siamo proprio stati e siamo così fortunati. Sento parlare di Burundi. Di solito in questi casi si cita lo Zimbabwe, io citerei il Giappone, stato con sovrantià monetaria e aal cui livello, mi sbilancio, l'Italia potrebbe arrivare se riconquistasse la sua sovranità. Lo dico a ragion veduta, conoscendo il valore e la professionalità dei nostri lavoratori e dei nostri imprenditori. Dovremmo cambiare classe politica. Quello è il nostro problema. L'ARS è nata anche per questo.

  10. Ilario Sambin ha detto:

    Con il massimo rispetto per le opinioni di tutti, ad esempio pensare che l'Euro abbia impoverito l'Italia é una sciocchezza. Le monete, tutte, di per se sono solo il termometro dell'economia. Infatti ogni 7/8 anni noi svalutavamo pesantemente la lira. Svalutare vuol dire che il giorno dopo sei più povero del 30/40% rispetto al resto del mondo.Era proprio meglio quanto era cosí? I Mali dell'Italia soon di origins interna: corruzione, nepotismo, sprechi enormi, blocco dell'ascensore sociale, inefficienza della PA, TV spazzatura…e tanto altro. È molto comodo e auto assolutorio addossare tutti i problemi all'Europa, ma pensiamo veramente che sia così ?  Errori storici che si ripetono…pensate che, almeno, é 67 anni che non ci sono guerre in Europa. La nostra costituzione nacque proprio dalle ceneri di una guerra micidiale….

  11. Ilario Sambin ha detto:

    Due piccole osservazioni: andavo in vacanza in Grecia moltissimi anni fa, era un paese molto povero senza industrie. Non è che sta fallendo perchè è entrato nella UE.
    secondo: il Burundi ha sovranità monetaria, non soggiace al perfido Euro, eppure muoiono di fame. Sta a vedere che non ė l'Euro il problema….
    Ricordate: la fortuna di un territorio ė legata al lavoro e alle capacitá della gente che vi abita

  12. stefano.dandrea ha detto:

    Ilario, tu continui a ripetere i luoghi comuni ("pensare che l'Euro abbia impoverito l'Italia è una sciocchezza") senza mai argomentarli. Facci caso. Potresti avere ragione (sul Burundi, sull'Euro) però è un fatto che tu condividi tutti i luoghi comuni e non li argomenti: se usciamo dalla Ue diventiamo come il Burundi; che l'euro abbia impoverito l'Italia è una sciocchezza. In questo modo finiscio per negare che esista il problema (la contraddizione) principale e segnalare altri profili indubbiamente di rilievo e che tuttavia non sono tipici dell'Italia: se in Francia al vertice del partito socialista ci sono marito e moglie; se all'estrema destra francese c'è stata una successione di una figlia ad un padre; se lo stesso fenomeno accade negli stati Uniti dove al vertice del partito democratico ci sono marito e moglie; se gli stati uniti hanno appena avuto un padre e un figlio presidenti degli stati uniti; dinanzi a questi dati tu dici che in Italia abbiamo un problema speciale che è il nepotismo? Stai attento ai luoghi comuni, Ilario. Ricordati che cominciamo a pensare soltanto quando poniamo in dubbio i luoghi comuni.

    Ora il discorso sull'euro è lungo e un giorno lo dovremo svolgere lentamente, riassumendo ciò che ha illustrato Bagnai nel suo blog, affrontando analiticamente argomenti che i non economisti possono intuire soltanto in base ai principi. Comunque, solo per iniziare:1)  tutti i più grandi economisti monetari del mondo (mica Prodi! che non è un economista monetario), al momento dell'introduzione dell'euro, si dividevano in due filoni: per alcuni era una scelta assurda; altri erano molto scettici; 2) se cerchi in rete le video lezioni di Prodi sull'euro (del 1998, mi sembra), ti accorgi facilmente che non ne ha azzeccata una; niente di ciò che aveva previsto si è verificato; 3) gli squilibri della bilancia commerciale e dei pagamenti a favore della Germania e a sfavore dei pigs sono oggi da tutti imputati all'euro (compresi Tabellini e altri Bocconiani); e d'altra parte sono cominciati da quando c'è l'euro; per eliminarli i bocconiani (ma nemmeno tanto Tabellini) vogliono soltanto liberalizzazioni, flessibilità e deflazione salariale; gli economisti critici vogliono un'unione europea diversa e che sia l'esatto opposto di quella che è; 4) tutti svalutano, o nominalmente o realmente (con deflazione salariale o più o meno nascosti aiuti alle imprese): la cina viene rimproverata di tenere bassa la sua moneta; il Brasile fa di tutto per tenerla bassa; la Federazione Russa figuriamoci; tutti vogliono evitare una moneta sopravvalutata e a noi la hanno fatta desiderare! Suppongo che ci sia almeno da studiare e pensare. O vuoi continuare a credere ai luoghi comuni, senza nemmeno sottoporli ad indagine?

  13. Tonguessy ha detto:

    Credo che Ilario (non me ne voglia) sia vittima della pressione mediatica che vuole  sempre meno cittadini e sempre più sudditi/consumatori, così come Giancarlo sottolinea e cos' come ho tentato di spiegare nel mio ultimo articolo. I mantra che ripete Ilario sono le classiche storielle che pretendono di giustificare l'attuale disastro, come ad esempio la svalutazione della lira. Certo, se svalutiamo siamo più poveri all'estero, ma i prodotti che vendiamo (essendo la nostra un'industria di trasformazione) ne traggono grossi benefici. Quindi fioccano gli ordini, le industrie assumono e tutto il volano industriale funziona meglio e di più.

    I miei complimenti a Stefano, dopo qualche visione sincera di economisti non venduti, era ora che un giurista spiegasse le ragioni per cui siamo arrivati a tale intricata situazione, e proponga una via d'uscita. Se tutto dovesse funzionare come auspicato si romperebbe il cerchio che vede nel monopolio mediatico la più terribile arma di distrazione di massa, e una nuova era potrebbe nascere. Il vero nemico, oltre alle solite infami elites, è tutto ciò che inebetisce le masse, e credo sia compito prioritario togliere potere a queste potenti fabbriche di consenso.

  14. liny084 ha detto:

    Ilario tu poni la classica tesi che i media ci hanno propinato: siccome siamo " mafiosi" ben venga l' Europa che ci mette in riga. I problemi italiani si risolvono solo se gli italiani cambiano mentalità, 20 e più anni di " vincolo esterno" non ci hanno resi meno corrotti. Anzi il messaggio " ci pensa l' Europa" è del tutto DISINCENTIVANTE rispetto a un cambiamento degli italiani. La seconda repubblica lo ha dimostrato ( come si poteva pretendere non vincesse Berlusconi ). Per di più questo vincolo è un mostro giuridico ( altro che costruzione " meravigliosa"…studiateli i trattati europei!) che AGGRAVA i problemi dei paesi mediterranei. Tutti i problemi ( sia morali che economici ) che sollevi sono affrontanti CON I DATI in questo blog ( goofynomics.blogspot.com) ti consiglio VIVAMENTE di leggere gli articoli che contiene fin dal primo.

  15. Ilario Sambin ha detto:

    Ragazzi, io non pretendo di avere la verità in tasca, come credo non l'abbiate voi. Il mio luogo comune pro- Europa non credo sia molto diverso dal vostro anti- Europa.  Io comunque credo questo, in tutta onestá intellettuale: i guai dell'Italia non sono dovuti all'Europa, ma alla combinazione dei seguenti fattori:
    – accordi WTO, con entrata della Cina come produttore mondiale
    – caduta del muro di Berlino, che ci ha resi meno indispensabili
    – internet, che permette a capitali e informazioni di spostarsi in un click, producendo dove conviene di più 
    – inadeguatezza della classe dirigente italiana, specchio fedele della popolazione.
    Non voletemene, ma penso che con quello che è successo in questi anni, la nostra costituzione sia uno stupendo libro dei sogni. E Bruxelles non sia il problema.
    Comunque, chi vivrà vedrà.

  16. Simone ha detto:

    @ilario: scusate se consiglio un sito http://goofynomics.blogspot.it/ , li ci sono tutti i dati che restare in europa e' sbagliato come lo e' stato entrare nello sme , come lo e' stato eliminare leggi contro il capital flight etc , tu non vuoi motivazioni legali o etiche che sono la specialita del autore per cui ha il mio rispetto , vuoi fare un discorso economico con dei numeri , dal blog che ti ho linkato trovi tutto per sconvolgere le tue credenze.

  17. Riccardo ha detto:

    @Ilario
    La verità non ce l'abbiamo in tasca, ma in testa. Prova a leggere il Trattato di Lisbona, il funzionamento della BCE e di come l'Italia prende gli Euro in prestito dalle Banche pagando interessi assurdi come se fosse una famiglia che chiede un mutuo anzichè essere uno Stato. Prova a capire come si forma il debito pubblico al giorno d'oggi che è a tutti gli effetti un debito estero. Se tu avessi studiato queste cose saresti d'accordo con chi vuole il ritorno alla moneta sovrana. Il fatto di svalutare poi..lo sapevi che prima dell'entrata dell'euro e fino al 1996 l'Italia era in surplus di bilancio nel rapporto export/import proprio grazie alla svalutazione della moneta? Perchè non leggi i dati REALI invece di scrivere critiche, legittime, ma senza alcun fondamento scientifico?

  18. Lorenzo ha detto:

     
    Coll’ultimo messaggio Ilario pone un nesso cruciale, che forse andrebbe meglio approfondito su questo blog: il rapporto fra euro e globalizzazione. Essere contro l’euro vuol dire essere anche contro la globalizzazione oppure no?
     
    La mia risposta è: certamente, perché sono due aspetti del medesimo progetto.
     
    Ilario, condivido il tuo breve elenco colla parziale eccezione dell’ultimo punto, che è un luogo comune alquanto abusato. Ma chiedo: non pensi che l’ingresso della Cina nel WTO sia solo un momento del colossale progetto di smantellamento della sovranità – politica ed economica – degli stati nazionali, portata avanti sistematicamente dalle élites dirigenti occidentali – ormai transnazionalizzate e sempre più asservite al potere usuraio dell’alta finanza – a partire dagli anni settanta-ottanta?
     
    Non credi che sia questo processo, inevitabilmente proiettato trasformare il primo e il terzo mondo in vasi comunicanti (e quindi a falcidiare il tenore di vita del primo mentre rialza progressivamente quello del secondo), che sta all’origine delle nostre sventure? Che l’attuale macelleria sociale sia semplicemente un momento nell’ambito del processo di confluenza fra le condizioni di lavoro italiane (ma anche spagnole, tedesche ecc.) da una parte e quelle cinesi e bulgare dall’altra?
     
    E se quel che ho scritto è giusto: non pensi che l’euro e l’unione europea sia un momento – uno fra i tanti, ma certo momento qualificante – di tale sciagurato disegno di civiltà; e che per questo meriti di essere combattuto?
     
    I signori dell’oro hanno cambiato il mondo a loro vantaggio e ci hanno portato via dignità e benessere: tu sei fra quelli che vogliono chinare la testa, per non perdere quel tanto che lorsignori gli han lasciato, o sei fra quelli che vogliono combattere l’oppressione?

  19. Luciano Pietropaolo ha detto:

    Ilario ripete i luoghi comuni dell’europeismo, le risposte che gli sono state date sono tutte giuste esclusa l’ultima, che in sostanza accoglie il tentativo, condiviso da tanti, di dirottare almeno in parte sul fenomeno “globalizzazione” l’ individuazione delle cause che hanno portato alla crisi e all’impoverimento dei popoli europei. E’ il tentativo di una destra povera e sempre incline alla demagogia, che vorrebbe magari l’uscita dall’Euro (ma fino a che punto?) e poi vorrebbe la chiusura delle frontiere e quindi l’isolamento totale dell’Italia: non ci siamo proprio! I Trattati europei non c’entrano niente con la globalizzazione, con l’entrata della Cina nel WTO ecc. I primi sono stati un atto politico con fondamenti ideologici rigidamente liberali al servizio di una elite economica e finanziaria transnazionale e soltanto adesso stiamo aprendo gli occhi su ciò ( io stesso fino a quindici anni fa ero un tiepido europeista).
    La seconda cosa (globalizzazione ecc.) è una sorta di bradisismo geoeconomico, sostanzialmente apolitico che nessuno ha mai progettato a tavolino, generato da concause di diversa natura e in parte addirittura ignote  ( per esempio la Cina -il gigante Cina!- esporta contemporaneamente nel mondo capitale e forza lavoro: un paradosso!) .  Molti cercano anche cinicamente di specularci sopra, ovvio, ma poi spesso si ritirano perché la paura prevale sulla prospettiva di profitto immediato. Cioè il singolo imprenditore o finanziere, malgrado le perplessità del suo referente politico,  è tentato a delocalizzare o minaccia di farlo perché vede a breve una occasione di profitto, ma a  media o lunga scadenza non è chiaro chi sarà l’attore vincente. Già, perché gli attori sono tanti e non sono -checché se ne pensi- coordinati fra loro, non esiste una “governance” planetaria che pianifica contemporaneamente i flussi finanziari e quelli migratori, gli andamenti delle quotazioni in borsa o le quote di import export  fra i vari Paesi.
    E’ singolare che contro questa “governance” immaginaria si scaglino contemporaneamente in perfetta sintonia tanto i “destri” quanto i “sinistri” pur partendo da presupposti formalmente antitetici. Si tratta di una vera e propria sindrome dell’intelletto, a sfondo monistico e paranoico, che però offre il vantaggio di tenere insieme a breve termine falsi ideali con falsi interessi. I falsi ideali sono, dal lato sinistro, la riproposizione dell’internazionalismo classico (“proletari di tutto il mondo unitevi!”) sempre più universale, sempre più astratto e infine ascaro nelle guerre imperialiste contro i “dittatori”. Dal lato destro i falsi ideali sono la riproposizione delle “piccole patrie” alla ricerca disperata di una perduta identità (per es. Padania e dintorni). I falsi interessi sono la difesa protezionistica, ma illusoria, dei residuali livelli di wellfare per i lavoratori dipendenti (a sinistra) o dei residuali margini di profitto per il popolino delle partite IVA (a destra).
    Ne consegue che il “nemico principale” rimane un’entità indistinta che può assumere inizialmente il volto bianco di Godmann Sachs, FMI, banchieri europei ecc. e che poi vira verso il giallo o il bruno.
    Infatti Lorenzo scrive:
    “questo processo, inevitabilmente proiettato a  trasformare il primo e il terzo mondo in vasi comunicanti (e quindi a falcidiare il tenore di vita del primo mentre rialza progressivamente quello del secondo), sta all’origine delle nostre sventure…”
    Certo, il tenore di vita dei cinesi è aumentato e pure quello dei brasiliani: è questo il punto! Se a noi questo dispiace, certamente non possiamo pretendere che dispiaccia anche e comunque, guardiamoci bene dal dire o anche soltanto dal pensare che loro stanno meglio a spese nostre, cioè perché noi stiamo peggio.
    Qui si arriva veramente al cuore del problema. Per capire, dovremmo uscire dalla mentalità economicista imperante e adottare un’ottica storicista.
    I profitti di cui l’Occidente  ha goduto per così lungo tempo mentre il “secondo mondo” languiva nella povertà o nella fame, di che cosa sono frutto? Dell’ingegno e della superiorità delle sue classi dirigenti? Questa sarebbe solo una risposta autoreferenziale, per non dire di peggio.
    Sono il frutto di una lunga accumulazione avvenuta in modo predatorio a livello planetario nei confronti del “secondo mondo”: si tratta di colonialismo e di imperialismo, più che di “capitalismo”.
    Il wellfare di cui i lavoratori hanno goduto in Occidente dopo la seconda guerra mondiale  è stato in parte una conseguenza “benefica” (ma a spese altrui!) del processo di accumulazione di cui sopra, e in parte conseguenza della terribile Rivoluzione comunista originata dalle contraddizioni dell’imperialismo (I e II guerra mondiale) e che grazie a queste contraddizioni ha dilagato su quasi metà del pianeta.  Questa minaccia costrinse la borghesia occidentale da un lato a unificarsi sotto l’egida della borghesia più potente, cioè quella anglosassone, e dall’altro lato a farsi  più prudente, virtuosa e generosa verso le classi subalterne: così nacquero lo “stato sociale” e la “democrazia” come li intendiamo oggi. Ma oggi tutto è rimesso in discussione: l’onda lunga del Comunismo si è esaurita da almeno tre decenni, perciò  la cupola anglofona della borghesia occidentale e imperialista (creatura animale, a differenza del capitalismo che è creatura vegetale) riscopre i suoi vecchi vizi e tenta di riappropriarsi di ciò che aveva perduto. Però il quadro attuale pur essendo per lei vantaggioso, presenta gravi incognite e sgradite sorprese, perché una parte consistente del “secondo mondo” svanita l’illusione del socialismo, ha comunque trovato, anche grazie alla riscoperta del mercato,  la forza di proseguire sulle sue proprie gambe e di svilupparsi, minacciando la supremazia economica dell’Occidente.
    Tornando dunque alla globalizzazione: è una immensa scacchiera dove si fronteggiano molti attori che giocano diverse partite e su questa scacchiera è posta, sia pure marginalmente, anche l’Italia con i suoi particolari problemi. Attualmente, anzi da sempre, siamo una pedina costretta a fare il gioco altrui. Se vogliamo diventare autonomi come nazione e fare il nostro gioco dobbiamo sganciarci  dal giogo euroatlantico e su questo i frequentatori del nostro blog sono più o meno tutti concordi, ma dovremo essere ben consapevoli che dopo si navigherà in mare aperto, quindi non meno, ma più globalizzazione: dovremo stabilire rapporti di partership con il secondo mondo, per esempio raccogliendo l’eredità di Enrico Mattei. Hic Rhodus,  hic saltus, chi cova sentimenti di superiorità nei confronti di Cina , Brasile, India, Vietnam ecc. (retaggio razzista borghese? Dite voi!) è bene che si faccia un severo esame di coscienza e decida chi è il nemico principale, perché è ovvio che non si può combattere su più fronti, solo un mentecatto lo può pensare!
     

  20. sandropascucci ha detto:

    non ho capito come vi ponete rispetto al signoraggio bancario..

  21. stefano.dandrea ha detto:

    Ribadisco: Noi non sappaimo mai cosa pensano di scuola, di agricoltura, di sanità, di settori industriali strategici, sul protezionismo, sul dirigismo, sul risparmio, sul consumismo i signoraggisti. Quando essi prenderanno posizione su questi temi capitali, allora diremo cosa pensiamo del signoraggio

  22. sandropascucci ha detto:

    ma non devi dire cosa pensate dei signoraggisti ma del signoraggio.

  23. sandropascucci ha detto:

    guarda.. ho letto l'altra tua risposta: https://www.appelloalpopolo.it/?p=6508#comment-3008
    lasciamo perdere..
    ciao.

  24. _Sillyhound ha detto:

    Si cambi la Costituzione…..

  25. Francesco ha detto:

    Ho letto con interesse l'articolo e mi è piacciuto. Ma non ho potuto non notare come il riferimento alla nostra Costituzione sia chiarito enumerando i diversi articoli, mentre per quanto riguarda i trattti europei questo non viene fatto. Mi è sembrato tanto un dare contro senza realment mettere in confronto Costituzione e Trattato europeo

    Poi, "In generale, l’Unione europea abbatte i confini degli stati europei, anche nei confronti dei paesi terzi e crea un mercato aperto nel quale deve vincere la logica del più forte. " cioè? A cosa ci si riferisce esattamente? Non necessariamente deve vincere la logica del più forte.

    Poi la prima cosa che mi viene da pensare è che, da questo punto di vista, la nostra Costituzione è meravigliosa. Perchè non se ne intravede neanche lontanamente l'applicazione di nessun punto? E' un dato di fatto che fare impresa, di qualunque tipo, in Italia non ha più senso con una tassazione smisurata ed un costo del lavoro altrattanto smisurato

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