Con il termine bite (in italiano si direbbe placca occlusale) identifichiamo una categoria di apparecchi che ricoprono la dentatura modificando in modo reversibile la chiusura dei denti (figura 1, 2) Il vantaggio di modificare reversibilmente la chiusura dei denti sta nel fatto che qualore occorresse cambiare tipo di bite o correggere quello presente lo si potrà fare con molta facilità senza alcun danno per la dentatura. Quindi con bite si identifica un gruppo di apparecchi che hanno forme diverse allo scopo di svolgere funzioni diverse.

Figura 1

Figura 2

Bite applicato all’arcata inferiore per riequilibrare la chiusura della bocca in paziente con “disfunzione dell’ATM”.

Bite della figura accanto.


Le patologie che più frequentemente si riscontrano e che pertanto richiedono l’applicazione di un bite sono la “disfunzione dell’ATM” e le “parafunzioni–bruxismo, serramento”.

Il Bruxismo, è un disturbo prevalentemente maschile presente nel 8-10% delle persone, è lo sfregamento inconsapevole dei denti con emissione di rumore stridulo. Non si tratta di un tic innocuo, ma di movimenti non dipendenti dalla volontà che però determinano usura ai denti, ritiro delle gengive e dell’osso responsabile di mobilità dei denti e di sensibilità al caldo/freddo, nonché stanchezza e dolore alla muscolatura masticatoria, all’ATM, ai muscoli del collo e della schiena; la terapia consiste nell’applicazione di bite (figura 3, 4, 5) con l’associazione di tecniche di autocontrollo e di rilassamento in quanto il bruxismo è presente nei pazienti nelle condizioni di forte stress psicologico. Accade spesso che i bambini nella fase di cambiamento dei denti di latte possano bruxare, in questo caso non c’è da preoccuparsi perché il disturbo tende a passare spontaneamente.


Il Serramento è una parafunzione simile al bruxismo, si tratta di un disturbo prevalentemente femminile, caratterizzato da stretta inconsapevole dei molari intensa e prolungata senza emissione di alcun rumore. Anche in questo caso non ci troviamo di fronte ad un tic innocuo, ma è la manifestazione fisica di forte stress psichico.
Le conseguenze del serramento, sono quelle che già abbiamo descritto nel bruxismo, ma più gravi in quanto la tensione muscolare sviluppata è costante nel tempo.
La terapia è dello stesso tipo di quella del paziente bruxista.
Per entrambi i problemi purtroppo non disponiamo di terapie farmacologiche efficaci, anche se spesso data la presenza di una componente ansioso-depressiva si tende a curarli con antidepressivi e ansiolitici che tuttavia hanno limitata efficacia sulle parafunzioni.

 

Figura 3

Figura 4

Bite notturno applicato all’arcata superiore in paziente bruxista.

Bite della figura accanto.


Figura 5

Dettaglio della figura 3, che evidenzia il danno all’incisivo inferiore
(morte del nervo e cambiamento del colore) determinato dal bruxismo.


Quanto esposto naturalmente non è esaustivo sul capitolo dei bite ma vuole solo essere una nota informativa per persone che si pongono delle domande sull’argomento. Per chi voglia pormi dei quesiti sull’argomento potrà farlo al seguente indirizzo e-mail: antonio.err@libero.it