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La verità che non vogliono farci sapere

(9 articoli)
  1. A

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    Altro che riscaldamento globale...
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    Il nuovo trend anni 2000 una realtà.”il punto del non ritorno” sempre più vicino?"di Roberto Madrigali

    L’analisi meteoclimatica sui vari modelli fisico-matematici mette a nudo un inverno astronomico assai incisivo e marcato a latitudini settentrionali, che si è fatto sentire con virulenza anche su molte nazioni europee.

    Comunque una stagione invernale cruda ed energica che si può estendere a buona parte dell’Emisfero Boreale, confermando un mutamento importante in atto, in seno alla grande circolazione generale dell’atmosfera.

    Siamo oramai di fronte ad una variazione configurativa importante, che palesa un nuovo trend acquisito del JS, con dichiarata espansione del Vortice Polare, la depressione a caratteristiche gelide stazionante in quota alle latitudini artiche e antartiche.

    Sono oramai vari mesi che sto affermando che il periodo in optimum anni ’80-’90 è praticamente concluso, e siamo entrati in una nuova era climatica, che farà da apripista verso un probabile cambiamento climatico, un raffreddamento dichiarato che potrebbe traghettarci anche verso l’inevitabile prossima era glaciale.

    Il Pianeta ha sempre vissuto questa alternanza di estremi climatici favorendo periodi brevi interglaciali, come quello che stiamo vivendo oramai alla sua conclusione, con l’avvento di più duraturi periodi termici rigidi, quali le ere glaciali, di durata temporale assai più estesa, dove il raffreddamento globale diventa “estremo”.

    Molte specie viventi si sono estinte con l’avvento delle glaciazioni, come in una sorta di imposta purificazione e selezione del Pianeta, sulle varie specie viventi presenti sulla superficie terrestre.

    Mi rendo conto che permane l’idea diffusa quanto fallace, di pensare alla glaciazione, come un arco di tempo lungo di preparazione climatica di varie centinaia di anni, in cui si espandono lentamente masse glaciali verso sud, quando in realtà il processo di raffreddamento del Pianeta è di gran lunga assai più veloce di quello che si pensi.

    L’effetto scatenante di una era glaciale è quanto mai rapido ed efficace, e prende il via all’instaurarsi di una nuova disposizione ciclica del Jet Stream, sotto l’espansione dichiarata del Vortice Polare. Un effetto domino di processo di raffreddamento generato da una grande circolazione generale dell’atmosfera, assai più penetrante verso sud, con il getto artico molto più vitale ed invadente verso latitudini inferiori, come più marcato a latitudini settentrionali.

    Il concatenamento di più fattori chiave climatici, come l’inasprimento di condizioni atmosferiche peggiorative sui continenti, con accumulo di grande quantita’ di neve ed effetto albedo conseguente in forte aumento, diventa l’effetto scatenante per l’avvio di ogni era glaciale intercorsa sul Pianeta.

    Di conseguenza al Pianeta basta appena un decennio di clima inclemente, per scaraventarci nel pieno rigore di un “ice age”, con il punto del “non ritorno” meteoclimatico, come l’ho denominato nei miei studi climatici, per l’effetto irreversibile termico, che si può generare alla fine di ogni era interglaciale, con l’avvio di un nuovo trend configurativo rivolto al freddo, esasperato da un’inasprimento costante di condizioni atmosferiche peggiorative termiche e meteoriche.

    “Punto del non ritorno” perché l’alternanza di periodi caldi e freddi, ha un punto critico di innesco ben preciso ed inesorabile, scandito da sempre dal Pianeta, con l’accelerazione irreversibile della corrente a getto della libera atmosfera, sotto l’espansione del Vortice Polare.

    In conclusione, nella parte terminale di ogni ciclo di transizione fra ere glaciali, quello che stiamo vivendo attualmente, ha sempre un suo punto critico di innesco causa-effetto scatenante, verso il ripristino della condizioni iniziali (ice age). L’umanità si sta illudendo da tempo, di comandare il clima del Pianeta, quando in realtà l’effetto antropico ha solo l’effetto di generare inquinamento e minore vivibilità in condizioni ambientali degenerative, ma non ha nessun effetto sul meccanismo climatico terrestre.

    Nel passato della Terra, si sono sempre succedute molte glaciazioni alternate a periodi brevi interglaciali, in condizioni ambientali diversificate ma sempre scandite da questa alternanza climatica, ed è pura utopia pensare che l’uomo abbia la facoltà di arrestare un processo del tutto naturale quanto “irreversibile”.

    Come in una inesorabile clessidra, il “tempus fugit” e l’attuale era interglaciale è arrivata alla sua conclusione naturale, scandita dall’osservazione del passato climatico, e la prossima era glaciale è quanto mai “imminente”, e mi preoccuperei molto di più verso un raffreddamento che un presunto riscaldamento del tutto illusorio e fallace.

    Attualmente stiamo entrando in un dichiarato nuovo trend configurativo, dove si può osservare una accelerazione del meccanismo climatico terrestre verso un raffreddamento, innescato da una circolazione generale dell’atmosfera più invadente e pressante verso sud. Un getto artico marcato e costante a latitudini settentrionali con la genesi di un inverno inclemente, che sta favorendo l’invadenza di frequenti irruzioni artiche verso sud.

    Di fatto è iniziato un nuovo ciclo configurativo anni 2000, chiudendo l’optimum anni ’80-’90 e instaurando un percorso meteoclimatico di inasprimento termico e meteorico rivolto al raffreddamento.

    Rimane solo da appurare, se l’attuale cambio climatico innescato dal nuovo trend dispositivo del JS, sia la causa scatenante per il punto critico di innesco del fatidico “punto del non ritorno” responsabile del ripristino del passaggio ”obbligato” verso la prossima "Era Glaciale".

    Roberto Madrigali

    Esperto analista fisico-matematico e di clima e microclima

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. mauz

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    ...inverno astronomico!? ma che cazzate sono queste. E comunque la prossima volta schiatteremo nel fuoco come è scritto. Madri/gali, nato il primo d'aprile.

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. A

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    La fonte è qui

    Pubblicato 13 anni fa #
  4. mauz

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    cosa vuol dire inverno astronomico?

    Pubblicato 13 anni fa #
  5. A

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    Membro

    L'inverno astronomico ha inizio il giorno del solstizio d'inverno cioè il 21 del mese di dicembre, esattamente a tre giorni dalla festa natalizia; termina nel giorno dell'equinozio di primavera cioè il 20 del mese di marzo. Si tratta del periodo dell'anno in cui il sole, raggiunto il suo punto più basso sull'orizzonte, il 21 dicembre, appunto, inizia a risalire, fino al 20 marzo, appunto, giorno dell'equinozio di primavera, quando la durata del giorno è uguale a quella della notte. Durante l'inverno astronomico si raggiungono, le temperature più basse, ma, a tale riguardo, non bisogna assolutamente confonderlo con l'inverno meteorologico.

    fonte wikipedia

    ps. la prossima domanda non avrà risposta se non sarà seguita da un "per piacere"

    Pubblicato 13 anni fa #
  6. zanoni

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    Madri/gali, nato il primo d'aprile

    ahahahahahahahahah

    pero' 'sto tipo sostiene qualcosa di molto sensato, sicuramente piu' credibile delle varie cazzate che ci vengono propinate su effetti serre bla bla bla: è pura utopia pensare che l’uomo abbia la facoltà di arrestare un processo del tutto naturale quanto “irreversibile”

    nuova era glaciale? magari saranno contente le Iene del Circeo

    Pubblicato 13 anni fa #
  7. Beh, visto il caldo non mi sembra una cattiva notizia.

    Pubblicato 13 anni fa #
  8. k

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    Ma di' che vaffanculo pure questo.

    Pubblicato 13 anni fa #
  9. A

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    Membro

    Beh, sì, in effetti era dai tempi di Catilina che parlavamo di queste cose

    A(ttico)

    Pubblicato 13 anni fa #

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