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venerdì 18 marzo 2011

Il bullismo scolastico

La scuola è senza dubbio il luogo in cui il “bullismo” si manifesta con maggiore frequenza, soprattutto durante l'intervallo e nella pausa pranzo, e nel tragitto casa  scuola. L'unico contrassegno che differenzia i due gruppi, cioè i provocatori e le vittime, è la forza fisica: queste ultime sono solitamente più deboli della media dei ragazzi. “Stranamente” ,i tratti estetici, come ad esempio l appartenere ad una razza diversa, giocano un ruolo di gran lunga minore nell'origine di questo fenomeno; con questo voglio intendere che non nasce appositamente per puri motivi razziali, ma che può coinvolgere chiunque.

CARATTERISTICHE

La caratteristica più evidente del comportamento da bullo è chiaramente quella di voler dominare gli altri e di mostrare una forte aggressività verso i compagni e, molte volte,anche verso genitori e insegnanti. Vantano spesso la loro superiorità, vera o presunta e si arrabbiano facilmente. Manifestano grosse difficoltà nel rispettare le regole e nel tollerare idee e pensieri che non corrispondono ai loro. I bulli hanno generalmente un atteggiamento positivo verso l'utilizzo di mezzi violenti per ottenere i propri scopi e mostrano una buona considerazione di se stessi. Il rendimento scolastico è vario ma tende ad abbassarsi con l'aumentare dell'età e, parallelamente a questa, si manifesta un atteggiamento negativo verso la scuola. All'interno del gruppo vi possono essere i cosiddetti bulli passivi, ovvero i seguaci o sobillatori che non partecipano attivamente agli episodi di bullismo. È frequente che questi ragazzi provengano da condizioni familiari educativamente inadeguate, il che potrebbe provocare un certo grado di ostilità verso l'ambiente. Questo fatto spiegherebbe in parte la soddisfazione di vedere soffrire i loro compagni.

LE VITTIME

Le vittime sono solitamente più ansiose ed insicure, spesso caute, sensibili e calme. Se attaccati, reagiscono chiudendosi in se stessi o, se si tratta di bambini piccoli, piangendo. Talvolta soffrono anche di scarsa autostima ed hanno un'opinione negativa di sé e della propria situazione. Le vittime sono caratterizzate da un modello reattivo ansioso o sottomesso, associato, soprattutto se maschi, ad una debolezza fisica, modello che viene rinforzato negativamente dalle conseguenze dei comportamenti sopraffattori. Solitamente le vittime vivono a scuola nella condizione di solitudine e di abbandono. Manifestano particolari preoccupazioni riguardo al proprio corpo: hanno paura di farsi male, sono incapaci nelle attività di gioco o sportive, sono abitualmente non aggressivi e non prendono in giro i compagni, ma hanno difficoltà ad affermare se stessi nel gruppo dei coetanei. Queste caratteristiche sono tipiche delle vittime definite passive o sottomesse, che segnalano agli altri l'insicurezza, l'incapacità, l'impossibilità o difficoltà di reagire di fronte agli insulti ricevuti; le ripetute aggressioni non fanno altro che peggiorare questo quadro di incertezza sulle proprie capacità. Esiste tuttavia un altro gruppo di vittime: le vittime provocatrici, caratterizzate da una combinazione di modalità di reazione ansiose e aggressive. Le vittime presentano sin dall'infanzia un atteggiamento prudente e una forte sensibilità.
Dal telegiornale

Il 5 novembre 2008 scorso un ragazzo handicap veniva umiliato e picchiato da alcuni compagni di scuola.  Quando ho sentito questa notizia al telegiornale sono rimasto agghiacciato nell'apprendere che un'insegnante, cioè un adulto significativo e con funzioni educative, restava indifferente ai maltrattamenti subiti dal ragazzo come se il fatto non lo riguardasse minimamente.
Mi chiedo quante volte, prima dell'accaduto, la stessa insegnante abbia trattato quel ragazzo come una "cosa", ignorandone le richieste e minimizzando il suo diritto di essere umano.
E allora non sorprende che ragazzi poco più che adolescenti non riconoscano l'umanità di quel ragazzo, non si identifichino con lui e non trovino fattibile la sintonizzazione emotiva. La violenza è solo conseguenza, quasi automatica, di tutto questo. Questo per quanto riguarda questa situazione in particolare, ma per generalizzare il discorso è inconcepibile che un adulto, assistendo al manifestarsi di questo evento rimanga impassibile e permetta questo scempio. Perciò, senza togliere nessuna colpa ai realizzatori di queste “molestie”, in quanto hanno fatto una cosa deplorevole, io darei la colpa, pari a quella dei “molestatori”, alle persone, ancor più grave se adulte, che assistono senza intervenire per paura di compromettersi, in quanto danno segno di sottomissione e di essere succubi di essi.

Tratto da Internet con considerazioni di Biagio della classe 1 A.

2 commenti:

  1. Sono daccordo,anche nella nostra scuola ci sono dei bulli che andrebbero eliminati.

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