ANTROPOLOGICA

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Antropologia culturale: un motore per l'innovazione

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«According to the American Anthropological Association (AAA), "Anthropology is the only contemporary discipline that approaches human questions from historical, biological, linguistic, and cultural perspectives." Undergraduate anthropology students learn how to study people and communities while the master's degree students learn how to combine their data and skills to solve problems.» (Tanisha Mathis, The Sandspur, 1/11/05, versione on line del periodico cartaceo)

L'importante apporto delle scienze EtnoAntropologiche è oramai un fatto consolidato in molti campi, dalla cooperazione alla gestione sostenibile del territorio, dalla innovazione e gestione del personale nelle imprese alla gestione delle relazioni tra enti e cittadini.

L'economia Italiana, ed in particolare quella della nostra regione, è basata sulla piccola e media impresa. Intendiamo offrire servizi alle imprese, enti locali e istituzioni che spesso hanno bisogno di consulenze o ricerche puntuali ma non dispongono, per scelta o per dimensione, di un proprio ufficio ricerche.

Il punto forte del metodo Etnoantropologico è il contatto diretto (osservazione partecipante) per periodi prolungati nel contesto di studio. La frequentazione ripetuta e regolare di luoghi, persone e momenti cruciali, abbinato ad uno studio realizzato su fonti tradizionali (analisi bibliografica e archivistica per un primo inquadramento del tema; analisi storica, demografica, socio-culturale per una conoscenza approfondita del contesto), consentono di raggiungere un elevato grado di comprensione dei fenomeni e dei contesti in esame.

Altro punto importante da sottolineare sono le competenze di 'ricercatore' intese in senso più generale. Il ricercatore è specializzato nel reperire informazioni, elaborarle e sintetizzarle in forma comprensibile. Queste competenze possono essere molto utili anche in ambiti non direttamente collegati con le proprie materie di specializzazione, realizzando ricerche e fornendo rapporti di ricerca che permettono alle imprese o agli enti di prendere decisioni. Le imprese si trovano oggi in una crescente necessità di informazioni e di ricerche provenienti dal mondo scientifico, spesso però si trovano in difficoltà nel reperire o nel rielaborare queste informazioni in forma direttamente utilizzabile per fini applicativi e produttivi.

La necessità di disporre di informazioni organizzate e di consulenze, è accresciuta in una situazione dove l'incontro tra culture diverse (intese non solo come provenienze da paesi diversi, ma anche come culture aziendali, imprenditoriali, di enti e istituzioni) è quotidiano e genera crescenti complessità e incompresioni.

Operare in un modello di sviluppo sostenibile, che includa il benessere degli individui, delle collettività, le problematiche ambientali, ecologiche ed energetiche, comporta la necessità disporre di un flusso di informazioni di dettaglio che affianchino ed integrino le tradizionali informazioni di tipo economico e statistico,

Dobbiamo considerare inoltre, per la solidità delle imprese, l'importanza di poter attingere all'accumulo di problem solving e vocazioni maturate nel tempo, che sono incorporate nella storia di impresa e del territorio, sia recente che remota. Storia intesa come serbatoio di risorse e capitali culturali per proiettare il futuro

Partendo dalle specifiche competenze Etnoantropologiche, la nostra impresa intende operare in rete con altre imprese o esperti (ad es. esperti di marketing, di publishing, psicologi del lavoro, esperti nella gestione e formazione delle risorse umane, tecnici ecc.), preferibilmente operanti sul territorio, per creare team di ricerca ad hoc che soddisfino le esigenze della committenza, con una particolare attenzione alle applicazioni delle nuove tecnologie ed ai linguaggi visivi ed artistici. Intendiamo inoltre promuovere una rete di collaborazioni con musei, imprese, centri culturali, scuole, comuni, università ed altri soggetti, privati e pubblici, che operano nei settori della cultura, della scienza e della sua applicazione e diffusione.

Polveri sottili: cosa possiamo fare e quali sono le fonti di dati

Qualche giorno fa ho scritto due post sul mio sito personale, uno sulle fonti di emissioni di PM10 e le ordinanze  di idati e uno su "Accendere il fuoco dall'alto: ridurre emissioni e massima efficienza"

Due motivi mi hanno spinto:

1. Sento troppo spesso fare affermazioni senza citare quali sono le fonti. Se non ho dati e fonti, sono opinioni, che possono essere anche giuste, ma non possono essere una base di discussione. ARPAT, Unione Europea e ISPRA non sono ragionevolmente d'accordo, e con minime varia nel riportare che la principale fonte sia il riscaldamento. Mi piace parlare e confrontarmi, ma vorrei farlo su basi ragionevoli e non su sentito dire. SE qualcuno ha studi affidabili per confutare discutiamone. Ho quindi pubblicato Polveri sottili ed ordinanze con alcuni dati per avviare una riflessione sistematica. (Link alla fonte dati dell'immagine ARPAT)

2. Credo imporante pensare a cosa possiamo fare noi, piuttosto che concentrarci sempre su quell oche possono fare gli altri. Nello specifico, possaimo certo rifletter sulle politiche nazionali, ma poi dobbiamo nache pensare a quell che facicamo, dato che se bruciamo le potature, oltre a disperdere la maggior parte dei nutrienti sottratti alla terra, che si concentrano nelle ramaglie e nelle foglie, creiamo una gran quantità di PM10 e PM2,5. Accendere il fuoco dall'alto è una tecnica che da ottimi risultati, semplifica l'accensione del fuoco e riduce le emissioni.

 
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