Il gruppo Alpini di Limbiate si costituisce nel mese di febbraio
1958; e compie quindi quest’anno cinquantanove anni di vita.
La prima
sede del gruppo viene fissata sopra il bar Ciavin; la vita associativa è
intensa e il gruppo garantisce la presenza a tutti i momenti
istituzionali della Sezione, in particolare alle adunate nazionali.
Il terremoto in Friuli
del 1976 costituisce la svolta epocale dell’Associazione Nazionale
Alpini, che da questo momento si dota di strutture sempre più
efficaci ed efficienti per gli interventi di protezione civile. Di
conseguenza il gruppo di Limbiate è coinvolto, pur con il limite
delle sue possibilità, con uomini e risorse finanziarie a queste
iniziative, tra cui ricordiamo:
- intervento in Friuli
negli anni 1976 e 1977
- intervento in
Toscana nel 1996
- intervento in Umbria
negli anni 1997 e 1998.
Nel 1983, il gruppo
costruisce e dona alla collettività il monumento agli Alpini a
Mombello.
La fine dell’emergenza
in Friuli, a metà degli anni 80 ed il conseguente smantellamento
delle case prefabbricate che per un decennio avevano ospitato quelle
popolazioni, da al gruppo l’occasione di acquistarne una e
trasportarla a Limbiate per farne la sede sociale, che sarà
inaugurata nel 1986.La nostra è oggi una
presenza in servizio durante varie manifestazioni, sportive,
benefiche, di sostegno ai vari Enti di cura agli ammalati od ai
portatori di handicap; una presenza che si concreta nell’apertura
della sede alle associazioni che lo richiedano, una presenza del
gruppo nelle varie fasi annuali previste dalla sede nazionale e
sezionale.
La nascita del “Notiziario del Gruppo” e la costituzione del “Coro
Gruppo Alpini di Limbiate” testimoniano la nostra viva operosità.
Siamo così arrivati a
compiere i nostri primi 50 anni.
In questi ultimi anni molti Amici
ci hanno lasciato, hanno raggiunto il Paradiso degli Alpini e ad
attenderli avranno trovato il Generale Cantore. Per loro, per quello
che hanno fatto in Guerra ed in Pace, noi continuiamo imperterriti
ed in presenza di molte sfide. Abbiamo visto sospendere la “Leva” in
barba all’art. 52 della Costituzione Repubblicana che proprio
quest’anno celebra i suoi 60 anni, abbiamo assistito alla chiusura
di quasi tutte le Caserme Alpine.
Quando la società
civile ha bisogno ci cercano ancora e noi siamo pronti; là dove
sorge la necessità la nostra Protezione Civile subito si fa avanti.
Il nostro successo rispetto ad altri si spiega in un modo semplice:
siamo stati educati da soldati, pertanto la necessaria disciplina in
presenza di qualsiasi calamità risulta vincente.
Cosa ci riserva il
futuro, certamente di fare molta testimonianza di valori, continuare
ad onorare i nostri caduti aiutando i vivi, garantendo, fino a che
sarà vivo l’ultimo Alpino, la fiamma della memoria e
dell’attaccamento alla Patria comune: la nostra Italia.
Noi la garantiremo in
difesa della Libertà e della Democrazia.