Alchimie Fotografiche

Tecniche Fotografiche Alternative e Creative

 

 

 

Come ?    

Le tecniche

Mettere le mani in pasta, aspettare che il prodigio si realizzi, trattenere il fiato per poi accorgersi che non esistono più cloni, che ogni opera è unica ed irripetibile, come lo è l’uomo...potersi sentire un po’ creatore, questa è la vera alchimia!

 

 

I Bromoli sono stampe per ingrandimento effettuate su una convenzionale carta al bromuro nella quale, l'argento viene rimosso e sostituito dal pigmento di un inchiostro grasso. Il procedimento fu ideato nel 1907 da E.J. Wall ed utilizzato da alcuni fotografi pittorialisti della prima metà del '900, si basa sulla caratteristica che possiede la gelatina dell'emulsione fotografica di rigonfiarsi in misura variabile, se bagnata opportunamente, e di respingere o far aderire gli inchiostri grassi per tipografia..

Le Cianotipie sono fotografie stampate a mano per contatto utilizzando la luce del sole o una lampada a radiazioni ultraviolette su di una superficie sensibilizzata precedentemente. Il procedimento utilizza un’antica tecnica di stampa fotografica ai sali di ferro, inventata nel 1842 da J. Herschel. Il colore blu della stampa è dovuto al sale di ferro che si forma dalla reazione fotochimica e nel successivo lavaggio con acqua.

 

Le Fine-Art sono fotografie stampate a mano per ingrandimento dall'autore, secondo la tradizionale tecnica fine-art, su carta baritata, a cui è seguito uno o più bagni di intonazione (Tiourea, Selenio, Oro …)

Le Gelatine al bromuro sono stampe per ingrandimento effettuate su carte per acquerello sensibilizzate a mano con gelatina al Bromuro di Argento preparata dall'autore. A volte dopo la stampa è seguito un bagno di sbianca per effetto acquaforte, che, assieme alla granulosità della carta esalta l'effetto pittorico dell'immagine.

 

Le Gomme bicromate sono fotografie stampate a mano per contatto utilizzando la luce del sole o una lampada a radiazioni ultraviolette su di una superficie sensibilizzata precedentemente. Il procedimento utilizza un’antica tecnica di stampa fotografica messa a punto da A. Poitevin nel 1855, che utilizza la proprietà della gomma arabica che, se colpita dalla luce U.V. in presenza di un bicromato, diventa insolubile. Il colore delle stampe è dovuto all'utilizzo di tempere per pittura, che vengono miscelate alla gomma arabica al momento dell'utilizzo.

 

Le Kallitipie e Bruno Van Dick sono fotografie stampate a mano per contatto, utilizzando la luce del sole o una lampada a radiazioni ultraviolette su di una superficie sensibilizzata precedentemente. Il procedimento utilizza un’antica tecnica di stampa fotografica ai sali di ferro, inventata nel 1842 da J. Herschel e sviluppata da W. J. Nichol nel 1899. L'immagine bruna è costituita dai granuli di argento che si formano sulla superficie e tra le fibre della carta  

Le Lith-prints sono fotografie stampate fine-art per ingrandimento su carta baritata che successivamente possono anche essere intonate al selenio e all'oro. La tecnica di stampa utilizza la proprietà che hanno i rivelatori lith molto diluiti di sviluppare per "contagio" l'immagine latente sulla carta esposta alla luce dell'ingranditore. E' una tecnica di stampa ancora tutta da scoprire, la nuova frontiera della stampa d'arte fotografica.

 

Le Resinotipie sono fotografie stampate a mano per contatto con un positivo, utilizzando la luce del sole o una lampada a radiazioni ultraviolette su di una superficie sensibilizzata precedentemente ed elaborata successivamente all'esposizione. E' uno dei pochi procedimenti fotografici ideato da un italiano. Fu presentato infatti da Rodolfo Namias nel 1922 e restò in uso sino al 1930 allorché smisero di essere commercializzati i prodotti per il processo, dei quali non si conoscevano le ricette. Si deve ad un altro fotografo italiano, negli anni '90, W. Zanbianchi la risoluzione dei misteri legati al processo e la riproposta di queste stampe dalla tattilità e superficie affascinanti. Il procedimento sfrutta la caratteristica della gelatina, in presenza di un bicromato, di perdere in misura variabile il suo potere rigonfiante se colpita da luce U.V.
La colorazione è dovuta ad un pigmento in polvere, fuso con pece greca (colofonia) e triturato finemente, che rimane adeso per aspersione sulla gelatina rigonfiata
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Le Stampe alle Polveri sono fotografie stampate a mano per contatto con un positivo, utilizzando la luce del sole o una lampada a radiazioni ultraviolette su di una superficie sensibilizzata precedentemente ed elaborata successivamente all'esposizione. La sua invenzione sembra debba essere attribuita all'italiano Giuseppe Devincenzi nel 1854 e può definirsi una stampa a secco, non richiedendo nessun liquido né per lo sviluppo, fissaggio o lavaggio. Sfrutta la caratteristica della gomma arabica che, miscelata con una sostanza zuccherina e in presenza di un bicromato, rimanere appiccicosa in misura variabile se colpita da luce U.V.
La colorazione è dovuta alle polveri o terre di uso pittorico che vengono poi adese per aspersione sulla superficie appiccicosa. E' unica tra le stampe fotografiche per la fantastica sericità della superficie.

 

I Viraggi per Mordenzatura sono stampe  per ingrandimento su carta fotografica politenata. Successivamente l'immagine subisce un particolare bagno di sbianca attraverso il quale i sali di argento acquistano proprietà mordenzanti per cui riescono poi a fissare  coloranti basici di origine organica; successivi bagni sia di sbianca che di lavaggio terminano il trattamento. L'autore, partendo dal procedimento originale, noto già nella prima metà del '900, ha elaborato una sua personale modalità di esecuzione al fine di ottenere effetti policromatici e "corrosivi".

Date le variabili in gioco nel processo, ogni stampa è inevitabilmente un pezzo unico.

 

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