sabato 30 aprile 2011

Maggio

Ritorna maggio



Ritornano i suoi fiori




Quest'anno per la prima volta anche la palma è fiorita



giovedì 28 aprile 2011

Curiosità


Prossimo esame di mia figlia: Storia contemporanea
Mentre mi accompagna al supermercato racconta come siano cambiate le modalità di voto dal 1861 ad oggi.


Nel 1861 vengono estese a tutto il regno le regole valide in Piemonte: possono votare solo i cittadini maschi con 25 anni compiuti, in grado di leggere e scrivere e paganti almeno 40 lire di imposte annue


Nel 1882 (De Petris): sempre maschi, età minima 21 anni, sempre saper leggere e scrivere o in alternativa 20 lire di imposte annue


Nel 1888 (Crispi): tutto come prima salvo le imposte che scendono a 5 lire annue

Nel 1912 (Giolitti) si arriva al suffragio universale maschile.
Se non si sa leggere e scrivere però bisogna aver compiuto trent'anni


Dal 1919 non c'è più la distinzione tra alfabetizzati e analfabeti


Dal 1946 (bontà loro,intendo dei legislatori, questo è commento mio) possono finalmente votare anche le donne


Sembra una banalità oggi esser chiamati a votare

Riflettere un momento sull'iter può renderci più consapevoli?


Riporto altre curiosità che ho trovato:

1861

2011

Capitale:

Torino

Roma

Superficie:

259.320 Km2

301.336 Km2

Popolazione:

22 Milioni

60.494.632

Aventi diritto al voto:

400.00(2%Pop.)

47 milioni(78%Pop.)




Età media:

33 anni

41.8 anni

Tassi fecondità:

4.1

1.41

Giovani (sotto i 14 anni)

32%

14.1%

Anziani (sopra i 61 anni)

8%

19.7%

Mortalità infantile

25%

5.61%

Statura media uomini

158 Centimetri

174 Centimetri

Speranza di vita

Uomini:42anni – Donne:43

Uomini:73 anni – Donne: 82

Matrimoni

8

4

Analfabetismo

70%(90% al sud)

12%

Pil

25 Miliardi di lire

1.313.374.542 Euro

Debito pubblico

2 Miliardi e mezzo di lire

1.869 Miliardi di euro

Reddito media annuo

361 Lire

18.873 Euro

Spesa pubblica per l'istruzione

0.1 Miliardi di lira

44 Milioni di euro

Costo del pane

0.44 lire Kg

2.70 Euro Kg

Teatro

2.60 Lire

30 Euro

Costo francobollo

5 Centesimi di lira

60 Centesimi di euro

Emigranti

135.000

113.000

Rete ferroviaria

2.035 Chilometri

15.974 Chilometri


martedì 26 aprile 2011

Ecstasy




Quasi finiti anche gli interventi di educazione alla salute nelle classi seconde. Quest'anno su richiesta di due consigli di classe è stato introdotto un argomento nuovo: l'ecstasy o 3,4-metilenediossimetamfetamina
Nome troppo difficile da memorizzare: e infatti ne è stato scelto uno molto più accattivante ed evocante rapimenti mistici

Una semplice compressa bianca?
Troppo banale: e infatti ci si è sbizzarriti con la fantasia per richiamare alla mente innocui dolcetti infantili


Descrivere ai ragazzi gli effetti a lungo termine associati all'uso della sostanza (neurodegenerazione con distruzione delle terminazioni assonali, anomalie neuropsichiatriche acute e croniche) o gli effetti indesiderati che a volte si manifestano (nausea, brividi, offuscamento della vista, ipertensione con rottura di vasi e conseguente emorragia, svenimento, convulsioni, morte per arresto cardiaco) può servire ad allontanerne anche uno solo dal richiamo delle nuove sirene?
Non credo.
Perchè se è vero che è importante informare è molto più vero che ciò non basta


Faccio mie le parole di Vincenzo Andraous:


"Le droghe hanno sempre avuto facile accesso, ricordo bene ai miei tempi la droga protestataria, contestataria, la droga nelle vene difficili da trovare, le mani sporche, le ginocchia piegate, nei vicoli, nei sottopassi, nelle strade, un movimento claudicante, palese caducità della carne e della mente in disfacimento.
Nella vita di un ragazzo il gruppo ha una grande importanza, è della sua struttura, delle sue regole, nelle sue dinamiche, dagli strumenti usati che possono e debbono fuoriuscire personalità formate, mature, rispettose di se stessi e degli altri.
Ma qualcosa interferisce, fa resistenza, una legge non scritta, un codice morale contrapposto e antitetico alla realtà sociale, fa sì che il plotone spinga e obblighi a conformarsi, a testuggine, dentro un quadrato poco propenso alla mediazione. La fascinazione del proibito, la roba e la violenza, mischiano le carte disposte sul tavolo, l'identità declinata sui documenti cambia forma, cresce la metamorfosi sociologica, l'uso che si fa della droga, compatibilmente con la necessità di non risultare precario anche sul banco di scuola, sul posto di lavoro, in famiglia, all'oratorio, quando non si regge il rimprovero nè la punizione, ma si vuol essere ascoltati da qualcuno che non fa il maestro e si prende cura delle proprie ferite ancora aperte.
Forse occorre uno sforzo serio di riflessione per indagare il bisogno di un ragazzo di fare il pieno di droga, a partire dal fatto che l'uso ed abuso è incredibilmente vasto, non lo si mette più in pratica nei vicoli bui, ma sdraiati sui muretti, nei loft, nei servizi dei luoghi di lavoro e delle discoteche.
Perchè mio figlio si droga?
Forse perchè non sappiamo fare tesoro del suo frastuono, non riusciamo a dare coraggio al bene che diciamo di volergli, allora occorre rispettare di più quato amore, anche quando nostro figlio non arretra, non avanza, non parla, non chiede aiuto, ma proprio dove non sono presenti i genitori, gli adulti, gli educatori, aumenta la loro vulnerabilità e fragilità."

domenica 24 aprile 2011

Auguri



Serena Pasqua




sabato 23 aprile 2011

giovedì 21 aprile 2011

Leggi


Lezione di inglese: uso dei cartelli di divieto e di obbligo
La fotocopia distribuita per i compiti a casa riporta alcuni esempi di strane leggi americane ancora in vigore
L'insegnante ci racconta di Jeff Koon e Andy Powell che ancora studenti hanno attivato un sito web utilizzato come raccolta delle leggi più bizzarre del mondo. In seguito hanno anche scritto "Wearing of this garment does enable you to fly" ove sono raccolte le norme più strane ed assurde degli Stati Uniti di America

Ne riporto solo alcune:

  • in Ohio è vietato lanciare serpenti a sonagli addosso alle altre persone
  • nello stato di New York è vietato tenere un gelato in tasca di domenica mentre si passeggia per le strade della capitale.
  • in Alaska è vietato gettare un alce vivo dall’aereo
  • è previsto il carcere per coloro che facciano boccacce ai cani dell’Oklahoma.
  • in Texas è vietata l’intera Enciclopedia Britannica perché contiene la formula per farsi la birra in casa.
  • in Massachusetts è vietato guardare all'interno delle auto per strada
  • in Ohio non è lecito dare da bere ai pesci.
  • nella Carolina del Sud non è possibile tenere cavalli dentro la vasca da bagno.
  • in Alabama non si può andare in chiesa con baffi finti.
  • in Arizona non si deve sorridere in pubblico se ti manca più di un dente in bocca.
  • nello Utah puoi conservare un ordigno nucleare in casa. Ma è vietato farlo esplodere, altrimenti, se si sopravvive, si può incorrere in guai, e gravi, con la giustizia.
Sarebbe interessante risalire alle ragioni che hanno portato a tali formulazioni e verificare nel nosto ordinamento cosa esiste di simile

Lascio la ricerca a qualche volontario

mercoledì 20 aprile 2011

Estrazione Dna




Ultima attività di laboratorio prima delle vacanze pasquali

Venerdì abbiamo provato ad estrarre Dna dai kiwi

Ho trovato in rete tutta la procedura passo passo con relative fotografie: link

E' talmente semplice che il risultato è assicurato

Reazione della classe: buona parte entusiasta nel vedere la masserella bianca raccolta

Due o tre studenti però titubanti: "Ma siamo sicuri che sia Dna?"
Solo per questa domenda si meriterebbero un incremento di voto

Siamo sicuri?
Il tentativo di colorazione con orceina acetica non ha fornito nessun risultato positivo

L'assistente tecnico: "E' una procedura che ci hanno trasmesso dal Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, sarà quindi Dna di sicuro"

Sarà

martedì 19 aprile 2011

Cammina cammina


Capita che la pompa dell'acqua del motore debba essere sostituita

Capita che le soluzioni più ovvie (auto sostitutiva) arrivino a scoppio ritardato e cioè quando in concessionaria non ne è più disponibile nessuna

Passare una mattina intera nella sala d'attesa magari correggendo verifiche potrebbe essere una soluzione, se piovesse

Decido quindi di impiegare altrimenti il mio tempo.

La concessionaria è a Curno, mia mamma abita a Brembate Sopra
I mezzi pubblici mi accorcerebbero la strada di circa due chilometri e su un tragitto di sette reputo non valga la pena aspettarli

Così nell'aria frescolina del primo mattino intraprendo la camminata
Il primo pezzo è il peggiore: la statale non è certo progettata per un pedone e sono obbligata a camminare nell'erba che borda la strada per non rischiare la vita inutilmente
Osservo
E' una sequela infinita di immondizia.
Penso sia inconcepibile che si possa gettare tutto dall'auto: bottiglie di birra vuote, blister di medicine, un vasetto di omogenizzato, i contenitori di plastica delle sorpresine degli ovetti, bottiglie di plastica di ogni tipo, scatolette di succo in tetrapak, lattine più o meno schiacciate, fogli vari, stracci, gli involucri di tutte le merendine, contenitori di plastica non meglio identificati,persino due calzini bianchi a distanza di circa 20 metri uno dall'altro.
Il primo premio in assoluto (per il numero di esemplari presenti) va ai pacchetti di sigarette.
I mozziconi poi costituiscono una fila ininterrotta.
Pollicino con questi avrebbe sicuramente ritrovato la strada di casa

Eppure c'è anche altro: ci sono i fiori dei trifogli, delle ortiche, altri
Ciascuno ha la sua forma particolare e penso potrei fare una lezione anche sul bordo di una strada.
Le monocotiledoni stanno già spigando a testimonianza del ciclo vitale tanto breve
Si vedono benissimo le foglie parallelinervie e le retinervie

Arrivo a Ponte San Pietro e abbandono la statale
Sono ancora sulla strada ma rispetto a prima è la pace.
Attraversando il ponte pedonale gettato sul Brembo vorrei fermarmi a guardare quell'acqua un po' cupa che scorre ma ho una tabella di marcia da rispettare

In auto sarò passata centinaia di volte ma quanti particolari la velocità ci fa perdere: siepi, giardini, alberi, case sembrano tutti nuovi

Un'ora di pausa e riparto
Cambio anche un poco il percorso
Scopro tutta una zona industriale costeggiandola dall'alto che richiama agglomerati di inizio secolo.
Le ciminiere di mattoni, gli edifici con i tetti asimmetrici e appuntiti
Mi avvolge l'odore delle officine, l'odore che producono le smerigliatrici quando limano il ferro, odori dimenticati
Cammino sui petali sbiaditi del glicine, altri petali bianchi svolazzano spostati dal vento prodotto dalle auto
Di nuovo la statale, di nuovo il caos
Nonostante le auto e i loro gas di scarico riesco a sentir l'odore dell'erba tagliata perchè rispetto all'andata la temperatura è salita e gli aromi si espandono meglio

Arrivo in perfetto orario: l'auto è pronta

lunedì 18 aprile 2011


L'uccello prigioniero nella gabbia,
l'uccello libero nella foresta:
quando venne il tempo s'incontrarono,
questo era il decreto del destino.
L'uccello libero grida al compagno:
« Amore mio, voliarno nel bosco! »
L'uccello prigioniero gli sussurra:
« Vieni, viviamo entrambi nella gabbia ».
Dice l'uccello libero.- « Tra sbarre,
dove c'è spazio per stendere l'ali? »
Ahimé », grida l'uccello nella gabbia,
Non so dove appollaiarmi nel cielo ».

L'uccello libero grida:
« Amore mio, canta le canzoni delle foreste ».
L'uccello in gabbia dice:
« Siedi al mio fianco,
t'insegnerò il linguaggio dei sapienti ».
L'uccello libero grida: « No, oh no!
I canti non si possono insegnare ».
L'uccello nella gabbia dice: « Ahimé,
non conosco i canti delle foreste ».

Il loro amore è intenso e struggente,
ma non possono mai volare assieme.
Attraverso le sbarre della gabbia
si guardano e si guardano, ma è vano
il loro desiderio di conoscersi.
Scuotono ansiosamente le ali e cantano:
« Vieni vicino a me, amore mio! ».
L'uccello libero grida:
« E' impossibile, temo le porte chiuse della gabbia ».
L'uccello in gabbia sussurra.- « Ahimé,
le mie ali sono morte e impotenti ».
Tagore

domenica 17 aprile 2011

giovedì 14 aprile 2011

Orienteering




Finite le due giornate dedicate all'utilizzo delle ore a disposizione degli studenti per lo svolgimento delle assemblee di Istituto.

Elenco dei corsi attivati: Matematica di Clifford (per pochi eletti), gruppo computer, ballo latino americano, arrampicata,orienteering, giocoleria, gruppo arti marziali, salute e trasporto (dovrò informarmi per capire che hanno fatto), playstation, scacchi, briscola chiamata, magia, giochi in scatola (perchè giocare a scuola con i compagni è tutta un'altra cosa rispetto a casa), attualità, nucleare, arcigay, blues, rap, hippop, jam session, musica nel tempo a oggi, coro a cappella, dal jazz a oggi, tecktonik, teatro, alle radici dell'horror, scrittura, tesine, cineforum, anime e Manga

Scuola più o meno trasformata in un caos (come tutte le altre volte), alunni in parte assenti per un'interpretazione dell'attività come vacanza (come tutte le altre volte), insegnanti brontolanti dirottati a far la balia (come tutte le altre volte), pochi colleghi impegnati in corsi di approfondimento (come tutte le altre volte)

Novità: dalle undici della seconda giornata un lato del cortile adibito a palco per un concerto e l'altro lato a grigliata con gli alpini a far da cuochi

Quest'anno non sono rimasta a scuola
Tempo fa un alunno della quinta ereditata mi aveva chiesto la disponibilità a seguirli nell'attività di orienteering
Perchè no? sempre meglio che veder lanciare in aria shaker o anelli colorati

Ottima scelta
Nella mezz'ora teorica introduttiva ho imparato i rudimenti di questo sport e come si leggono le cartine (almeno in teoria) per poi salire in Città Alta a cimentarmi con la gara vera e propria.

Cronistoria:
Non sono mai stata brava a leggere cartine, nemmeno quelle stradali, e quindi nella fase iniziale ho fatto perdere parecchio tempo alla collega (la nostra squadra era costituita dalle due insegnanti che forse avrebbero dovuto sorvegliare gli studenti. Ma come è possibile sorvegliare trenta ragazzi dispersi per la città alla ricerca di lanterne segnaletiche? Meglio far la gara con loro)
Dopo esser finite completamente fuori strada e fuori posto abbiamo cambiato tattica.
Primo individuare il punto tappa dalla cartina e secondo lasciar perdere la mappa e raggiungere il punto tappa sfruttando le conoscenze topografiche acquisite in diciotto anni di insegnamento al Sarpi in Città Alta
Risultato: nonostante non ci sia mai passato per la testa di metterci a correre come facevano i ragazzi, in entrambe le mattinate ci siamo piazzate a metà classifica circa, con un tempo solo doppio rispetto al primo arrivato al traguardo.
Abbiamo potuto visitare gli scorci più caratteristici della città, goderci il sole e anticipare un poco le vacanze pasquali che inizieranno settimana prossima.
Sicuramente in un percorso vero tra i boschi fosse dipeso da me saremmo ancora adesso disperse

Passando nei pressi della Rocca abbiamo incontrato in entrambe le mattinate l'addetto alle pulizie che ci ha guardato un po' incuriosito mentre avvicinandoci alla lanterna procedevano alla punzonatura del cartellino di controllo.



Potrebbe aver pensato :"Ma queste non hanno niente altro da fare nella vita che gironzolare per Città Alta a giocare?"

Per una volta si può anche fare

martedì 12 aprile 2011




Vecchio pioppo!
Sei caduto
nello specchio
dello stagno addormentato,
piegando la fronte
al tramonto.
Non è stato il roco uragano
a spezzare il tuo tronco
né la pesante ascia
del boscaiolo, che sa
che tu devi
rinascere.

E' stato il tuo spirito forte
a chiamare la morte
vedendosi senza nidi, dimenticato
dai pioppi bambini del prato.
Gli è che tu avevi
sete di pensiero,
e la tua enorme testa centenaria,
solitaria, ascoltava i canti
lontani dei tuoi fratelli.

Non sarai più la culla
della luna,
né il magico riso
della brezza
né il bastone di una stella
a cavallo.

Non tornerà la primavera
della tua vita, né vedrai fiorire
i seminati.

Sarai nido di rane
e di formiche.
Avrai per capelli le ortiche
e un giorno la corrente
porterà via la tua corteccia
tristemente.

Vecchio pioppo!
Sei caduto
nello specchio
dello stagno addormentato.
Ti ho visto cadere al crepuscolo
e scrivo la tua elegia
che è anche la mia.

F G Lorca

Da Gagarin alle stelle

La_conquista_dello_Spazio

Viaggio nel sistema solare.

Sabato 9 aprile 2011, ore 11 è stata inaugurata la mostra dedicata a Gagarin presso le sale del Museo Caffi

Cinquanta anni fa, il 12 aprile 1961, Yuri Gagarin a bordo della navicella Vostok fu il primo uomo a varcare la soglia dello spazio, a sollevarsi da Terra, a salire oltre il cielo, fino al vuoto cosmico.

Per l'umanità fu un evento epocale, si apriva la cosiddetta "Era Spaziale". Il volo di Gagarin durò soltanto 89 minuti, il cosmonauta sovietico percorse un'orbita attorno alla Terra e poi tornò sul nostro pianeta: a settemila metri di altezza venne proiettato al di fuori della navicella grazie alla poltroncina eiettabile e atterrò appeso a un paracadute. Le imprese spaziali sovietiche furono in buona parte dovute al genio di Sergej Pavlovich Korolev, "costruttore capo" che morì l'11 gennaio 1966. La sua morte decise le sorti della "gara spaziale" verso la Luna a favore degli americani che giunsero sul nostro satellite il 20 luglio 1969. In questa mostra ricordiamo il viaggio di Gagarin come avvio di un periodo di esplorazione dello spazio che ha portato, soprattutto mediante sonde automatiche, a scoprire i mondi del Sistema Solare e non soltanto.


Per contrasto dalle Metamorfosi di Ovidio:

E subito dedica il suo ingegno a un campo ancora inesplorato, sovvertendo la natura. Dispone delle penne in fila, partendo dalle più piccole via via seguite dalle più grandi, in modo che sembrano sorte su un pendio: così per gradi si allarga una rustica zampogna fatta di canne diseguali. Poi al centro le fissa con fili di lino, alla base con cera, e dopo averle saldate insieme, le curva leggermente per imitare ali vere. Icaro, il suo figliolo, gli stava accanto e, non sapendo di scherzare col proprio destino, raggiante in volto, acchiappava le piume che un soffio di vento sollevava, o ammorbidiva col pollice la cera color dell'oro, e così trastullandosi disturbava il lavoro prodigioso del padre. Quando all'opera fu data l'ultima mano, l'artefice provò lui stesso a librarsi con due di queste ali e battendole rimase sospeso in aria. Le diede allora anche al figlio, dicendogli: "Vola a mezza altezza, mi raccomando, in modo che abbassandoti troppo l'umidità non appesantisca le penne o troppo in alto non le bruci il sole. Vola tra l'una e l'altro e, ti avverto, non distrarti a guardare Boòte o Èlice e neppure la spada sguainata di Orìone: vienimi dietro, ti farò da guida". E mentre l'istruiva al volo, alle braccia gli applicava quelle ali mai viste. Ma tra lavoro e ammonimenti, al vecchio genitore si bagnarono le guance, tremarono le mani. Baciò il figlio (e furono gli ultimi baci), poi con un battito d'ali si levò in volo e, tremando per chi lo seguiva, come un uccello che per la prima volta porta in alto fuori del nido i suoi piccoli, l'esorta a imitarlo, l'addestra a quell'arte rischiosa, spiegando le sue ali e volgendosi a guardare quelle del figlio. E chi li scorge, un pescatore che dondola la sua canna, un pastore o un contadino, appoggiato l'uno al suo bastone e l'altro all'aratro, resta sbalordito ritenendoli dèi in grado di solcare il cielo. E già s'erano lasciati a sinistra le isole di Samo, sacra a Giunone, Delo e Paro, e a destra avevano Lebinto e Calimne, ricca di miele, quando il ragazzo cominciò a gustare l'azzardo del volo, si staccò dalla sua guida e, affascinato dal cielo, si diresse verso l'alto. La vicinanza cocente del sole ammorbidì la cera odorosa, che saldava le penne, e infine la sciolse: lui agitò le braccia spoglie, ma privo d'ali com'era, non fece più presa sull'aria e, mentre a gran voce invocava il padre, la sua bocca fu inghiottita dalle acque azzurre, che da lui presero il nome. Ormai non più tale, il padre sconvolto: "Icaro!" gridava, "Icaro, dove sei?" gridava, "dove sei finito? Icaro, Icaro!" gridava, quando scorse le penne sui flutti, e allora maledisse l'arte sua; poi ricompose il corpo in un sepolcro e quella terra prese il nome dal sepolto.