Alberto & Monica 13giorni a Phuket

 

La thailandia…un posto solo da sogno per chi l’ha solo sentita ricordare o vista in foto!... Un posto perfetto…paradisiaco secondo i tour operator! Un posto povero, “incasinato” e con un mucchio di difetti per chi ci abita!! Ma allora la Thailandia…cos’è???
E’ un posto da vivere al meglio…e per ciò la cosa migliore, a nostro parere, è quella di sapersi organizzare un soggiorno “fai da te”, ancor meglio se consigliati da un amico che abita in questo posto quasi perfetto!
Ed è quello che abbiamo fatto noi affidandoci ad un amico che vive in zona; che abita là ormai da anni, e che conosce le zone turistiche come le tasche dei suoi pantaloni.
Ha saputo consigliarci al meglio,  permettendoci di organizzare un soggiorno fatto su misura per noi in base alle nostre esigenze, concedendoci di vivere al meglio spiagge praticamente incontaminate, isolate da tutto e da tutti…. Proprio tutto quello che cercano coloro che si recano in Thailandia cercando il giusto compromesso fra avventura e tranquillità.

Le spiagge thailandesi, quelle più famose, ovviamente sono sempre affollate: si trovano molto turisti, soprattutto americani! …basta solo cercare le insenature più defilate, anche se difficili da trovare, per trovare un angolo di paradiso.
Atterrati a Phuket il nostro amico Martino è venuto a prenderci in aeroporto e ci siamo diretti a Kata Beach dove abbiamo alloggiato per 8 giorni girando però 9 spiaggette diverse.

Ebbene sì, appena arrivati a destinazione, nella città di Kata, ci siamo messi a tavolino con la cartina di Phuket alla mano: Martino ci ha indicato tutti i posti più belli e le escursioni che avremmo potuto affrontare. L’itinerario ovviamente era vastissimo! Avremmo voluto visitare Phuket da Nord a Sud, dalle spiagge incontaminate dell’isola alla foresta pluviale nell’entroterra…. Forse un pò troppo per restare 2 settimane in Thailandia!

E così abbiamo scelto di girare tutta la zona a sud dell’isola con il nostro fantastico motorino.
Ogni mattina che ci svegliavamo era un avventura, un’altra spiaggia da vedere, una diversa dall’altra!

Kata noi:
Il primo giorno andammo in una baia situata in zona, non molto lontana dal nostro alloggio. Era una spiaggia attrezzata, non molto affollata, ai lati della baia la foresta infestata di cicale; il rumore di queste era veramente assordante; ma col passare delle ore ci si abitua a questo sottofondo naturale presente praticamente ovunque.
Una sabbia molto fine, dove si trova lungo tutta la spiaggia  uno “scalino” naturale creato dall’alta marea. La zona è circondata da resort adiacente la spiaggia, che offrono aperitivi anche a chi non vi alloggia.

Elefanti e Ao Sane:
Lungo la strada per arrivare ad Ao Sane abbiamo incontrato una zona attrezzata con elefanti e scimmie e ne abbiamo approfittato per fare una passeggiata nel mezzo della foresta sopra ad un elefante…esperienza da fare almeno una volta nella vita!!
Abbiamo trovato la baia con discreta difficoltà: nella cartina la spiaggia era segnalata, ma la strada per arrivarci era alquanto tortuosa. Era necessario oltrepassare un resort e il posto di blocco della polizia, che stranamente è stata molto disponibile nel farci passare! Poi proseguendo su una strada strettissima che sale sul promontorio abbiamo trovato tutto: una baia molto piccola, praticamente desolata; sul posto si trova solo chi alloggia nei pochi bungalow adiacenti la spiaggia e un ristorantino, molto carino, anche questo in riva al mare.
La spiaggia era fatta di sabbia piuttosto grossa, accompagnata da grossi massi presenti anche sott’acqua.
Qui la fauna marina comincia a farsi vedere nel vero senso della parola: si trovano stelle marine, ricci di mare, coralli e pesci un po’ ovunque.

Coral Island:
L’unica escursione organizzata che abbiamo fatto è stata quella a Coral Island, espressamente consigliata da Martino per la bellezza della zona e del fondale marino.
Arrivati al porto siamo saliti su una barca veloce che in 20 minuti è attraccata sull’isola: era fantastica...  l’acqua cristallina, la spiaggia cortissima di sabbia bianca.
L’unica pecca, ovviamente, il turismo di massa! Molte barche veloci eseguono questo tipo di escursione, pertanto è impossibile trovare molta tranquillità, ma nonostante questo merita veramente soprattutto per chi ama fare snorkeling: appena entrati in acqua siamo stati circondati da pesci colorati che ti “accompagnano” e pochi metri più in là si arriva sulla barriera corallina…a dir poco uno spettacolo indimenticabile!

Kho Kaeo:
Arrivati sulla baia di Yanui in mattinata, abbiamo deciso di affittare per una giornata intera un Kayak, con cui arrivare sull’isola di Kho Kaeo, raggiungibile in meno di un’ora.
Le avversità non sono mancate: il vento contrario in mare aperto, la paura di non riuscire ad arrivare a destinazione, la spiaggia che non abbiamo visto, gli scogli colmi di granchi su cui siamo arrivati…  hanno reso quest’avventura indimenticabile e ancora più bella, a nostro parere, proprio per tutte le difficoltà e per la fatica che abbiamo fatto per raggiungere quella spiaggia.
 Fortunatamente riprendendo a remare per altri 15 minuti abbiamo trovato la baia su cui saremmo dovuti arrivare: la spiaggia bianchissima, praticamente incontaminata; sul posto risiedono alcuni monaci buddisti, rigorosamente con la loro tunica arancione; nelle vicinanze della loro abitazione isolata dal resto del mondo, si trovava un grosso tempio, su cui si riuniscono in preghiera.
Per pranzare sull’isola avevamo provveduto a comprare qualche frutto ma, non appena ci siamo seduti sulla spiaggia, tre abitanti del posto ci hanno invitato a pranzare con loro: erano pescatori.
Ci siamo presentati con quei pochi frutti rimasti per ricompensare la loro gentilezza visto che ci hanno servito e riverito il pranzo a base di pesce, riso e curry.
Il ritorno sull’isola di Phuket fortunatamente è stato molto più agevole, anche grazie all’abbassarsi della marea.

Rawai beach:
Chi passa per il sud di Phuket non può non fermarsi nella baia di Rawai beach, dove si possono fare veri e propri affari con i veri abitanti di Phuket, praticamente tutti pescatori, che raccolgono e lavorano  perle e conchiglie, ma sopratutto si ha la possibilità di acquistare pesce fresco di ogni genere, e farselo cucinare nei ristorantini presenti sulla baia.

Prom thep cape:
Arrivano da tutta la Thailandia per arrivare a Prom thep cape: il promontorio più a sud da cui si può ammirare un tramonto indimenticabile, una palla di fuoco che termina sul mare. Anche qui si può osservare un tempio circolare all’aperto, dove il popolo buddista si ferma per accendere incensi e si inginocchia per pregare il loro Dio.

Paradise beach:
Passando per la città di Patong, una sosta la merita anche la baia di Paradise Beach. Per arrivare a destinazione è necessario passare per una stradina, a dir poco tortuosa, nel bel mezzo della foresta.
Il nostro mitico motorino fortunatamente ha tenuto duro! Sia nelle salite tortuose, sia nelle discese da fare con il motore spento a causa dell’eccessiva pendenza.
La baia è piccolissima ma molto accogliente, poco affollata e con un ottimo ristorantino sulla spiaggia.
Nel pomeriggio la marea si abbassa notevolmente, e dal fondale marino emergono tantissimi granchi e sassi.

Phi Phi Islands:
Ovviamente chi va in Thailandia non può non fare tappa a Phi Phi Island anche solo per l’atmosfera che si vive! Arrivati a Phi Phi Don l’idea è quella di essere proprio in un altro mondo… dove lo scopo è quello di rilassarsi in riva al mare con le noci di cocco in mano, prendere il sole e divertirsi alle feste in spiaggia!! Non a caso la maggior parte dei turisti che si trovano sull’isola di Phi Phi Don sono giovani… di ogni nazionalità!
L’altro motivo per fare tappa a Phi Phi è per riuscire a visitare le bellissime spiagge che vi sono nei  dintorni, tra cui la famosissima MAY BAY, diventata nota soprattutto dopo il film “the beach”.
Le agenzie thai organizzano numerosissime escursioni alle Phi Phi Island ma purtroppo c’è il rischio di rimanere molto delusi: la maggior parte delle escursioni sono molto veloci, a volte non ci si ferma neanche sulla spiaggia oppure si fa una sosta molto breve..il tempo di fare un paio di foto! Ed ecco che si è speso poco..ma non si è visto assolutamente niente, anche perché le escursioni arrivano tutte negli stessi orari… e l’isola diventa affollatissima!
Mentre soggiornare un paio di giorni a Phi Phi Don ti dà la possibilità di organizzarti l’escursione praticamente come vuoi: una sera ci siamo accordati con un barcaiolo del posto e lo abbiamo “prenotato” per tutta la giornata seguente così ci ha portato dove volevamo noi. In questo modo partendo presto la mattina, siamo riusciti a goderci la bellissima MA YA BAY in tranquillità verso le 8, prima dell’assalto contemporaneo di centinaia di turisti!! E’ uno spettacolo mozzafiato...stare all’interno di quella baia chiusa da una barriera  rocciosa altissima..ti senti piccolissimo!
A seguire ci siamo diretti a MONKEY BEACH dove, se siete fortunati, vi potete trovare circondati da un branco di scimmiette dispettose..che mangiano volentieri qualche banana.
Nel pomeriggio abbiamo raggiunto BAMBOO ISLAND… isola quasi paradisiaca: qui non vi è nulla…se non una baracchina dove mangiare un po’ di frutta e tanti barcaioli che aspettano i loro cliente per il ritorno a Phi Phi Don.

Ovviamente dopo 13 giorni di pura avventura e paesaggi meravigliosi ci siamo ammalati di “thailandite”: una malattia indolore e senza controindicazioni che contrae la maggior parte dei turisti che visitano la Thailandia. I primi sintomi sono un gran senso di tristezza durante il viaggio di ritorno e l’angoscia di tornare alla vita di tutti i giorni. Ma il sintomo predominante è il ricordo struggente di quei magnifici giorni passati dall’altra parte del mondo, che continua ad assillarti la mente per giorni e giorni dopo il ritorno a casa. Il rimedio?? …sperare di ritornarci di nuovo…

Alberto & Monica


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