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IL MIO PRIMO VIAGGIO A LOURDES
 

 


 

 

Ero partita per Lourdes tra lo stupore di parenti ed amici che continuavano a dirmi: “Ma sei sicura? Non c’è nessuno della tua età!” Non li ascoltavo, perché sapevo bene che quello che cercavo lo avrei trovato con molta semplicità e mi sarebbe bastato.
Ero partita per Lourdes alla ricerca della magia della Grotta, era questo l’unico motivo che mi aveva spinto ad andare, ma non c’è voluto molto a capire che non sarebbe stata l’unica cosa che avrei trovato lì.
Avevo compiuto però lo stesso errore che compiono quelli che non riescono a vedere le cose in profondità e l’ho compreso subito, quando la sera dell’arrivo mi sono recata sotto una pioggerellina non troppo pungente proprio alla Grotta di Massabielle e l’ho vista. Ero lì che osservavo gli altri e osservavo me, e tutto era come quando ne ero rimasta affascinata da bambina: il silenzio, la pace, la preghiera... Ma forse non era abbastanza. Il miracolo di Lourdes lo senti dentro, non c’è bisogno di credere a quelle stampelle appese o a quei voti appiccicati alle pareti delle basiliche, e io ho sentito che avevo sbagliato nella mia ricerca. Infatti, lì, di fronte a quella statua, nell’antro roccioso era come se dicessi: “Ok, sono qui, ho risposto al richiamo, adesso tocca a te”.


Ecco, di fronte a quella scena nella Grotta, puntavo lo sguardo e non vedevo in profondità, sentivo il silenzio , ma non lo ascoltavo, provavo la pace, ma quella provocata dal trasporto momentaneo. Avevo sbagliato ad iniziare un viaggio ritenendo che sarebbe finito una volta arrivata, perché Lourdes non può mai essere un arrivo, può solo provocare la voglia di ripartire un po’ cambiati. L’ho capito alla Grotta in quei giorni di cammino e, come la prima sera, sentivo dentro forti emozioni, mi commuovevo cercando di capire se è vero che con gli occhi umidi si sviluppa una vista migliore.
Alla fine è arrivato anche il ritorno, l’ho atteso con ansia per scoprire se davvero i miei occhi avevano imparato a vedere. È cambiato molto dalla prima sera quando Le ho detto in quella Grotta: “Eccomi, sono arrivata da te, ti offro il mio cuore perché tu riesca a guardarci dentro e a tenerlo al sicuro”. Se la mia prima preghiera fosse stata fatta alla fine del pellegrinaggio sarebbe stata: “Ti ringrazio per avermi aperto gli occhi e per avermi fatto vedere con il cuore, sono in cammino e da qui parto per la mia avventura.

 

Laura Simonetti

 

 

 

 

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