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In questa stagione sono molto frequenti i “forasacchi” (le spighette di avena) nel naso, nelle orecchie, od in altri distretti anatomici.  E’ un evento che colpisce maggiormente i cani, soprattutto i soggetti che amano “sgrufolare” nelle erbe alte!

La prima cosa da fare è tentare di asportare il corpo estraneo in questione, e ciò di norma lo fa il veterinario con le dovute accortezze del caso.

Qualora la situazione fosse ormai pregressa, perchè c’è stata una svista, per cui il forasacco si è “incistato” nello spazio intergdigitale o sotto la cute, vi suggerisco di evitare le dolorose ricerche nel canale fistoloso e di somministrare della Silicea 5ch associata a Hepar Sulphur Calcareum 9ch, 2 granuli di ognuno, 3-5volte al dì fino a completa risoluzione (max 15-20 gg).

E’ una terapia che va bene anche nel caso di spine (es. spine di riccio di mare, o di rovo), che porta l’organismo ad attivare i suoi processi di difesa (pomfo ascessuale) e ad eliminare il corpo estraneo più o meno lisato (fistola ed ascesso aperto).

Si provvederà a pulire l’ascesso aperto con della banale acqua e sale, senza apporvi pomate o creme cicatrizzanti, onde interferire con il lavoro di pulizia intrapreso dall’organismo.

Questa terapia si può fare anche dopo l’asportazione da parte del veterinario, per favorire l’eliminazione di eventuali reste (parti della spighetta) rimaste infisse. La stessa terapia la possono provare i proprietari nel caso di spine di riccio, o schegge, o altri corpi estranei. Provare per credere!

Un’ultima notazione riguarda il caso in cui il corpo estraneo sia stato inalato o ingerito o, comunque, si trovi in distretti anatomici profondi (bronchi, seni nasali, torace, ecc.). In questi ultimi casi NON somministrate i rimedi di cui sopra per evitare inutili complicanze. L’omeopatia non è un gioco e va gestita da chi la conosce e la sa usare, per cui contattate un veterinario omeopata a caso come Alda Grossi.



Siccome Chicca è una piccola forza della natura, le sue peripezie non finiscono qui.

Voglio infatti raccontare un evento che le avrebbe dovuto cambiare totalmente la vita ma che invece mi ha fatto ancora stupire delle enormi capacità terapeutiche che l’omeopatia è in grado di serbare.

Durante l’estate 2011, in passeggiata Chicca inalò un “forasacco” (spighe di graminacee) che le si andò a conficcare nel polmone sinistro, precisamente nella parete del bronco principale del lobo craniale. Durante la broncoscopia  ebbe delle reazioni vagali che permisero solo l’estrazione parziale del corpo estraneo in questione, determinando notevoli complicazioni per l’esito e la prognosi del suo caso. La cagna era andata in coma per dei minuti trascorsi in anossia cerebrale ed al risveglio presentava un’improvvisa cecità ed emiplegia di tutto il corpo! In breve i colleghi ristabilirono la situazione neurologica e dopo tre giorni  venne dimessa con l’obbligo del riposo assoluto, e le terapie antibiotiche ed antinfiammatorie richieste dal caso. Dopo un mese di terapia avrebbero dovuto procedere ai Rx di controllo e programmare l’asportazione del lobo polmonare in questione: l’ascesso da parte del corpo estraneo era inevitabile.

Fu iniziata una prolungata terapia antibiotica con riposo assoluto, e venni interpellata per aiutare Chicca nella faticosa ripresa da un trauma così destabilizzante per tutta la sua famiglia.

Alla visita Chiacca mostrava un notevole ritardo propriocettivo degli arti anteriori e posteriori, tendeva a tenere il collo ruotato verso il lato sx, e respirava con difficoltà… stava alla cuccia, abbattuta e si muoveva il minimo indispensabile: non era più lei!

Prescrissi sulla base dei sintomi neurologici dell’Hypericum perforatum 200ch, sostituii la terapia antibiotica con prodotti della terapia sanum, e somministrai dell’Hepar sulphur 200ch per far “bloccare” in una capsula fibrinosa il corpo estraneo.

Dopo 2 settimane Chicca aveva ripreso a correre, ed andava regolarmente al mare con i suoi padroni, ma non aveva il suo solito sprint di sempre: si affaticava facilmente e a volte tossiva.

Aggiunsi alla terapia un altro rimedio e feci visita e radiografia di controllo dopo 1 mese e mezzo di terapia omeopatica. Chicca aveva totalmente ripreso tutta la sensibilità degli arti sia anteriori che posteriori, i test neurologici erano tutti negativi. Aveva ripreso la sua solita vita scalmanata, faticavano a tenerla, riferivano solo un po’ di tosse ogni tanto quando si metteva sdraiata in terra o correva troppo. Procedetti ai Rx del lato sx del torace e, con somma sorpresa mia e dei colleghi presenti, non si evidenziava alcuna lesione riferibile al corpo estraneo, solo un leggero focolaio di infiammazione in cui si evidenziava un processo in via di risoluzione… STRABILIANTE!

I rimedi prescritti hanno potenziato i naturali processi di lisi del corpo estraneo messi in moto dall’organismo, e ad oggi…  Chicca continua a correre integra verso nuove avventure!



Chicca, splendido esemplare di Epagneul Bleu de Picardie,  mi è giunta a 3 anni circa. Nelle radiografie fatte in seguito ad un incidente stradale, nel quale ebbe una frattura al bacino, si scoprì che la cagnetta era praticamente priva di acetaboli: con un quadro anatomico del genere era impossibile che Chicca potesse stare in stazione, figurarsi correre e tanto meno.. classificarsi regolarmente come cane scalatore!

L’ortopedico non ritenne necessario risolvere la frattura chirurgicamente, ma consigliò di intervenire per la displasia non appena Chicca si fosse rimessa.

Venni contattata per aiutare la cagnetta che zoppicava in seguito al trauma subito, e che aveva iniziato a manifestare difficoltà nell’alzarsi dalla cuccia in seguito allo stesso.

Le conseguenze del trauma vennero facilmente risolte, il lavoro un po’ più lungo fu quello finalizzato al riequilibrio della costituzione di Chicca ma in circa tre mesi riprese totalmente il trekking in montagna e risolse anche le difficoltà ad iniziare l’attività “a freddo”.

Per un consulto specializzato con la Dott.ssa Alda Grossi, medico veterinario omeopata, contattatemi attraverso questa pagina.

 


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