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SORGENTE DI MERAVIGLIE

FIABE ITALIANE
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MAPPE E PACEM IN TERRIS

    ADALINDA GASPARINI                 PSICOANALISI E FAVOLE

 
Francoprovenzale: Le valet

Piemontese: Ir Papagal

Occitano: La partënso dë la fantina

Emiliano: Al ladr unurà
Bianca come neve rossa come sangue

Ligure: O dente d'oo

Toscano:  Il Gatto Mammone o La Bella Caterina; La regina Marmotta; Il mortaio d'oro, Il figliolo del Re di Francia; La verdea, Il Re Porco; La treccia rossa; La scatola di cristallo; L'indovinello; Giovannin senza paura; Il Re Serpente;   
Trecentesco in Toscana:
L'aquila d'oro, Griselda.

Napoletano secentesco:
La principessa di Vallepelosa;
L'orsa; La Gatta Cennerentola; La foresta d'agli; Li tre cetra; Cannetella; La cerva fatata*; Li sette palommielle*; Lo cunto dell'uerco*; Lo cuorvo*; Lo mercante;* Lo polece*; Lo scarafone, lo sorece e lo grillo*; Lo serpe*; Lo viso*; Nennillo e Nennella*; Penta mano-mozza*;
Mio bel bambino*;  Petrosinella*; 
Pinto smauto*; Sole, Luna e Talia*; Violetta*, Li tre ri animale*

Corso: U tempo chi Berta filava

Sassarese: Lu Babborchu

Gallurese: Maria Intaulata

Catalano algherese: Belindu lu mostru

Logudurese: Maria 'e su boscu;

Tabarchino: U Sciaixettu

Campidanese: Is tresgi bandius


Storia di uno, Giovannin Senzapaura che partì di casa per imparare cos'è la pelle d'oca
Antonio Gramsci, da Wilhelm Grimm

Giovannin senza paura
Italo Calvino, tradizione popolare italiana

Sudtirolese (tedesco): Die Empfindlichste
Trentino: L'amor dei tre naranzi
Ladino: Čian Bolfin
Friulano: Meni Fari;
Il figliol prodigo.

Resiano (sloveno): La Duiacessa
Ladino-istriano: La Konzazénera
Lombardo occidentale: El Tredesìn, La Stella Diana

Lombardo orientale: La storia del pestù d'or.

Veneto: L'Ucelin belverde;
Veneto cinquecentesco:
Biancabella e la biscia sua sorella; Brancaleone; Flamminio senza paura; Doralice; Fortunio e la sirena; Il ladro matricolato; Il rubino meraviglioso; L'Augel belverde; La Bella prigioniera; La gatta fatata; La Poavola;

Cimbro: Da alt in balt.
Romagnolo: La fola d'Ohimè
La culumbeina bianca

Marchigiano centrale: Lu re pesce
Umbro laziale: 'Mo finì 'l tonto
Romanesco: Rana rana

Giudaico romanesco: I nomi d'aa gente

Ciociaro: Gli tustamintu du 'na fata
Abruzzese: Fiore e Cambedefiore
         
Romaní abruzzese: Violétta

Molisano: Maria D' Legna
Slavomolisano: Djevoika sa zvijezdom
Barese: Ré fendana d'àure.         
Salentino: San Giorge
Lucano: Fiore di mare
Grecanico: Canti
Calabrese: La ricotta janca
L'acqua degli occhi

Francoprovenzale: 'Ndëvinë, 'ndëvënatourë; Mastrou Bëninhë
Siciliano: Sfurtuna; Lu figgiu di re
Lu re d'anìmmulu; La grasta di lu basilicò

Arbëreshë: La Bedda di li setti citri



Mappa delle lingue e dei gruppi dialettali in Italia
Dall'Enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII, 1963
Comunità di minoranza

52. Dal XIX secolo una tendenza di fondo assai estesa nell’evolversi storico è che le comunità politiche si adeguano a quelle nazionali. Però, per un insieme di cause, non sempre riesce di far coincidere i confini geografici con quelli etnici: ciò dà origine al fenomeno delle minoranze e ai rispettivi complessi problemi.
Va affermato nel modo più esplicito che una azione diretta a comprimere e a soffocare il flusso vitale delle minoranze è grave violazione della giustizia; e tanto più lo è quando viene svolta per farle scomparire.
Risponde invece ad un’esigenza di giustizia che i poteri pubblici portino il loro contributo nel promuovere lo sviluppo umano delle minoranze, con misure efficaci a favore della loro lingua, della loro cultura, del loro costume, delle loro risorse ed iniziative economiche.

53. Qui però va rilevato che i membri delle minoranze, come conseguenza di una reazione al loro stato attuale o a causa delle loro vicende storiche, possono essere portati, non di rado, ad accentuare l’importanza degli elementi etnici, da cui sono caratterizzati, fino a porli al di sopra dei valori umani; come se ciò che è proprio dell’umanità fosse in funzione di ciò che è proprio della nazione. Mentre saggezza vorrebbe che sapessero pure apprezzare gli aspetti positivi di una condizione che consente loro l’arricchimento di se stessi con l’assimilazione graduale e continuata di valori propri di tradizioni o civiltà differenti da quella alla quale essi appartengono. Ciò però si verificherà soltanto se essi sapranno essere come un ponte che facilita la circolazione della vita nelle sue varie espressioni fra le differenti tradizioni o civiltà, e non invece una zona di attrito che arreca danni innumerevoli e determina ristagni o involuzioni.


online dal  01/01/1999
  ultimo aggiornamento: 18/04/2024
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